L’Università Popolare ArtInMovimento presenta un altro modulo di approfondimento molto interessante, condotto dal dott. Vincenzo D’Amato, inerente all’infinito mondo dell’ipnosi. Difatti, il 30 aprile e l’1 maggio, verrà proposto un seminario di Fascinazione aperto tanto a chi ha già conoscenze teoriche inerenti all’ipnosi o pratica le induzioni ipnotiche quanto a chi è affascinato (mai termine
L’Università Popolare ArtInMovimento presenta un altro modulo di approfondimento molto interessante, condotto dal dott. Vincenzo D’Amato, inerente all’infinito mondo dell’ipnosi.
Difatti, il 30 aprile e l’1 maggio, verrà proposto un seminario di Fascinazione aperto tanto a chi ha già conoscenze teoriche inerenti all’ipnosi o pratica le induzioni ipnotiche quanto a chi è affascinato (mai termine è stato più corretto) da tale potente tecnica.
Per spiegare in cosa consiste, partiamo dal significato etimologico del verbo fascinare che deriva dal latino fascinus o fascinum ‘malia’, ma anche ‘amuleto fallico’, derivato dal greco báskanos che rimanda a ‘iettatore, ammaliatore’ a sua volta da básko ‘maledico’.
Quest’aspetto finale borderline ci evidenzia il potere di tale pratica che chiaramente si può esprimere con l’atto di ammaliare, incantare mediante la vista. Fascinazione è, difatti, il termine tecnico per indicare la capacità di ammaliare con gli occhi.
Fascinazione è quindi la capacità di catturare l’attenzione dell’altro con la sola forza dello sguardo, in una sorta di freeze totale nel Qui ed Ora.
Il potere dell’occhio raggiunge il suo culmine azionando una risposta primitiva del Cervello Rettiliano, tale per cui il soggetto rimane pietrificato, entrando in uno stato “altro”, anche fisiologico, dagli effetti catartici a volte quasi immediati.
Il suo potere appartiene ad un livello profondo, precedente al ragionamento e all’emozione.
Nel 1907 scriveva William Walker Atkinson che la fascinazione era l’azione di una Forza Mentale che influenza in modo potente l’immaginazione, il desiderio o la volontà di un altro individuo.
La celeberrima frase “a me gli occhi” sintetizza la capacità della fascinazione di ipnotizzare.
La fascinazione è di fatto un’ induzione ipnotica shock che, come tutte le altre induzioni, usa a suo favore l’effetto inaspettato, ovvero distrae la mente razionale, contattando direttamente all’amigdala, permettendo un contatto diretto ed immediato con l’inconscio che è la parte più profonda di noi.
Tale fenomeno è talmente potente da bloccare addirittura ogni processo mentale tranne l’attenzione estrema.
Dopo la fascinazione il soggetto entra in uno stato più o meno accentuato di coscienza passiva, bloccando naturalmente la propria attenzione che lo porta a seguire, in un particolare stato mentale, come un automa con gli occhi aperti, le suggestioni ipnotiche che gli vengono date.
Basta questa presentazione per comprendere quanto sia potente questa tecnica e quanti ambiti applicativi abbia anche nella vita concreta per migliorare la nostra capacità di comunicazione (visto che lo sguardo è un attivatore attentivo e comunicativo) e avvicinarci alla pratica di auto-ipnosi.
Annunziato Gentiluomo ne parlerà con Vincenzo D’Amato nella web radio ArtInMovimento lunedì 13 marzo alle 15.25 nel canale Benessere raggiungibile a questo link https://www.spreaker.com/show/aim-benessere.
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Redazione di ArtInMovimento Magazine
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