Per lasciarci alle spalle il 2014 e guardare con entusiasmo al 2015 appena iniziato vi raccontiamo in poche righe una storia, una bella storia di un incontro del quale siamo stati, possiamo dirlo, anche promotori. Vi abbiamo parlato molto sia di Albania che di jazz. È accaduto una sera a Torino dopo una serata del
Per lasciarci alle spalle il 2014 e guardare con entusiasmo al 2015 appena iniziato vi raccontiamo in poche righe una storia, una bella storia di un incontro del quale siamo stati, possiamo dirlo, anche promotori.
Vi abbiamo parlato molto sia di Albania che di jazz. È accaduto una sera a Torino dopo una serata del Torino Jazz Festival, che insieme all’amica albanese Almida ci siamo dette “perché non portiamo una cosa così bella anche a Tirana?”.
E così dopo qualche tempo abbiamo conosciuto Fulvio Albano, scoprendo oltre al musicista raffinato che già sapevamo un uomo affabile, disponibile e animato da una passione incondizionata per il proprio lavoro. Con il sorriso di chi sa di stare facendo comunque qualcosa di unico abbiamo provato a tessere una rete di contati e a fine novembre qualcosa si è concretizzato.
Albano è stato ospite dell’Accademia delle Belle Arti di Tirana, tenendo una lezione per gli studenti di musica, i quali hanno avuto modo di ascoltare dalla sua viva voce la storia di quella cosa straordinaria che è il jazz. È stato intervistato a lungo dall’emittente televisiva Top Channel, portando nelle case qualcosa di inedito. Un primo passo, verso la costruzione di un ponte poggiato sulle basi dell’arte. “Il jazz è una musica internazionale, è il risultato dei linguaggi musicali di tutto il mondo e ha veramente il potere di unire i popoli, in un momento in cui invece all’interno della società stanno prevalendo idee e parole di divisione e contrapposizione” dice Albano raccontandoci al telefono le impressioni dopo la sua visita a Tirana.
“Mi sono sentito bene, come a casa. La città, ma anche la lingua, hanno un qualcosa di familiare per me. Ho trovato una grande accoglienza, Almida mi ha accompagnato in questi giorni intensi di incontri e mi ha fatto da guida. Spero tanto che sia l’inizio di una collaborazione più ampia, le premesse sono buone e l’aria che si respira (in Albania n.d.r.) è di grande entusiasmo e voglia di fare”. La stessa “voglia di fare” di molti giovani albanesi rientrati dall’emigrazione, come anche Almida che ora lavora a Tirana e però mette a disposizione le proprie conoscenze per creare contatti e ponti tra realtà che ancora si conoscono poco.
Noi vi lasciamo con il video dell’intervista e un pezzo del repertorio di Fulvio Albano, suonato insieme al Philip Harper Quintet al Jazz Club Torino (di cui Albano è presidente, oltre a essere direttore artistico del Due Laghi Jazz Festival di Avigliana).
“Il jazz non è né un repertorio specifico, né un esercizio accademico, ma un modo di vivere” Così scriveva Lester Bowie e questo è l’augurio che lascio a voi e noi tutti per il 2015.
Chiara Trompetto
[Fonti delle immagini: jazzclubtorino.it (pagina fb), jazzfest.it]
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