Vi abbiamo parlato di Cecilia alcuni mesi fa, quando la intervistammo prima che partisse per un tour molto particolare in Danimarca. L’abbiamo ritrovata poco dopo con il Teatro Stabile di Torino, nello spettacolo “6Bianca”, scritto da Stephen Amidon e diretto da Serena Sinigaglia per il quale ha scritto il tema musicale. Vi avevamo annunciato che
Vi abbiamo parlato di Cecilia alcuni mesi fa, quando la intervistammo prima che partisse per un tour molto particolare in Danimarca.
L’abbiamo ritrovata poco dopo con il Teatro Stabile di Torino, nello spettacolo “6Bianca”, scritto da Stephen Amidon e diretto da Serena Sinigaglia per il quale ha scritto il tema musicale.
Vi avevamo annunciato che in primavera sarebbe uscito il suo primo disco, e quel momento è arrivato. “Guest” è il titolo dell’album e ieri sera alle Officine Corsare di Torino Cecilia ha incontrato il suo pubblico per presentarlo. Lei, la sua arpa e la sua band, come ama chiamarla, ossia la strumentazione elettronica sulla quale, in studio, sono state registrate le basi per i vari pezzi.
Il locale ieri era pieno di gente, complice l’ampio spazio all’aperto e il clima ormai da primavera più che inoltrata. La sala concerti lo era ancora di più, tanto che qualche ritardatario non ha potuto più entrare per ragioni di sicurezza. C’erano gli amici di sempre, tutti quelli che lei non smetteva di ringraziare e che rispondevano gridando il suo nome, e poi tanti altri spinti dalla curiosità, da un articolo di giornale o da un passaparola, o perché qualche conoscente ha condiviso su un profilo facebook un video con una delle sue interpretazioni.
Cecilia è un talento naturale, capace di spalancare finestre su panorami musicali sorprendenti.
Ha una voce intensa e delicata allo stesso tempo, in grado di esprimere una grande potenza senza perdere dolcezza e armonia. Scrive e canta prevalentemente in inglese, e nel concerto di ieri ha reso omaggio anche alcuni colleghi illustri. I Radiohead, con il brano “No Surprises” e Hozier con “Take me to church” sono state da brividi.
E poi i le sue creature, i suoi pezzi. “Winter Guest” che è un po’ l’inizio di tutto, “Oman” nella quale è stata accompagnata (lo è anche nel disco) dal flauto di Vincent Boniface, la coinvolgente “Morning like this”, “What if I say” che regala la musica a una bellissima poesia di Emily Dickinson.
Cecilia era emozionatissima ieri, e la cosa bella è stata la naturalezza con la quale non ha cercato di nascondere l’emozione, piuttosto di riderci su insieme al pubblico, suscitando risate per poi riuscire un attimo dopo a far tecere tutti, incantati dalla sua voce. Dice che scrivere in italiano le risulta più difficile e faticoso, ma se non lo dicesse lei, in verità, non se ne accorgerebbe nessuno: “L’ultima arma” e “Sei Bianca” sono due pezzi molto diversi tra loro e altrettanto emozionanti. E ancora il finale con l’amico e collega Bianco, giovane cantautore che ha voluto Cecilia nel suo brano “Le stelle di giorno”.
“Guest” è stato registrato e mixato da Raffaele Neda D’Anello, negli studi della MeatBeat di Aosta, la produzione artistica è sempre di Raffaele D’Anello e l’etichetta è Qui Base Luna Ecosistema Musicale.
È la prima tappa di un lungo viaggio, con molte cosa da scoprire e ancora da imparare. Noi come sempre le auguriamo che il cammino sia pieno di bellezza e di soddisfazioni.
Chiara Trompetto
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