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“Delitti da Tre soldi” il saggio di fine anno di IdeaTeatro… tutti all’opera…

“Delitti da Tre soldi” il saggio di fine anno di IdeaTeatro… tutti all’opera…

Martedì 7 giugno, alle ore 21, presso il Teatro Giulia di Barolo, sito in piazza Santa Giulia 2 bis a Torino, sarà la sera della resa dei conti di un anno di studio proficuo portato avanti dall’Associazione IdeaTeatro gestita da Sandro Calabrò. In scena Delitti da Tre soldi. Il gruppo del livello avanzato si misurerà

delitti da tre soldiMartedì 7 giugno, alle ore 21, presso il Teatro Giulia di Barolo, sito in piazza Santa Giulia 2 bis a Torino, sarà la sera della resa dei conti di un anno di studio proficuo portato avanti dall’Associazione IdeaTeatro gestita da Sandro Calabrò. In scena Delitti da Tre soldi.
Il gruppo del livello avanzato si misurerà con un testo scritto dai ragazzi, ed elaborato e messo in scena da Tita Giunta che ha curato anche le coreografie.
Si svolge nell’ambiente della malavita londinese e dei mendicanti, ma mette in scena, in realtà, il cinismo del mondo aristocratico con i suoi affari, i suoi interessi, i suoi intrighi. Il protagonista un noto criminale. Lo spettacolo inizia col suo matrimonio. Il suocero, che controlla tutti i mendicanti della zona, è sgradevolmente sorpreso dall’avvenimento e tenta di farlo arrestare e impiccare. I suoi maneggi sono però complicati dal fatto che il capo della polizia è un amico di gioventù del protagonista. Come andrà a finire? Se la caverà il nostro protagonista.
La messinscena prevede, in alcune scene, lo sdoppiamento di alcuni personaggi, scelta registica indirizzata alla messinscena della tecnica dello straniamento propria del teatro brechtiano in opposizione alla tecnica di immedesimazione utilizzata nel teatro prima dell’arrivo in scena di questo noto autore.
Il gruppo del livello base si misura invece con una rapsodia di delitti. Una partita di calcio e un pallone che diventano il pretesto e l’arma per un delitto. Un barbiere ossessionato dai brufoli dei clienti a cui fa la barba adotta una soluzione radicale; una donna in un bus affollato mette fine all’esistenza del maniaco che l’ossessione. L’uccisione di un’amante colpevole di guardare il soffitto mentre fa all’amore; il rapporto impossibile tra una maestra e un alunno irriverente che si conclude tragicamente; il sogno di un omicidio trasformato in realtà…
Il testo è sempre scritto dai ragazzi e rielaborato da Sandro Calabrò, mentre le coreografie sono curate da Francesca Cassottana. Non ci si trova di fronte a semplici racconti, bensì a una serie di resoconti immaginari, più o meno dettagliati (vanno dal minimo di una riga al massimo di un paio di pagine), di delitti senza castigo. Infatti si tridea teatro saggioatta di delitti spesso compiuti con un raptus improvviso per i motivi più disparati, sorta di atto liberatorio che giunge non appena la misura è colma: per noia («lei non ha mai fatto la festa a nessuno per noia, per non sapere che cosa fare? È divertente»), per ripicca, per insofferenza, per follia, per personali idiosincrasie, per divergenza d’opinione («lo uccisi perché non la pensava come me») o semplicemente per vedere l’effetto che fa. Si tratta quindi di una sorta di ‘catalogo’ delle varie paranoie e frustrazioni della società contemporanea. Chiunque può infatti ritrovarsi (finale a parte) in alcune delle situazioni immaginate anche perché capita sempre più spesso di leggere sui quotidiani notizie di cronaca in linea con quelle messe in scena, come, ad esempio, quella dell’inquilino che uccide il barista sotto casa perché non sopporta la musica del juke-box del suo locale.
Speriamo di avervi incuriosito…
Redazione di ArtInMovimento Magazine

[Foto di Loredana Inserra]

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