Quando vivi qualcosa di straordinario, il cuore vi entra subito in risonanza e sente di voler ripetere quell’esperienza sì nutriente. Quale migliore giorno dell’8 dicembre dedicato all’Immacolata Concezione? Non ancora completamente in forze, stavo quasi inviando un sms per comunicare la mia assenza, ma una forza più grande della stanchezza post cura antibiotica mi ha
Quando vivi qualcosa di straordinario, il cuore vi entra subito in risonanza e sente di voler ripetere quell’esperienza sì nutriente. Quale migliore giorno dell’8 dicembre dedicato all’Immacolata Concezione? Non ancora completamente in forze, stavo quasi inviando un sms per comunicare la mia assenza, ma una forza più grande della stanchezza post cura antibiotica mi ha spinto a tornare. Swami Roberto mi stava con dolcezza e determinazione invitando nuovamente a Leinì. Lo dico a posteriori e senza presunzione alcuna. Per tutti sarà chiaro una volta letto questo scritto.
Arrivo al tempio con i miei due amici Elena e Fabrizio intorno alle 9.40 ed è tutto pieno. Nessun posto in sala e pochissimi per il parcheggio all’esterno. Intravedo tre pullman parcheggiati: oltre che dal Piemonte, in tanti venivano dal Veneto e molti francesi. Alle 10.00 in punto inizia la cerimonia di Anima Universale, introdotta dal canto Mira il tuo popolo interpretata da Albano Carrisi . Mi sento a casa. Ricordavo quasi tutto il testo, potevo seguirlo forse meglio di molti che da tanto seguono le funzioni a Leinì. La mia esperienza di animatore in chiesa agli inizi degli anni 90 veniva tutta a galla con assoluta naturalezza. Mi sento accolto, come se con questo incipit mi si stesse dicendo: Nunzio, è tutto a posto. Sei dove devi essere. Non c’è nulla da negare, nulla da tradire. Accogli questa vibrazione, questa manifestazione sincretica e sintetica, questo linguaggio universale primo di separazione.
Quasi subito dopo la fine della canzone, inizia il Darshan del Maestro. È pur vero che già da prima che lasciasse l’altare avevo profondamente incrociato i suoi occhi intensi, nonostante gli almeno trenta metri di distanza. Non erano gli occhi fisici a essersi incontrati, riconosciuti. Questo è chiaro. Un’intensa intesa al di là del tempo e dello spazio. Avevo percepito un suo delicato assenso, come se fosse contento di avermi lì.
Riesco a decodificare meglio della prima volta la sua energia. Forte, piena, amorevole, trasformante. Raggiunge la fine della navata centrale dove mi trovavo. All’inizio mi bypassa, standomi accanto mentre benediva gli altri. E ad un certo punto si ferma di fronte a me. Le gambe iniziano ad essere sollecitate, mi sembra quasi di tremare. Subito la sua mano si dirige verso il mio chakra del timo, lo attiva, sostiene il mio sistema immunitario bisognoso in questo periodo. E poi si fa spazio sotto la sciarpa e afferra la gola, la massaggia delicatamente e poi estrae qualcosa che allontana da me con inequivocabile gestualità. Come faceva a sapere della mia tonsillite? Della mia stanchezza? Del mio stato di stress fisico? E prima di allontanarsi si gira verso di me, mi guarda intensamente e mi sorride.
Ormai il Darshan è quasi concluso, ma prima che il Swami ritorni sull’altare per la predica, una signora mi invita tra tutti ad avvicinarmi perché c’era un posto avanti. Perché proprio a me? C’erano persone anziane, mamme con figli in braccio. Un’ulteriore manifestazione della Sua grande accoglienza. Mi voleva davanti. Quel suo volermi più vicino si legava al suo sorriso, in cui pareva dirmi: Vieni e seguimi! Da quella postazione vivo comodamente tutta la funzione e la sua acqua purificatrice mi raggiunge ben tre volte, esperienza che non era stata possibile la prima volta.
Tutta la cerimonia è incentrata sulla figura di Maria. Il Swami ha esordito facendo riflettere sulla divisione tra i Cristiani rispetto al culto della Madonna, invitando ciascuno a invocare la grande Madre affinché liberi i cuori da ogni forma di fanatismo religioso e doni equilibrio in modo tale che ognuno sia in grado di rispettare la libertà degli altri (Madre che sei qui con noi, libera tanti cuori dal fanatismo religioso!). Miryam, la madre, è esaltata in dei versetti del Corano dove viene definita profetessa Maryam e Vergine-madre di Gesù, mentre Dante la appella figlia del tuo figlio. E da questa definizione dantesca viene proclamata da due suoi Ramya questa magnifica preghiera: Madre, in te si raccoglie la misericordia. Figlia del tuo figlio, asciuga le nostre lacrime di dolore. In te si raccoglie la pietà. Figlia del tuo figlio, salva l’umanità dalla sua stessa capacità di distruggersi. In te si raccoglie la facoltà di operare cose eccelse. Figlia del tuo figlio, donaci le grazie di cui abbiamo bisogno. In te si raccoglie tutta la bontà che può esserci in una creatura. Figlia del tuo figlio, aiutaci a riscoprire tutta la potenza della bontà che ci libera dal male. Così sia e così avvenga.
Secondo Swami, non si può offendere Cristo, rivolgendosi a Sua madre, all’energia della Mamma di tutti. Si rattrista perché in molti vivono tale conflitto filosofico-esistenziale, conflitto che porta alla divisione, divisione dovuta alla presunta idolatria. Per sanare queste dinamiche, ci invita a invocare la Vergine affinché faccia diventare divina l’umanità, a rivolgerci alla Madre dell’umanità, alla grande Anima universale perché porti comprensione e pace tra le genti (Madre, porta comprensione e pace tra le genti, tra i vicini di casa e tra i parenti e prima di tutto dentro di me!) La pace inizia da noi stessi viene scandito a caratteri cubitali. Dio non si fa mai vedere perché così ogni persona è libera di credergli o meno. Quello che conta nella vita è obbligarsi a non fare mai del male. E anche per Dio è importante questo. Obbligarsi a non fare mai del male a nessuno proprio per essere buono o buona come Dio. Solo Dio è buono! Impariamo anche noi a esserlo. Quella bontà trasforma la vita. Quella bontà vi aspetta e dice: Eccomi, sono qui. Usami! Tirami fuori da te. Quella bontà libera dal male. E parlando di bontà si ripete insieme l’Ave Maria, leggermente ritoccata, a mio avviso, in meglio: Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con Te. Tu sei benedetta fra le donne e benedetto è il frutto del seno tuo, Gesù. Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi e infondi la serenità nei cuori. Non ci si concentra quindi sul nostro essere peccatori, sulle mancanze degli uomini, sulle nostre fragilità e neppure si rimanda alla morte. Quello che conta è l’attenzione al presente e alla serenità che la Mamma universale porta nel cuore dei figli che ama. Inoltre ci esorta a non avere paura perché, proprio come Maria, anche noi possiamo trovare grazia presso Dio (Maria, non temere perché hai trovato grazia presso Dio). Il nostro Padre ama ciascuno come se fosse l’unica persona al mondo, un amore dedicato, indirizzato, amorevole e totale. Dio vuole dirti con queste parole: Ti ho pensato prima che tu nascessi. Ti ho chiamato all’Esistenza per ricolmarti di amore e di vita. Bisogna prepararsi al Natale con questa certezza nel cuore, ci dice Swami Roberto, perché noi, insieme alla Madre, non dobbiamo temere perché abbiamo trovato grazia presso Dio. E ti sono venuto incontro, sotto la forma dell’Avatar, il Divino Maestro, il Cristo, perché tu possa liberarti dalle catene del karma e riconquistare la tua natura divina. Uno dei più grandi messaggi che si riceve, si ricava e si studia dal Vangelo è che la Madonna è sempre dalla parte degli ultimi, in qualche modo lo scudo dell’umanità. Gli ultimi sono anche i malvagi che non sono certo primi a nessuno. È Colei che parla a Dio di coloro che davanti ai potenti del mondo non hanno voce. È l’avvocata di coloro che vengono respinti e messi da parte. Ma al di ciò, al di là del fatto che la Madonna sia l’Immacolata, la Potentissima, l’Illuminosissima, la Misericordiosissima, il messaggio più forte e commovente che viene da Miryam, la Madre divina, per me – afferma il Maestro – è questo: anche se tutti parlassero male di te, la Madre direbbe comunque bene. La Madonna è così Madre che si comporta da madre. Direbbe sempre bene di te perché sa guardarti come Dio ha guardato Lei. Vede quanto tu possa risplendere. E quindi Swami chiede ai presenti di ripetere con fede: Madre, tu che vedi quanto io posso risplendere, aiutami a risplendere sempre di più. Liberami, liberami, liberami da tutti i tormenti dell’anima. Liberami dalla mia rabbia interna che mi affligge! Liberami da tutto ciò che io non sono. Infine ci sprona a guardare Maria, cercando così di ricordare ciò che sovente dimentichiamo, ovvero la Potenza della Grazia divina. Nessuno meglio di Lei sa che nulla è impossibile a Dio. Questa è la potenza della grazia di Dio. In qualunque situazione l’Onnipotente riesce addirittura a trarre il bene dal male. Anche noi, conclude Swami Roberto, a volte riusciamo a trarre il bene dal male perché la grazia di Dio è con noi. Questo dobbiamo tenerlo sempre a mente. E mi sovviene il Salmo 23 Il Signore è il mio pastore. Con Lui, nulla mi manca, non temo alcun male, mi sento al sicuro e bontà e fedeltà mi saranno compagne. Un messaggio intenso di speranza, che tocca i cuori e che ci ricorda quanto grandi possiamo essere. Quella grandezza è frutto della Grazia di Dio.
I 75 minuti di cerimonia sono stati costellati da bellissimi canti, in particolare Maria vogliamo amarti, dai potenti mantra, specie l’OM conclusivo, solenne e maestoso, e dalla danza per il movimento della Kundalini che Swami ci invitava a fare. Tutto conforme al tema dell’Energia femminile e delle Sue manifestazioni.
Quanta conoscenza che ti nutre la mente e ti scalda il cuore. Pensavo tutto fosse finito e non sarebbe stato certamente poco, ma ancora un altro pezzo del puzzle della giornata mancava all’appello. Lo aspettavamo fuori e nel passare con la macchina blu mi afferra le mani, si sporge col capo dal finestrino e guardandomi mi grida sorridente: Ti voglio bene! Mi sento in pace. Gioisco come un bambino. Voleva proprio che io fossi lì. Tanti perché rimbombano nella mia mente anche se scelgo di rimanere nel mio sentire. Penso ancora ora, mentre scrivo, a tutta la grazia ricevuta in quel magnifico 8 dicembre e si rinnova in me il desiderio di potermi confrontare con Lui vis a vis. E credendo fortemente al chiedete e vi sarà dato qualcosa sicuramente succederà…
Annunziato Gentiluomo
Leave a Comment
Your email address will not be published. Required fields are marked with *