Da martedì 13 a giovedì 15 marzo alle ore 21.00, nel programma della Stagione del Teatro Fraschini torna “Danza macabra” di August Strindberg, traduzione e adattamento Roberto Alonge, regia di Luca Ronconi, con Adriana Asti protagonista, Giorgio Ferrara, Giovanni Crippa, scenografia di Marco Rossi, costumi di Maurizio Galante, luci di A. J. Weissbard, suono di
Da martedì 13 a giovedì 15 marzo alle ore 21.00, nel programma della Stagione del Teatro Fraschini torna “Danza macabra” di August Strindberg, traduzione e adattamento Roberto Alonge, regia di Luca Ronconi, con Adriana Asti protagonista, Giorgio Ferrara, Giovanni Crippa, scenografia di Marco Rossi, costumi di Maurizio Galante, luci di A. J. Weissbard, suono di Hubert Westkemper, produzione del Teatro Metastasio di Prato, Spoleto57 Festival dei 2Mondi, con la collaborazione di Mittelfest 2014. Con il titolo Danza macabra, il dramma scritto da August Strindberg – già noto come La danza della morte – è un testo del 1900 nel quale l’autore svedese si cimentò in un lavoro difficile da interpretare, nel quale i personaggi sono tormentati e a tratti sfuggenti, che finiscono per scontrarsi senza esclusione di colpi, in una atmosfera che si colloca tra dramma borghese e un certo espressionismo. Si tratta di un “inferno” domestico: due coniugi, Edgar e Alice, sono giunti al venticinquesimo anniversario di matrimonio. Si trovano segregati in un’isola nella cui guarnigione lui è capitano. Conducono la loro esistenza tra pigrizia e solitudine. Sono una coppia destinata ad una sorda e opaca infelicità. I due si trovano di fronte ad una visita inaspettata: l’arrivo di un testimone, l’amico Kurt, colui che li fece incontrare anni prima. Solo allora si scatena la bagarre incontrollabile tra marito e moglie: a questo punto si esibiscono in atteggiamenti di crudeltà reciproca, dal momento che il terzo incomodo è una possibile preda sessuale di lei. La donna si trasforma in una diabolica consapevole con il gusto per il tradimento; il marito invece, un po’ rintronato, vampirizza l’ospite malcapitato. Si assiste ad un gioco delle parti, una danza che attraversa sogni e ricordi. Il dramma profondo consiste nel fatto che per i due coniugi è impossibile mutare la loro condizione che resta beckettianamente “immutabile, senza progresso”. Lo sguardo del regista Luca Ronconi è divertito, lascia una impronta noir nell’assistere allo scontro dei due belve esibizioniste in uno spazio plumbeo, dove troneggia un letto-podio su cui i personaggi salgono per le loro declamazioni. In questa ottica sono anche i costumi algidi e i volti cerei dei protagonisti. Quasi una nave in tempesta, dove i mobili scivolano dentro e fuori, come se gli spazi mutassero. Ronconi scopre le sfumature grottesche della vicenda, i tre personaggi talvolta stanno per mordersi letteralmente il collo, oppure si divorano metaforicamente, restando però prigionieri delle proprie fantasie. Dalla sua lettura si evincono lo sbeffeggiare, il sarcasmo, l’eccentricità, lo schernire. Lo spettacolo è raffinato e gli interpreti sono ben caratterizzati, in una atmosfera recitativa antinaturalistica tanto congeniale al regista. Giorgio Ferrara è un Capitano Edgar insofferente, psicolabile, spiritoso a tratti comico. Sua moglie, caratterizzata da una Adriana Asti sempre padrona della scena, fino a renderla esasperata e insopportabile, è patinata, infida e vitrea con modi paradossali. Il Kurt spasimante di Giovanni Crippa è colpevole e vittima insieme, un po’ allampanato e spettrale. I biglietti del concerto sono in vendita al Teatro Fraschini Costo: da 30 euro a 8 euro. Orari di apertura di biglietteria: dalle 11 alle 13 e dalle 17 alle 19 (da lunedì a sabato). Telefono: 0382/371214 Acquisto online sul sito www.teatrofraschini.org.
Sabato 17 marzo alle ore 21.00, nel programma della Stagione di Operetta al Teatro Fraschini, viene presentato “Gigì innamorarsi a Parigi”, un musical di Alan Jay Lerner su musiche di Frederick Loewe. Si tratta di una nuova produzione in esclusiva nazionale su licenza TAMS WITMARK – New York. L’allestimento è curato da InScena art design, le coreografie sono di Cristina Calisi , la direzione musicale di Maria Galantino, l’adattamento e la regia di Corrado Abbati. Gigì (innamorarsi a Parigi), il musical di Alan J. Lerner e Frederick Loewe (gli stessi di My Fair Lady) è tratto dal famoso racconto di Colette. A sessant’anni dalla nascita (1958) Corrado Abbati lo allestisce in Italia, per la prima volta nella sua versione originale valorizzando lo spartito, una partitura raffinata, gradevole, allegra e orecchiabile e mai banale: Loewe con poche pennellate musicali ci riporta con straordinaria arguzia alle atmosfere parigine di primo 900. Corrado Abbati ha immaginato una ambientazione elegante e costumi sfarzosi, ma ha voluto anche mantenere l’atmosfera effervescente e spensierata della vicenda, con la classe che lo contraddistingue. La storia narra di Gilberte, detta Gigì, una ragazza parigina allegra e spensierata ma destinata a diventare una cortigiana. Gaston è invece un annoiato e giovane viveur che conduce una vita gaudente fra locali alla moda e belle donne, che però non lo divertono quanto la spontanea e ingenua Gigì. La nonna Mamita e la zia Alicia riescono alla fine a trasformarla in una ragazza raffinata, ma Gaston rimpiange l’antica Gigì. Se tutto l’incanto sembra svanire, in verità per Gaston vivere con la nuova Gigì significherà vivere comunque con la sua Gigì. La biglietteria, in C.so Strada Nuova 136 a Pavia, è aperta dal lunedì al sabato dalle ore 11 alle 13 e dalle 17 alle 19 – Tel. 0382-371214, acquisto online sul sito www.teatrofraschini.org.
Redazione ArtInMovimento Magazine
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