Una piacevolissima serata quella del Gran Galà Lirico – La Notte delle Stelle proposta dal Coro Diocesano Laetare, venerdì 10 agosto presso la Corte del Palazzo di Città in Locri. Dopo un inizio in cui l’emozione ha avuto la meglio, si sono susseguiti brani tratti dal grande repertorio operistico e dalla tradizione napoletana e popolare per accontentare i gusti anche di
Una piacevolissima serata quella del Gran Galà Lirico – La Notte delle Stelle proposta dal Coro Diocesano Laetare, venerdì 10 agosto presso la Corte del Palazzo di Città in Locri. Dopo un inizio in cui l’emozione ha avuto la meglio, si sono susseguiti brani tratti dal grande repertorio operistico e dalla tradizione napoletana e popolare per accontentare i gusti anche di chi non è avvezzo all’opera, brani che hanno visto impegnati in particolare i due solisti che hanno dato prova della loro grande arte. Non è certo facile essere profeti in patria, ma questi due insigni cantanti sono riusciti a conseguirlo. Caterina Francese ha dimostrato grazia e grande tecnica vocale misurandosi, in modo accorato e attento, in Vissi d’arte, vissi d’amore (Tosca). Bella vocalità, capace di muoversi con una certa agilità nel registro del soprano lirico. Francesco Anile, dotato di potenza da tenore lirico spinto, ha proposto un repertorio più complesso che ha saputo offrire con una certa disinvoltura, proponendo una buona interpretazione dell’arduo Nessun dorma (Turandot). Tra i duetti abbiamo molto gradito Un amore così grande dove, a nostro avviso, hanno raggiunto il climax interpretativo, e anche O sole mio.
Il Coro Laetare ha fatto del suo meglio per sostenere i due solisti, riuscendo bene nella maggior parte dei brani. L’Orchestra, diretta dal N. Natale Femia, si è mossa in modo coerente, dando prova di una buona tenuta. Lodevole la performance di Daniel Panetta, talento alla chitarra di soli 13 anni. Tecnicamente non abbiamo compreso l’uso dell’amplificazione che ha portato spesso la musica a sovrastare le voci. Sul finale – Barcelona – non diciamo nulla: con un sorriso, lo consideriamo un gioco. Molto ben scritti i testi di presentazione dei brani, letti in modo professionale da Rita Palmieri.
Nel complesso dunque una bella serata dove abbiamo conosciuto due eccelsi artisti della terra calabrese e abbiamo goduto di buona musica. Successo di pubblico, significativo sold out, che ha molto gradito lo spettacolo e che ha .
Un plauso doveroso a questa realtà polifonica – il Coro Laetare e al suo Maestro – che, da quasi 30 anni, opera per diffondere cultura e deliziare gli animi dei presenti, portando anche all’estero i colori della terra calabra e menando in trionfo la bellezza.
Annunziato Gentiluomo
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