Martedì 9 febbraio, alle ore 20, il Teatro Regio di Torino mette in scena Tosca di Giacomo Puccini, il primo capolavoro del Novecento musicale italiano, in un nuovo allestimento in prima europea. Renato Palumbo dirige l’Orchestra e il Coro del Teatro Regio, la regia è di Daniele Abbado. Il melodramma di ambientazione storica, dalle forti
Martedì 9 febbraio, alle ore 20, il Teatro Regio di Torino mette in scena Tosca di Giacomo Puccini, il primo capolavoro del Novecento musicale italiano, in un nuovo allestimento in prima europea. Renato Palumbo dirige l’Orchestra e il Coro del Teatro Regio, la regia è di Daniele Abbado. Il melodramma di ambientazione storica, dalle forti tinte drammatiche, vanta un cast di solisti di fama internazionale: María José Siri, Roberto Aronica e Carlos Álvarez.
Daniele Abbado, regista di grande esperienza formatosi nella migliore tradizione italiana, il cui lavoro artistico è stato riconosciuto col Premio Abbiati, torna al Regio con uno dei titoli a lui più congeniali. Interessato a un teatro di regia nel quale far convergere tecnologie multimediali e tecniche tradizionali, Daniele Abbado propone una Tosca immersa in un’atmosfera metafisica, senza rinunciare ai simboli propri del dramma: dalla cupola di Sant’Andrea alla celebre statua sulla sommità di Castel Sant’Angelo, passando per la grande sala di Palazzo Farnese. La regia di Abbado sottolinea l’alto contenuto drammatico dell’opera, così ricca di colpi di scena, che ruotano attorno al triangolo dei protagonisti, stretti tra amore e morte. L’allestimento del Teatro Regio, in coproduzione con il Teatro Comunale di Bologna, è una produzione originale dello Hyogo Performing Arts Center, proveniente da Nishinomiya, Giappone. Sul podio dell’Orchestra e del Coro del Regio sale Renato Palumbo, direttore dalla solida tecnica, specializzato nel grande repertorio italiano. Il direttore è richiesto dai più importanti teatri d’opera internazionali – dalla Scala all’Opéra di Parigi, dal Covent Garden di Londra al Liceu di Barcellona – per le sue interpretazioni cariche di profonda musicalità. Il rispetto assoluto della partitura, vissuto con spirito rigoroso ma non dogmatico, è alla base della cifra stilistica del direttore, inserita in un percorso di ricerca concentrato sulla dimensione drammaturgica dell’opera. Palumbo torna a Puccini, autore del quale ha saputo evidenziare il peculiare linguaggio, teso tra tradizione e modernità.
Il ruolo di Tosca sarà interpretato dal soprano María José Siri, artista dall’affermata carriera internazionale, che il pubblico del Regio ha già applaudito in diverse occasioni. Grazie alla sua incisiva presenza scenica, necessaria per un ruolo così forte, e dotata di un timbro duttile e morbido, lirico e luminoso, Siri ha fatto dell’eroina pucciniana una delle sue interpretazioni più acclamate. Nei panni del pittore Cavaradossi, il tenore Roberto Aronica, cantante dalla spiccata musicalità che ha lavorato con direttori d’orchestra quali Semyon Bychkov, Daniele Gatti, James Levine. La sua interpretazione di Cavaradossi, appassionata ma mai eccessiva, ha ricevuto il plauso internazionale di pubblico e critica. Scarpia, personaggio complesso e impegnativo, sarà Carlos Álvarez, baritono spagnolo dalla raffinata tecnica vocale e dall’inconfondibile timbro, che gli ha valso diversi riconoscimenti internazionali, tra i quali un Grammy Award. Ai protagonisti già citati si alterneranno, nei giorni 10, 12, 16, 18 e 20 febbraio, Elena Rossi (Tosca), Carlo Ventre (Cavaradossi) e Claudio Sgura (Scarpia), artisti dall’avviata carriera internazionale che proporranno una Tosca del pari intensa e drammatica. Per le dieci recite in cartellone, dal 9 al 21 febbraio, il cast è completato dal baritono Roberto Abbondanza (Il sagrestano), dal tenore Luca Casalin (Spoletta), dal basso Gabriele Sagona (Cesare Angelotti), dal baritono Nicolò Ceriani (Sciarrone) e dai baritoni Lorenzo Battagion e Giuseppe Capoferri in alternanza nel ruolo del carceriere. Scene e costumi di questo elegante allestimento sono di Luigi Perego, le luci di Valerio Alfieri e i video di Luca Scarzella. Il Coro del Teatro Regio e il Coro di voci bianche del Teatro Regio e del Conservatorio G. Verdi sono istruiti da Claudio Fenoglio.
Amore, potere, politica e vendetta, questi gli ingredienti della Tosca, opera interamente ambientata a Roma, in una data ben precisa: sabato 14 giugno 1800, giorno della Battaglia di Marengo, vinta da Napoleone contro gli austriaci. L’appassionata storia d’amore tra la cantante d’opera Floria Tosca e il pittore Mario Cavaradossi si distrugge per opera di Scarpia, il possente e terribile capo della polizia romana che, con doppia brama, desidera possedere Tosca ed eliminare il suo amante, con l’accusa di collaborazionismo a favore dei repubblicani. Proprio un ex console della Repubblica Romana, Angelotti, fuggito dalle prigioni di Castel Sant’Angelo, è la scintilla del dramma. Braccato da Scarpia, nascosto da Cavaradossi e tradito da Tosca, Angelotti sarà il filo conduttore che intreccerà i destini dei tre protagonisti, in una tragedia segnata da quattro morti violente. In mezzo a tanta crudeltà si levano le immortali melodie composte da Puccini: Recondita armonia, Vissi d’arte, E lucevan le stelle, celebri pagine della lirica capaci di tramutare il dramma in un effluvio di bellezza. L’opera è stata presentata al pubblico mercoledì 3 febbraio al Piccolo Regio Puccini con una conferenza dal titolo Tosca. … Qualsiasi scalzacane sa orchestrare. Riflessioni sull’opera di Puccini, a cura di Quirino Principe.
La Prima dell’opera sarà trasmessa in diretta da Rai-Radio3 martedì 9 febbraio alle 20, trasmissione inserita anche all’interno del circuito Euroradio.
Redazione di ArtInMovimento Magazine
[Fonti delle immagini: creative.stagedoor.it, renatopalumbo.it, mariajosesiri.com, puntoopera.it, en.wikipedia.org]
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