Domani, martedì 1° marzo 2016, al Teatro Carignano di Torino debutterà lo spettacolo CLITENNESTRA scritto e diretto da Vincenzo Pirrotta e interpretato da Anna Bonaiuto (nel ruolo di Clitennestra). Con lei in scena: Odette Piscitelli (Oreste), Giulia Andò (Elettra), Roberta Caronia (Corifea), Cinzia Maccagnano (Corifea), Elisa Lucarelli (Sacerdotessa), Lucia Portale (Coreuta), Yvonne Guglielmino (Coreuta). Le
Domani, martedì 1° marzo 2016, al Teatro Carignano di Torino debutterà lo spettacolo CLITENNESTRA scritto e diretto da Vincenzo Pirrotta e interpretato da Anna Bonaiuto (nel ruolo di Clitennestra). Con lei in scena: Odette Piscitelli (Oreste), Giulia Andò (Elettra), Roberta Caronia (Corifea), Cinzia Maccagnano (Corifea), Elisa Lucarelli (Sacerdotessa), Lucia Portale (Coreuta), Yvonne Guglielmino (Coreuta). Le scene sono di Renzo Milan, i costumi di Giuseppina Maurizi, le luci di Nino Annaloro e le musiche di Giacomo Cuticchio.
Lo spettacolo, prodotto dal Teatro Biondo Stabile di Palermo, sarà replicato al Carignano per la Stagione in abbonamento del Teatro Stabile di Torino – Teatro Nazionale fino a domenica 6 marzo, con i seguenti orari: martedì e sabato alle ore 19.30; mercoledì, giovedì, venerdì alle ore 20.45; domenica alle ore 15.30.
Attore e regista teatrale, Vincenzo Pirrotta vive fin da fanciullo a stretto contatto con la Sicilia più profonda: dai 9 ai 14 anni, infatti, accompagna nei mercati il padre venditore ambulante di stoffe, respirando poi i ritmi duri del “cunto” alla scuola di Mimmo Cuticchio. Interprete dello spirito della propria terra, anche negli aspetti più brutali e primitivi, conduce una ricerca sulle tradizioni popolari, innestando pratiche antiche sul teatro di sperimentazione.
Dal desiderio di collaborare con Anna Bonaiuto nasce questo lavoro, incentrato su Clitennestra, un personaggio cardine nella mitologia greca e nell’opera di Eschilo, una donna infelice, che ha subito le violenze più atroci. Non c’è nessuno che la difenda o la protegga: è sola con la propria disperazione e per questa ragione si fa giustizia da sé. Pirrotta la immagina destarsi dopo un letargo di tremila anni. Clitennestra si ritrova in un mondo postmoderno in cui tutto è distruzione, l’ingiustizia trionfa, gli uomini si sono fatti Dei. Le Eumenidi sono scese dal loro piedistallo di dee e, in un’epoca dove tutti sono cani feroci, sono ridiventate Erinni per proteggere la nuova casta “divina”. La spaesata regina rivendica la propria dignità regale e compie un viaggio che la condurrà, ieri come oggi, ad un incontro-scontro con la propria famiglia.
Redazione di ArtInMovimento Magazine
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