Due mostre prendono il via oggi al MUDEC, Museo Delle Culture di Milano, una dedicata all’Africa, l’altra al ruolo del capoluogo lombardo come polo di divulgazione di diverse culture non europee. Africa – La Terra degli Spiriti 27 marzo/30 agosto 2015, mette in mostra 270 opere, sotto la supervisione di Claudia Zevi, con l’intento di
Due mostre prendono il via oggi al MUDEC, Museo Delle Culture di Milano, una dedicata all’Africa, l’altra al ruolo del capoluogo lombardo come polo di divulgazione di diverse culture non europee.
Africa – La Terra degli Spiriti 27 marzo/30 agosto 2015, mette in mostra 270 opere, sotto la supervisione di Claudia Zevi, con l’intento di proporre sguardi diversi con cui guardare l’arte africana. Smessa la retorica dell’”art nègre” è oggi possibile guardare all’arte africana non solo come esposizione etnografica di culture a confronto, ma come forma di coesistenza di qualità formale e canoni estetici, messe al servizio di realizzazioni legate alla ricchezza delle concezioni religiose, dei riti, dei segni del potere, ma anche di oggetti di uso quotidiano.
La mostra si articola in più sezioni dedicate a temi specifici, dai più rituali oggetti da collezione, patrimonio di grandi raccolte europee, fino alle nuove frontiere della ricerca artistica africana: nella mostra coesistono maschere, feticci, oggetti di potere, con oggetti d’uso proposti come testimonianze originali di design, una visione inedita dell’universo culturale del continente.
Mondi a Milano, 27 marzo/19 luglio 2015, illustra la straordinaria capacità di questa città di accogliere e poi divulgare al grande pubblico, le diverse culture non europee attraverso i grandi eventi che ha ospitato, dalle Esposizioni Universali del secondo ‘800, alle Biennali e Triennali del primo trentennio del ‘900.
La mostra diventa un percorso in cui il visitatore può percepire il fluire del tempo, cogliendo gli aspetti peculiari della promozione dei paesi lontani e come le nuove informazioni a riguardo abbiano mutato il gusto, oppure come appaiano oggi delle forzature. Ricostruzioni di progetti architettonici e ambienti trasporteranno indietro nel tempo, in un florilegio di oggetti, manufatti, dipinti, grafiche, strumenti utili alla riflessione su come le grandi esposizioni universali abbiano agito sulla società italiana che si confrontava per la prima volta con il “lontano da qui”.
Elena Miglietti
[Fonte Immagini: urbanlife.com]
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