Ben otto saranno i Q&A della quinta edizione del Torino Underground Cinefest, proposto da SystemOut e l’A.C.S.D. ArtInmovimento, e in scena dal 25 al 27 marzo 2018, dalle ore 18.50 alle ore 01.30, presso il Cinema Classico di Torino. Si tratta di momenti di approfondimento e di analisi, condotti dagli attori e doppiatori Fabrizio Odetto
Ben otto saranno i Q&A della quinta edizione del Torino Underground Cinefest, proposto da SystemOut e l’A.C.S.D. ArtInmovimento, e in scena dal 25 al 27 marzo 2018, dalle ore 18.50 alle ore 01.30, presso il Cinema Classico di Torino.
Si tratta di momenti di approfondimento e di analisi, condotti dagli attori e doppiatori Fabrizio Odetto e Giorgio Perno, e dal nostro direttore responsabile Annunziato Gentiluomo.
Domenica 25 marzo, condotto da Fabrizio Odetto, ci sarà, intorno alle ore 20.20, il primo Q&A del festival che vedrà come protagonista la produttrice Maria Kalvo del lungometraggio norvegese Hurry slowly di Anders Emblem. È un film drammatico la cui regia compassata riesce a enfatizzare ancor di più il legame tra fratello e sorella.
Il secondo e ultimo, intorno alle ore 21.50, sarà centrato sul documentario italiano La rivincita di Casale Monferrato, sul quale il giornalista Annunziato Gentiluomo intervisterà la regista Rosy Battaglia. È il frutto di un appassionato reportage durato quattro anni sulla trasformazione della città riferimento del Monferrato che, riscattandosi dall’amianto, è tra le dieci italiane a candidarsi ad essere Capitale della Cultura.
Lunedì 26 marzo tre saranno i Q&A curati tutti da Giorgio Perno.
Il primo, intorno alle 20.00, vedrà al centro Dimitris Nakos, il regista del film greco Freezer che fotografa la disperazione di un uomo greco di mezza età, con un curriculum invidiabile e grandi competenze professionali, che, dopo essere rimasto senza lavoro, vaga inconsolabile da un colloquio all’altro nella speranza che qualcuno possa ancora credere in lui.
Intorno alle 22.30 si discuterà con Dimitri Athanitis, regista del lungometraggio greco Invisible. 84 minuti intrisi di dramma e amore verso colui che rappresenta l’unica ragione di vita del protagonista, il figlio di sei anni.
In fine, intorno alle 00.00 l’ultimo Q&A è focalizzato su Alexander Bak Sagmo, il regista del film danese Needle boy, sconvolgente, intenso e capace di colpirci con un vero e proprio pugno nello stomaco.
Anche martedì 27 marzo, tre saranno i momenti di approfondimento.
Intorno alle 19.25, il protagonista del primo dei tre Q&A della giornata, curato da Giorgio Perno, sarà Christoph-Mert Hagen, il regista del film tedesco “Lovers never say goodbye”. Può l’amore tra due donne essere così forte a tal punto da accettare una fine insieme? Questo cortometraggio si concentra su di un legame estremo e indissolubile.
Successivamente, intorno alle ore 20.05, Fabrizio Odetto discuterà con Claire Maugendre, la regista del film francese “Phallus Malus”. Questo corto è la storia di una giovane ragazza ormai inconsolabile in seguito alla morte del padre che, un mattino, si scopre ermafrodita.
L’ultimo Q&A del festival, previsto per le ore 22.00 e curato nuovamente da Fabrizio Odetto, vedrà al centro il film greco “Bliss” di cui si parlerà col regista Christos Pitharas. Il lungometraggio ci presenta Anna, una donna distaccata e introversa, pronta a incontrare il suo stalker pur di riprendersi una vita e una sanità mentale che si stanno sgretolando.
Si tratta di momenti fondamentali. Credo sia importante avvicinare gli autori al pubblico e consentire un’interazione chiarificatrice intorno alle dinamiche e alle motivazioni dei diversi prodotti cinematografici. È un modo per permettere una totale immersione dello spettatore e per rendere più evidenti tutti gli step e i quid di un film, dichiara Mauro Russo Rouge, il direttore artistico del festival.
Questi momenti di immersione da vicino nel senso più profondo e personale di fare cinema abbelliscono e danno ulteriore spessore a un programmazione intensa e veramente ben ragionata. Dal 25 al 27 marzo quindi tutti al TUC 2018!
Odette Alloati
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