Oggi, giovedì 15 febbraio 2018, alle ore 20, il Teatro Regio presenta Salome, di Richard Strauss. Sul podio dell’Orchestra del Teatro Regio di Torino c’è Gianandrea Noseda, al suo terzo appuntamento operistico della Stagione del Regio, dopo i successi ottenuti con Tristano e Isotta e Turandot. A causa dei fatti accaduti il 18 gennaio, le
Oggi, giovedì 15 febbraio 2018, alle ore 20, il Teatro Regio presenta Salome, di Richard Strauss. Sul podio dell’Orchestra del Teatro Regio di Torino c’è Gianandrea Noseda, al suo terzo appuntamento operistico della Stagione del Regio, dopo i successi ottenuti con Tristano e Isotta e Turandot.
A causa dei fatti accaduti il 18 gennaio, le macchine di palcoscenico del Teatro Regio sono sottoposte a una serie di controlli tecnici, di conseguenza, al momento, non è possibile presentare allestimenti che comportino scenografie in movimento. Nella volontà di non rinunciare a un titolo cardine della Stagione del Regio e del Festival Strauss, Salome viene dunque presentata in forma semiscenica.
Questa nuova versione, a cura di Laurie Feldman, seguirà fedelmente il libretto e porterà in luce gli aspetti essenziali della potente drammaturgia insita nel capolavoro di Strauss, restituendo a pieno tutta la simbologia contenuta nell’opera. Sul palco, racchiuso tra fondali neri, alcune sedie connoteranno lo spazio scenico all’interno del quale tutti i personaggi dell’opera interagiranno tra loro, compreso Jochanaan che, nelle scene ambientate nella cisterna ove è rinchiuso, canterà emblematicamente in buca, affianco all’orchestra. Ogni personaggio indosserà un costume, che ne connoterà il ruolo facendone risaltare la personalità. Le luci dello spettacolo, grazie alle quali verranno esaltati i punti salienti della drammaturgia, sono firmate da Andrea Anfossi, i costumi sono a cura di Laura Viglione.
Confermato il cast di grandi artisti di fama internazionale impegnati nella produzione: nel ruolo di Salome c’è il soprano Erika Sunnegårdh; Erode è interpretato dal tenore Robert Brubaker; Erodiade è il soprano Doris Soffel mentre Jochanaan è affidato alla voce e alla presenza del baritono Tommi Hakala.
La produzione è inoltre il titolo cardine del Festival Richard Strauss che, dal 2 al 25 febbraio, coinvolge le istituzioni culturali torinesi in un collettivo omaggio al grande compositore tedesco.
Gianandrea Noseda dirige Salome evidenziandone tutte le rivoluzionarie soluzioni musicali che contiene; l’opera, composta tra il 1902 e il 1905, è un vero e proprio manifesto della musica del Novecento. Il capolavoro di Strauss è, oltretutto, profondamente legato al Regio poiché proprio nel nostro teatro, nel 1906, Strauss ne diresse la prima italiana. La sontuosa partitura, giocata tra zone tonali e lacerazioni atonali – metafora della falsa innocenza della protagonista – è caratterizzata da un’orchestrazione ardita. Noseda, appassionato interprete del repertorio tardo romantico e novecentesco, dichiara: “Salome” è un’opera che dà i brividi. A più di un secolo dalla prima non ha perso nulla del suo fascino seducente e morboso. Per il pubblico d’oggi non ha più quella mostruosità emotiva che percepivano i primi spettatori agli inizi del Novecento, noi sappiamo già cosa aspettarci ma il suo effetto è ancora dirompente: ti invade con quell’erotismo selvaggio, con quella sensualità, con quel disagio esistenziale. È un’opera meravigliosa, molto difficile da rendere, e richiede una grande scaltrezza tecnica, per non parlare delle difficoltà per i cantanti: una vera e propria vetta da scalare. Se non ci fosse stata “Salome” la storia dell’opera sarebbe cambiata: non ci sarebbero stati il “Wozzeck” e la “Lulu” di Berg, il “Trittico” e la “Turandot” di Puccini. “Salome” è il primo capolavoro operistico di Strauss con il quale ha avuto il coraggio di osare tantissimo».
Nelle cinque recite dell’opera (15, 18, 20, 22 e 25 febbraio) protagonista del titolo è il soprano svedese Erika Sunnegårdh: acclamata dalle platee internazionali e richiesta da direttori quali Rattle, Chailly, Luisi, ha fatto della Salome una vetta interpretativa di assoluto rilievo. Il tenore Robert Brubaker interpreta Erode, ruolo che ha portato sui più importanti palcoscenici europei e americani, ricevendo sempre critiche entusiaste. Erodiade è interpretata dal mezzosoprano Doris Soffel, celebre e celebrata artista con più di sessanta produzioni discografiche e un repertorio che spazia da Mozart alla musica contemporanea, ha interpretato il ruolo in più di dodici differenti produzioni, anche in forma semiscenica ai BBC Proms. Jochanaan è interpretato dal baritono Tommi Hakala: già vincitore del prestigioso BBC Singer of the World Competition, è artista particolarmente legato al Regio, ove ha interpretato con successo opere di Humperdinck, Zemlinsky e Verdi. Completano il cast: il tenore Enrico Casari (Narraboth), il mezzosoprano Michaela Kapustová (un paggio), i tenori Gregory Bonfatti, Matthias Stier, Saverio Pugliese e Yaroslav Abaimov (rispettivamente primo, secondo, terzo e quarto giudeo), il basso Horst Lamnek (quinto giudeo), il baritono Roberto Abbondanza (primo nazareno), il tenore Joshua Sanders (secondo nazareno), i bassi Andrea Comelli e Federico Benetti (primo e secondo soldato), Desaret Lika/Enrico Bava (un uomo di Cappadocia), i mezzosoprani Daniela Valdenassi/Raffaella Riello (uno schiavo).
Salome è un’opera in un atto di Richard Strauss tratta dall’omonimo poema di Oscar Wilde nella traduzione tedesca di Hedwig Lachmann. Fu rappresentata il 9 dicembre 1905 alla Semperoper di Dresda, raccogliendo un successo clamoroso. La vicenda è ambientata nella reggia di Erode a Gerusalemme; Salome, affascinata dal profeta Jochanaan, ha un solo desiderio: baciare quelle sensuali labbra che predicono l’avvento di un Messia e che condannano la corrotta società del suo patrigno, Erode Antipa, il tetrarca di Giudea. Jochanaan respinge e maledice Salome; intanto Erode, ebbro e lascivo, insegue con libidine la figliastra che vuol vedere ballare. Salome accetta ma chiede, in un piatto d’argento, la testa di Jochanaan. Erode cede, Salome si esibisce nella danza dei sette veli e il profeta è decapitato. Nell’ultima possente scena, Salome bacia la testa mozza del profeta, un raggio di luna illumina quel bacio mentre Erode, sopraffatto dall’orrore, ordina gridando di uccidere la figliastra.
Lo spettacolo ha una durata complessiva di circa un’ora e quarantacinque minuti. La Prima dell’opera sarà trasmessa in diretta da Rai-Radio3, giovedì 15 febbraio alle ore 20, trasmissione condotta da Susanna Franchi.
Redazione di ArtInMovimento Magazine
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