“Senza mondo, senza un tesoro comune di memorie evocabili attraverso il linguaggio, non ci sarebbe certamente letteratura, ma la musica prescinde il mondo, potrebbe esistere la musica e non il mondo“. Questa è la frase di Jorge Luis Borges scelta per la presentazione della diciassettesima edizione di EstOvest Festival, l’appuntamento autunnale con la musica classica
“Senza mondo, senza un tesoro comune di memorie evocabili attraverso il linguaggio, non ci sarebbe certamente letteratura, ma la musica prescinde il mondo, potrebbe esistere la musica e non il mondo“. Questa è la frase di Jorge Luis Borges scelta per la presentazione della diciassettesima edizione di EstOvest Festival, l’appuntamento autunnale con la musica classica contemporanea. Il festival è promosso dall’Associazione Ensemble Xenia e propone una programmazione di concerti, master class, conferenze e produzioni esclusive.
Come sempre gli eventi si terranno nei luoghi più esclusivi della cultura torinese, come Museo Egizio, Polo del ‘900, Museo Ettore Fico, ma anche in spazi inconsueti, come la stazione della Metropolitana di Torino Porta Nuova, la Farmacia Porta Palazzo e la casa di riposo Esterina Coassolo di Cantalupa.
Gli eventi si spingeranno però anche oltre provincia e in Liguria grazie alla sinergia con la manifestazione genovese Le Strade del Suono.
La collaborazione tra i due Festival si è consolidata tramite il Progetto di Rete “EstOvest-Le Strade Del
Suono” in partenariato con l’Associazione culturale il Gioco dell’Arte di Genova e sostenuto dalla Compagnia di San Paolo (Maggior sostenitore) nell’ambito del bando Performing Arts.
Il progetto artistico mette al centro il tema del Racconto. Luoghi immaginari e Something real sono i titoli dei due filoni attraverso cui i festival tracceranno il proprio percorso musicale.
Le strade del Suono, con Something Real, svilupperà un approccio più vicino alla dimensione individuale, alle esperienze e all’esistenza del singolo. EstOvest invece, con Luoghi Immaginari, approfondirà una via più legata ai paesaggi della fantasia letteraria e a un sentire romantico.
Afferma Claudio Pasceri, coordinatore artistico dell’iniziativa: “L’edizione 2018 di EstOvest è dedicata a quelle dimensioni in cui il pensiero artistico aderisce a mondi fortemente desiderati, intensamente attesi. I Luoghi Immaginari sono siti di confine, che oscillano tra la realtà e la volontà”.
Luoghi immaginari vuole essere un omaggio alla musica come mezzo espressivo, alla sua capacità di narrazione
suggestiva e irrazionale, alla sua forza e capacità di trascendere il linguaggio verbale. La musica vista come capacità di racconto che sviluppa la capacità immaginifica. La narrazione musicale conosce molti luoghi immaginari che i grandi compositori e interpreti concedono a tutti (senza tuttavia appaiano come segreti ormai svelati).
Il Festival è iniziato il 5 e 6 ottobre all’Accademia della Musica di Pinerolo con il compositore Fabio Vacchi, a cui era affidata la Masterclass di apertura.
Tappa fondamentale del programma è il progetto African Novels, nato da un’idea di Claudio Pasceri e affidato al giovane ma già quotatissimo compositore italiano Orazio Sciortino che ha scritto uno straordinario melologo per voce narrante e quartetto d’archi, ispirato ai testi dei Premi Nobel per la Letteratura di origine o ispirazione africana Albert Camus, Wole Soyinka, Nagib Mahfuz, Nadine Gordimer, J. M. Coetzee, J. M. G. Le Clézio. Lo spettacolo, in cui si fonderanno la voce dell’attrice Sonia Bergamasco e gli archi del NEXT-New Ensemble Xenia Turin, andrà in scena con una prima assoluta venerdì 19 ottobre al Teatro Sociale di Camogli e il giorno successivo sabato 20 ottobre, nelle suggestive sale del Museo Egizio di Torino. Fra i molti appuntamenti è da non perdere il concerto conclusivo, domenica 2 dicembre nel teatro del Castello di Rivoli, coprodotto con Le Strade del Suono: Il racconto del silenzio che introdurrà il tema della prossima edizione del progetto EstOvest Festival – Le Strade del Suono “Nuovi Silenzi”.
Sarà proprio l’assenza di suono, a essere protagonista di un programma che verrà affidato a quattro compositori, gli italiani Stefano Guarnieri e Matteo Manzitti, l’ucraina Olga Vicktorova e il vincitore della Call for Scores 2018, il compositore di Hong Kong Tak Cheung Hui. Si tratterà di tre prime esecuzioni assolute e di una prima italiana. Ad interagire con questi suoni, le straordinarie performance visive di Marc Molinos, artista della celebre compagnia teatrale La Fura dels Baus.
Anche quest’anno il Festival propone un dialogo musicale tra un artista ospite e i musicisti di NEXT-New Ensemble Xenia Turin. Il 25 ottobre al Folk Club, toccherà a Gabriele Mirabassi, uno dei più talentuosi clarinettisti jazz a livello internazionale, che insieme al quartetto proporrà un programma che spazierà da compositori contemporanei, come il turco Fazıl Say e il coreano Isang Yun, fino a Mozart, con spazio anche per l’improvvisazione.
Ci sarà infine il tempo per riflettere sulla contemporaneità e sulle sue manifestazioni artistiche con l’incontro dal titolo HAI PAURA DELLA CONTEMPORANEA?, in programma presso l’Accademia Albertina di Torino. Prosegue anche nel 2018 la collaborazione con la Fondazione Istituto A.Gramsci e il Polo del ‘900 che sarà sede di tre appuntamenti intitolati Il Novecento a Oriente “Le bombe cadono, gli uccelli cantano”.
Accanto ai concerti troveranno spazio anche una serie di eventi collaterali, tre incontri dal titolo AROUND OVEST, condotti dall’archivista, storico e musicologo Marco Testa, che si svolgeranno presso la Libreria-Bistrot Il Bardotto e avranno l’obiettivo di mettere in relazione la sfera della musica contemporanea con altri campi della conoscenza.
Anche quest’anno una parte del progetto coinvolgerà gli studenti di alcuni istituti torinesi, dando la possibilità di conoscere gli strumenti e la musica.
Il programma completo di tutti gli appuntamenti si può consultare sul sito www.estovestfestival.it
Redazione ArtInMovimento Magazine
[Immagini in ordine di apparizione: Claudio Pasceri; Orazio Sciortino, ph Davide Patanè; Gabriele Mirabassi, ph M. Caselli Nirmal]
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