Fluxbooks, From the Sixties to the future – Artists’ books from the Luigi Bonotto Collection. Libri d’artista dagli anni Sessanta ai giorni nostri e oltre, dalla collezione privata di Luigi Bonotto. Questa è la singolare mostra che vi aspetta a Venezia, un progetto espositivo nato dalla collaborazione tra la Fondazione Luigi Bonotto e la Fondazione
Fluxbooks, From the Sixties to the future – Artists’ books from the Luigi Bonotto Collection. Libri d’artista dagli anni Sessanta ai giorni nostri e oltre, dalla collezione privata di Luigi Bonotto. Questa è la singolare mostra che vi aspetta a Venezia, un progetto espositivo nato dalla collaborazione tra la Fondazione Luigi Bonotto e la Fondazione Bevilacqua La Masa che sarà ospitato nelle sedi di Palazzetto Tito e della Galleria di Piazza San Marco da oggi, 4 marzo, al 26 aprile.
La mostra rappresenta la terza fase del progetto di collaborazione tra le due fondazioni, la Bevilacqua La Masa di Venezia e la Luigi Bonotto di Vicenza.
La prima aveva visto il suo sviluppo tra febbraio e maggio del 2014, con il coinvolgimento dei giovani artisti in residenza presso la Fondazione BLM, grazie ad una serie di soggiorni durante i quali hanno potuto apprendere i fondamenti tecnici per la realizzazione del libro d’artista. Durante la seconda fase i giovani coinvolti hanno potuto passare alla realizzazione delle loro opere, potendosi confrontare con i libri Fluxus della collezione della Fondazione Luigi Bonotto. Il risultato sono produzioni che ricreano, anzi per meglio dire rigenerano alcuni tra i più importanti libri della collezione Bonotto, riproducendone la poetica sia a livello estetico che a livello concettuale.
La terza fase, quindi, non può che essere quella espositiva, e così eccoci alla mostra attuale, che si divide in due percorsi espositivi nelle due sedi citate in precedenza, l’una storica (Fluxbooks, from the Sixties…) e l’altra contemporanea (Fluxbooks…to the Future).
Il movimento artistico Fluxus si è costituito all’inizio degli anni Sessanta per opera di George Maciunas che ne fu l’ideatore e la mostra copre l’arco temporale di un decennio, dall’inizio sino alla morte di Maciunas alla fine degli anni Settanta. Il movimento però non si è mai formalmente estinto ed è semplicemente destinato a fluire nel tempo.
La mostra storica si divide ulteriormente in 5 aree tematiche: Book as Book, il libro è ancora libro nella forma ma cambia radicalmente nei contenuti, Book as Memento, ovvero il libro come testimonianza di quanto accaduto in un evento, una performance etc, Book as Plot, il libro inteso come canovaccio per interpretare una performance o un gioco, Book as Box, libro come contenitore di sorprese che diviene talvolta una vera e propria scatola, e infine Book as Object, il mutamento sia nella forma che nell’utilizzo e nel contenuto.
La parte contemporanea dell’esposizione porterà in scena giovani artisti che dialogheranno con le opere di Maciunas e compagni e le reinterpreteranno secondo la loro sensibilità. Il gruppo degli Impresari, ispirandosi al “Fluxyearbox 1” di Maciunas (1964) realizzeranno un costume di scena che verrà successivamente utilizzato dal gruppo stesso per una rappresentazione. Un percorso espositivo che mescola i generi espressivi per dare vita a un qualcosa di ulteriore, che supera la semplice contaminazione ma va proprio nella direzione del superamento dei limiti (dell’arte, dell’artista e dell’osservatore) e dell’apertura a un cambiamento inarrestabile come è nello spirito del Fluxus.
I due curatori della mostra “Form the Sixties” sono Giorgio Maffei e Giorgio Paterlini, quelli di “To the Future” sono Stefano Coletto e Angela Vattese.
Le due sedi espositive sono la Galleria di Piazza San Marco al 71C e Palazzetto Tito, Dorsoduro 2826 .
Chiara Trompetto
[Fonti delle immagini: fluxbooks.fondazionebonotto.it: George Maciunas, Fluxyearbook 1, 1964; George Brecht, Water Yam; Philip Corner, Sotto Vuoto]
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