Il Festival Dante2021 si terrà a Ravenna dal 14 al 18 settembre, con delle anteprime dal 7 al 10 settembre. DANTE2021 è l’unico festival nazionale interamente dedicato al padre della lingua italiana, è promosso dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Ravenna con la direzione scientifica dell’Accademia della Crusca, giunge quest’anno alla sesta edizione e continua così il
Il Festival Dante2021 si terrà a Ravenna dal 14 al 18 settembre, con delle anteprime dal 7 al 10 settembre.
DANTE2021 è l’unico festival nazionale interamente dedicato al padre della lingua italiana, è promosso dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Ravenna con la direzione scientifica dell’Accademia della Crusca, giunge quest’anno alla sesta edizione e continua così il percorso verso le celebrazioni per il settimo centenario della morte di Dante Alighieri.
Il ricco programma di questa edizione si svolgerà dal 14 al 18 settembre, con appuntamenti come sempre a ingresso libero, e sarà anticipato da alcune piccole letture dantesche nella settimana precedente, una sorta di “antipasto” del festival, Dante Hors d’Oeuvre (D.H.O.).
Quest’anno il Festival si svilupperà intorno a una citazione dalla Commedia: «A piè del vero il dubbio» (Paradiso IV, v. 131), un frammento di verso che illustra in un certo senso la natura stessa della manifestazione ravennate, ossia la continua ricerca, che si realizza nella varietà di occasioni ed eventi.
Ogni arte interpretativa, sia essa del filologo, dello scienziato o dell’artista, è prima di tutto un monto perpetuo che in ogni risposta scopre l’impulso a nuove domande. Così ogni acquisizione crea una nuova prospettiva, in un progresso costante e vitale, che delinea una realtà sempre “in movimento”, come il festival da sempre si definisce. Dante 2021 cerca di essere espressione di tutto questo. Quella “novella fronda” che l’edizione 2015 ricordava nel proprio motto consegna il testimone al “rampollo” (Paradiso IV, v. 130) che sempre “ributta” ai piedi di ogni verità: il dubbio, appunto. Il dubbio celebrato da Dante non come limite e come incertezza che indebolisce, bensì come insaziabile tensione. Il dubbio è anche sofferenza, certo, consapevolezza permanente dell’assoluta difficoltà del percorso, del nostro pellegrinaggio nel mistero – suggerisce Domenico De Martino, direttore artistico del festival – ma anche gioia, certezza della possibilità di puntare sempre più in alto, ogni giorno: “è natura – ci ricorda Dante – che al sommo spinge noi di collo in collo“. Il dubbio è realizzazione essenziale dell’umano.
Accanto a Dante si raccoglie una grande varietà di temi quest’anno, spaziando forse più che nelle passate edizioni
dagli argomenti più concreti e attuali (Dante nella scuola, ma anche Dante nella cultura europea e nel dibattito sull’Europa) al rapporto con la scienza, in particolare la matematica, e le arti visive; fino ad eventi per cui si intrecceranno musica, teatro, arte contemporanea.
Intorno ai temi si raccoglieranno studiosi e artisti, ma soprattutto un pubblico che è cresciuto assieme al Festival non soltanto nei numeri, ma anche e soprattutto nella conoscenza e consapevolezza del ruolo del Sommo Poeta per la cultura italiana e europea, nonché della ricchezza e bellezza della sua eredità letteraria e linguistica.
Accanto a Dante (non solo fisicamente, accanto alla sua Tomba) si raccoglierò la città di Ravenna, e insieme l’Italia. Quest’anno aprirà il festival il sottosegretario Cesaro del MIBACT, per raccontare i momenti più illustri della propria storia mentre dischiude le porte di alcuni dei propri luoghi simbolo. Si segnala per altro quest’anno la significativa collaborazione con Casa Matha – schola piscatorum, la più antica corporazione di mestiere, già attiva a Ravenna ai tempi del poeta.
Ancora una volta ritroviamo Dante, uomo del medioevo, esattamente accanto a noi – continua De Martino – nostro compagno di viaggio mentre ci racconta, dal suo tempo lontano, tanto le ragioni della sua poesia, e forse di ogni poesia, quanto quelle del viaggio con cui ogni uomo realizza la propria natura sia nel sapere che nelle acquisizioni morali.
Vi presentiamo qui il programma delle anteprime Dante Hors d’Oeuvre, che si terranno dal 7 al 10 settembre presso il Caffè Letterario Ravenna, alle ore 17,00.
Quella delle anteprime è una formula inedita, che precede il Festival vero e proprio e si compone di quattro appuntamenti, per risvegliare la curiosità e anche per riannodare i fili del rapporto con il pubblico in vista della manifestazione più grande.
Quattro brevi racconti di “gente comune” si rivolgono alla “gente comune” all’ora dell’aperitivo in un Caffè letterario. Tra un bicchiere e un sorriso e a partire dalla lettura di un testo dantesco, sicercherà di capire la poesia e comunicarla, ognuno dal proprio punto di vista attraverso i propri ricordi e emozioni. Uno scrittore, un attore e due giornaliste televisive condivideranno il proprio personalissimo ritratto di Dante con gli ascoltatori.
Mercoledì 7 settembre
Marco Vichi (scrittore)
L’orrore dell’orranza
«Piangete, amanti, poi che piange Amore» Vita nova
Giovedì 8 settembre
Amerigo Fontani (attore)
Mia zia conosceva Dante
«O Tosco che per la città del foco vivo ten vai» Inferno X
Venerdì 9 settembre
Adriana Pannitteri (giornalista, RAI TG1)
Un commento politico
«Ahi serva Italia, di dolore ostello» Purgatorio VI
Sabato 10 settembre
Silvia Brasca (giornalista, TG La7)
I ragazzi di via de’ Calzaiuoli
«Guido, i’ vorrei che tu e Lapo ed io» Rime
Redazione ArtInMovimento Magazine
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