La XIX edizione di Armonie d’Arte Festival apre, domani, sabato 20 luglio alle 21.00, col concerto di Dee Dee Bridgewater, ritenuta la vera grande erede di Ella Fitzgerald. Saranno le vestigia millenarie del parco archeologico nazionale di Locri (RC), ad “ospitare” la voce calda e potente dell’ultima regina del jazz internazionale con l’affascinante e particolare concerto J’ai Deux Amours che
La XIX edizione di Armonie d’Arte Festival apre, domani, sabato 20 luglio alle 21.00, col concerto di Dee Dee Bridgewater, ritenuta la vera grande erede di Ella Fitzgerald. Saranno le vestigia millenarie del parco archeologico nazionale di Locri (RC), ad “ospitare” la voce calda e potente dell’ultima regina del jazz internazionale con l’affascinante e particolare concerto J’ai Deux Amours che riunisce i componenti originali del progetto musicale omonimo che Dee Dee registrò nel 2005. La voce della Bridgewater sarà accompagnata al basso da Ira Coleman, alla chitarra da Patrick Manouguian, alla fisarmonica da Marc Berthoumieux e alle percussioni da Minino Garay.
Uno spettacolo raffinato ed intenso grazie a un repertorio che spazia da Josephine Baker a Edith Piaf e Charles Trenet e a tutto quel fascinoso mondo chansoniero francese dell’epoca che la Bridgewater rievoca assegnandogli un mood particolarissimo che è quello della sua caratteristica cifra di grande stella del jazz. Per queste sue eccezionali interpretazioni, nel 2008 Dee Dee ha ricevuto il prestigioso premio francese Commandeur Dans l’Ordre des Arts et des Lettres e l’anno scorso l’Officier Dans Legion d’Honneur.
Nel corso di una carriera eccezionale, poliedrica e che abbraccia quattro decenni, con prestigiosi riconoscimenti, Dee Dee Bridgewater è salita sull’olimpo dei grandi vocalist: una vera e propria regina della scena internazionale. Una verve incontenibile nel ri-immaginare i classici del jazz, inventare uno stile tutto proprio, da pioniere e custode della tradizione, ma con un piglio interpretativo che la rende unica. La carriera di Bridgewater ha indagato molti ambiti; la prima esperienza professionale come membro del leggendario Thad Jones / MelLouis Big Band, e per tutti gli anni ’70 si è esibita con grandi del jazz come Max Roach, Sonny Rollins, Dexter Gordon e Dizzy Gillespie. Dopo un’incursione nel mondo del pop negli anni ’80, si è trasferita a Parigi, per concentrarsi nuovamente sul jazz, con l’album del 1993 Keeping Tradition (Polydor / Verve) e creando i record DDB nel 2006, quando ha firmato con Universal Music Group come produttore. Acclamata dalla critica, ha vinto il doppio Grammy Award a Ella Fitzgerald; ha avuto all’attivo collaborazioni con l’artista Theo Croker, Irvin Mayfield, la New Orleans tra molto altro. Bridgewater ha anche intrapreso una carriera parallela anche nel teatro musicale, vincendo un Tony Award per il suo ruolo di “Glinda” in The Wiz nel 1975, recentemente come ruolo principale di Billie Holiday nella produzione off-Broadway di Lady Day; il suo profilo anche qui è davvero altissimo e include Sophisticated Ladies, Black Ballad, Carmen, Cabaret e Off-Broadway e West End Productions of Lady Day, per il quale Bridgewater ha ricevuto il British Laurence Olivier Nomination for Best per BestActress nel Musical. Attualmente è in tournée in tutto il mondo soprattutto con “Memphis”. il suo nuovo CD, e nell’aprile dell’anno scorso è stata la destinataria di NEA Jazz Masters Fellows Award conferito al Kennedy Center di Washington. Come ambasciatore per l’Alimentazione e l’Agricoltura delle Nazioni Unite Organizzazione (FAO), Bridgewater continua a fare appello internazionale alla solidarietà per finanziare progetti globali nella lotta contro la fame nel mondo. Nel parco archeologico di Locri, Dee Dee offrirà al suo pubblico quindi uno spettacolo davvero e che si prospetta pieno di sorprese, un vero e proprio viaggio nella musica e nella vocalità afroamericana, nello swing incontenibile, irresistibile ed avvincente di una delle più grandi artiste del nostro tempo. Un concerto internazionale per un’apertura speciale che è infatti insolita per il Festival che ha in Scolacium la sua storica location; ma inaugurare a Locri, nel parco archeologico nazionale ci è sembrato un messaggio importante: l’aspirazione del festival è infatti coniugare il bello e il giusto, abbinare alla valenza artistico anche il valore simbolico, in questo caso per la scelta del luogo, che nell’immaginario collettivo è associato a stereotipi negativi e che, diventa con la presenza illuminante di star assoluta dello scenario internazionale, un grande attrattore di attenzione da tutta la Calabria, ha commentato il direttore artistico Chiara Giordano.
Redazione di ArtInMovimento Magazine
Leave a Comment
Your email address will not be published. Required fields are marked with *