L’apertura del Festival Dante di Ravenna, mercoledì 14 settembre alle ore 17, si terrà presso gli Antichi Chiostri Francescani, secondo una tradizione ormai consolidata, e sarà affidata ai saluti di Lanfranco Gualtieri (presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Ravenna), Claudio Marazzini (presidente dell’Accademia della Crusca), Domenico De Martino (direttore artistico di Dante 2021) e Antimo Cesaro
L’apertura del Festival Dante di Ravenna, mercoledì 14 settembre alle ore 17, si terrà presso gli Antichi Chiostri Francescani, secondo una tradizione ormai consolidata, e sarà affidata ai saluti di Lanfranco Gualtieri (presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Ravenna), Claudio Marazzini (presidente dell’Accademia della Crusca),
Domenico De Martino (direttore artistico di Dante 2021) e Antimo Cesaro (sottosegretario di Stato, rappresentante diretto del Ministro dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo).
A seguire, “Dante nella scuola e dintorni”. Due giovani docenti universitari, con la guida di Stefano Salis del domenicale del Sole 24 ore, si confronteranno sui modi con cui Dante è e dovrebbe essere studiato nelle scuole. Ad affrontare questo tema complesso ci saranno Claudio Giunta e Marco Grimaldi. Claudio Giunta insegna all’Università di Trento, è curatore delle Rime nella recente edizione delle “Opere di Dante” nei Meridiani Mondadori, autore di un recentissimo manuale-antologia di letteratura italiana dal titolo “Cuori intelligenti”, e di un libro dedicato al linguaggio del Capo del governo, “Essere #matteorenzi”. Marco Grimaldi insegna alla Sapienza di Roma, ha curato anche lui le Rime di Dante, in collaborazione con Donato Pirovano, per la NECOD (Nuova edizione commentata delle Opere di Dante della Salerno editrice). Questi sono gli ingredienti per un confronto che promette di essere serrato e coinvolgente. Tutti, in fondo, ricordano il primo incontro con Dante a scuola e sanno come avrebbero voluto che accadesse.
La prima giornata di Festival proseguirà poi con un aperidante, in attesa delle 21 quando i Chiostri diverranno palcoscenico per “Alichin di Malebolge”. Ne è sia autore che interprete Enrico Bonavera, erede di Ferruccio Soleri in “Arlecchino sevitore di due padroni” di Strehler per il Piccolo di Milano. Questa nuova creazione di Bonavera è una ricostruzione fantastica della storia del personaggio-maschera di Arlecchino, trasfigurazione del diavolo Alichino che Dante incontra nel canto XXI dell’Inferno (v. 118). È anche una riflessione sul bene e sul male, sulle trasformazioni dei peccati e del nostro mondo attraverso gli occhi, allo stesso tempo ingenui e selvaggi, del vecchio diavolo dantesco, aggregatosi poi a una compagnia di buffoni girovaghi.
Redazione ArtInMovimento Magazine
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