Mentre la città è sotto l’assedio della pacifica Grande Invasione di libri e autori, a Ivrea la sezione locale di Intercultura celebra i 100 anni di vita dell’associazione. Vi abbiamo raccontato qui della mostra di Trento, e quella eporediese le fa eco richiamando l’attenzione sul tema della convivenza e, appunto, dell’interculturalità. L’associazione è conosciuta in
Mentre la città è sotto l’assedio della pacifica Grande Invasione di libri e autori, a Ivrea la sezione locale di Intercultura celebra i 100 anni di vita dell’associazione.
Vi abbiamo raccontato qui della mostra di Trento, e quella eporediese le fa eco richiamando l’attenzione sul tema della convivenza e, appunto, dell’interculturalità. L’associazione è conosciuta in tutto il mondo perché promuove e sostiene la mobilità dei ragazzi delle scuole secondarie di secondo grado in tutto il mondo.
Quest’anno ricorrono anche i 100 anni dall’inizio della Grande Guerra, e contestualmente il centenario dalla nascita dell’AFS di cui intercultura fa parte.
La sezione di Ivrea ospita per quest’anno 8 ragazzi e a settembre ne farà partire 15 per varie destinazioni. Sempre del corso di questo anno scolastico è stato lanciato a livello nazionale un concorso fotografico rivolto agli oltre 400 studenti ospiti nelle famiglie e nelle scuole superiori italiane. Esso aveva come tema l’Italia stessa e il modo in cui loro la vedono, da “ospiti” e da studenti provenienti da Paesi e culture diverse.
In occasione delle celebrazioni del centenario, nella chiesa di Santa Croce a Ivrea è stata allestita la mostra in cui sono stati esposti i lavori, davvero molto belli, degli studenti delle scuole medie dell’eporediese. Lunedì 1 giugno il Presidente della sezione locale di AFS Foundation Ezio Vergani è intervenuto in una conferenza durante la quale è stato presentato il libro di Stefania Chinzari e Roberto Ruffino “Dove sta la frontiera”.
Ci sembra bello e importante il lavoro svolto da associazioni come Intercultura in questo momento storico, così come è stata fondamentale l’azione di ASF durante il primo conflitto mondiale. Educare e educarsi alla Pace e alla convivenza è di importanza vitale nelle contingenze che portano all’incontro non sempre facile con l’altro, con “gli altri” e una riflessione consapevole su questo, unita alla memoria storica, può aiutare a non ripetere gli errori (e orrori) di un passato non ancora abbastanza lontano.
Chiara Trompetto
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