Ritorniamo a parlare della Morgana Opera Academy, attraverso, Giuseppe Zema, uno studente dell’anno scorso che si è riscritto anche quest’anno e a cui il corso di alto perfezionamento svolto a Locri ha portato fortuna perché come ci racconta ha preso parte a un progetto lirico veramente interessante. È passato poco più di un mese dalla
Ritorniamo a parlare della Morgana Opera Academy, attraverso, Giuseppe Zema, uno studente dell’anno scorso che si è riscritto anche quest’anno e a cui il corso di alto perfezionamento svolto a Locri ha portato fortuna perché come ci racconta ha preso parte a un progetto lirico veramente interessante.
È passato poco più di un mese dalla fantastica esperienza che ha colpito in pieno la mia vita e ancora non mi rendo ben conto di tutto. Ho fatto parte del cast di Milo, Maya e il giro del mondo di Matteo Franceschini, un’opera che fa fare il giro del mondo nel vero senso della parola, viaggiando dall’Europa verso gli altri continenti, facendoci scoprire così le culture di Africa, Asia e America. Ma in che modo due adolescenti potrebbero girare il mondo su una bicicletta? Attraverso la Cucina! Sì, perché grazie alla nostra società multietnica ormai siamo soliti frequentare i diversi tipi di ristoranti, Milo e Maya, contrastati dal bullo Gian Gianni, fanno questo tour cittadino, ma al contempo mondiale, facendo buon uso di papille gustative, assaggiando così le prelibatezze che gli altri popoli ci riservano, ha spiegato Giuseppe Zema.
Ci racconta che per iniziare si mangia marocchino! Tarik prepara il gustoso cous cous alle cinque verdure, precisamente zucchine, pomodori, melanzane, rape bianche e due carote, completo di variante composta da 300 grammi di zucca, due spicchi d’aglio, cipolla, peperoncino e coriandolo!
Poche pedalate e si arriva in China, dove la tradizione è sacra, qui non si possono non assaggiare i famosi involtini primavera di Wang Chaofei. Sono questi ultimi due personaggi – Tarik e Wang Chaofei – che ho interpretato alternandomi con altri colleghi.
Ritornando alla storia, ancora non sazi i due giovani Milo e Maya decidono così di assaggiare qualcosa di più speziato. Quale paese, in tal senso, è più emblematico dell’India? E Pollo Tandouri sia!!! Ottima cuoca e ballerina la signora Sharma!
Negli U.S.A. i due ragazzi hanno ormai fatto il pieno, non sarebbe stato poi così saggio ingerire wurstel, pop-corn o caramelle gommose.
Per Giuseppe Zema sono stati quattro mesi magici, che gli hanno permesso di apprezzare ancora di più le altre culture, invogliandolo così a scoprirle maggiormente. Spesso le abbiamo a pochi metri da casa ma non ce ne rendiamo conto, precisa
Rispetto a questa singolare esperienza, ci colpisce che sente il dovere morale di ringraziare, accanto alla sua famiglia e a sua madre in particolare, l’As.Li.Co. davanti a tutti, che mi ha permesso di cantare in alcuni dei teatri più importanti d’Italia, tra i quali il Teatro Sociale di Como, l’Arcimboldi di Milano, il Teatro Pavarotti di Modena e il Politeama di Napoli. E il suo Maestro Serenella Fraschini, sempre attenta al mio percorso artistico.
Ci racconta, con grande entusiasmo, di aver a giugno anche debuttato il fantasmagorico ruolo di Dulcamara ne L’elisir d’amore, diretto dal giovane Jacopo Rivani e organizzato ed eseguito dall’Orchestra Corelli all’interno del progetto Opera In Villa 2015 proposta presso una location speciale, la spettacolare Villa Sorra, a Castelfranco di Modena.
Invece rispetto all’esperienza con Morgana Opera Academy, Giuseppe Zema precisa che ancora una volta parteciperà all’opera studio organizzata dall’associazione culturale “Morgana InCanta”, che quest’anno realizzerà uno dei più grandi capolavori mai scritti: Rigoletto di Giuseppe Verdi in scena il 6 e l’8 agosto.
Oltre ad essere musicalmente fantastica, ciò che mi affascina di più è la trama: ci si stacca dai soliti personaggi di prima classe e si parla di un buffone di corte, spesso spietato, strafottente, cattivo ma pieno di amore paterno verso la figlia Gilda che accudisce e protegge! Rigoletto è maledetto dal vecchio Monterone, e la piéce si conclude proprio con lui che grida “Ah la maledizione!”
Tengo però a raccontare la mia esperienza passata nell’estate del 2014. L’anno scorso, benché sia stato il primo anno della Morgana Opera Accademy, ho potuto constatare un’organizzazione impeccabile dove la realizzazione de La traviata è sembrata quasi una passeggiata, anche se curata nei minimi dettagli. Inoltre dei maestri fantastici hanno colto i miei problemi vocali e scenici facendomi crescere artisticamente in modo notevole. In sintesi mi sono ritrovato in una specie di vacanza-studio dove mi sentivo evolvere professionalmente nella forma d’arte che ho scelto, ma a pochi metri da un mare fantastico dove ho potuto rilassarmi.
Fondamentali per tale crescita, che mi ha permesso con maggiore sicurezza di calcare moltissimi teatri d’Italia, annovero di nuovo il M° Serenella Fraschini, a cui si affianca sempre per la parte vocale e interpretativa il M° Leonardo Galeazzi, mentre per la messa in scena il M° Mario De Carlo affermato regista di fama internazionale.
A corso finito, mi sono reso conto dell’utilità degli interessanti spunti offerti anche dal dott. Annunziato Gentiluomo che ha proposto dei corsi di bioenergetica e consapevolezza corporea, facendoci entrare in modo più consapevole a contatto col nostro corpo e dandoci dei consigli per gestire lo stress e le ansie da prestazione, per noi cantanti importanti soprattutto quando debuttiamo un ruolo importante o ci misuriamo con un cast imponente o con un teatro che ha fatto la storia della lirica.
E invece sul Rigoletto ci anticipa che quest’anno si candiderà per il ruolo del Conte di Monterone. Se mi sarà permesso sarò io maledire Rigoletto. Mi presenterò per questo ruolo proprio perché lo vedo poco congeniale al mio carattere e mi piace mettermi alla prova. Per la verità non canta troppo, solo nella prima parte del primo atto, ma ha una frase davvero complicata dove il fraseggio deve essere sostenuto alla perfezione. Quindi sto studiando al meglio la partitura per arrivare preparato e per concentrarmi sulla resa interpretativa e la messa in scena.
Chiara Trompetto
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