Domani inizia il Festival Dante 2021 a Ravenna, e qui vi abbiamo già presentato la prima giornata. Nel secondo giorno del Festival, giovedì 15 settembre, si accorcia la distanza fra scienza e arte. Alle 17,00 ai Chiostri Francescani “da quel punto depende il cielo e tutta la natura” (Paradiso XXVIII): Temi di matematica e logica nella
Domani inizia il Festival Dante 2021 a Ravenna, e qui vi abbiamo già presentato la prima giornata. Nel secondo giorno del Festival, giovedì 15 settembre, si accorcia la distanza fra scienza e arte. Alle 17,00 ai Chiostri Francescani “da quel punto depende il cielo e tutta la natura” (Paradiso XXVIII): Temi di matematica e logica nella Commedia, un incontro all’insegna della grande divulgazione scientifica e del commento alla Commedia alla luce dei temi logici e matematici affrontati in particolare nel canto XXVIII del Paradiso. A parlarne ci sarà Furio Honsell, per sette anni Magnifico Rettore dell’Università di Udine e dal 2008 sindaco della città, che dispiegherà i propri molteplici interessi (matematico, si è occupato di sistemi formali, di linguaggi di programmazione e di semantica dei linguaggi) e la propria abilità di divulgatore, già mostrata nella partecipazione come ospite fisso alla trasmissione di Fabio Fazio Che tempo che fa, unite al proprio entusiasmo dantesco.
Dal 15 al 17 settembre il pubblico potrà inoltre seguire la nascita e lo sviluppo di un grande murale: Sui pedali con “l’alta fantasia” vedrà lo street artist Yuri (marchigiano con intense esperienze a Parigi) realizzare nei Chiostri francescani un pannello di 15 metri sul quale raffigurerà un personalissimo viaggio “a pedali” nei regni ultramondani.
Alle 21 in scena “Inferno indolore”, di e con Francesco Maino, musiche di Stefano Albarello, visual art di Marco Maschietto. Che cos’è oggi l’Inferno? Cosa rimane nel nostro quotidiano della dantesca visione infernale e dei suoi temi drammatici? Nel mondo di oggi ogni lacerazione appare anestetizzata, quasi indolore ed è questa l’occasione per Francesco Maino (vincitore nel 2013 del Premio Calvino con “Cartongesso”, Einaudi) per affacciarsi, con una nuova creazione espressamente costruita per Dante2021, sull’abisso, in particolare del suo Veneto, ma dell’Italia e di ogni altro luogo. Quella che si apre è una voragine fatta di medietà spaesata, di violenze topografiche e linguistiche, di bellezze struggenti e insieme distrutte. Lo accompagnano nella sua discesa agli inferi, linguisticamente dirompente, i video esemplari di Marco Maschietto e le musiche (tra antico e contemporaneo) di Stefano Albarello.
Redazione ArtInMovimento Magazine
Leave a Comment
Your email address will not be published. Required fields are marked with *