Oggi i nostri riflettori sono puntati su Ruggero Freddi. Essendo una rivista aperta e fortemente sensibile alla tematiche di genere, non potevamo esimerci dal raccontare la sua storia e soprattutto dal confrontarci vis a vis con lui. Intanto chi è Ruggero Freddi che per molti è conosciuto col suo nome d’arte Carlo Masi. Un bell’uomo,
Oggi i nostri riflettori sono puntati su Ruggero Freddi. Essendo una rivista aperta e fortemente sensibile alla tematiche di genere, non potevamo esimerci dal raccontare la sua storia e soprattutto dal confrontarci vis a vis con lui.
Intanto chi è Ruggero Freddi che per molti è conosciuto col suo nome d’arte Carlo Masi. Un bell’uomo, nato a Roma il 6 ottobre del 1976. Nel 2004 dopo aver conseguito una laurea vecchio ordinamento in Ingegneria Informatica presso l’Università La Sapienza (triennale + master) firma un contratto in esclusiva con la storica casa di produzione di film hard COLT Studio con base a San Francisco e da lì inizia una carriera come porno divo che gli rende fama e riconoscimenti singolari. Infatti, nel giro di pochi mesi, diviene uno dei volti più noti dell’industria dell’intrattenimento per adulti e viene nominato solo e unico COLT Man EMETIRUS in cinquant’anni della storia della compagnia. Tra il 2004 e il 2010 le sue foto vengono pubblicate sulle copertine di riviste e calendari venduti in tutto il mondo. Nel 2009 viene commercializzato addirittura un dildo anatomicamente fedele alle sue forme, proprio come successe a Rocco Siffredi qualche anno prima. In sintesi, dunque, il secondo Italiano ad avere il suo dildo commercializzato.
Nel 2006 Ruggero inizia una relazione che dura tutt’oggi con Gustavo Leguizamon, suo collega presso la COLT Studio, noto con il nome d’arte Adam Champ.
Nel 2010 Ruggero si ritira dall’industria dell’hard per cimentarsi nel mondo del teatro. La prima occasione è rappresentata dallo spettacolo teatrale diretto da Andrea Adriatico Senzaparole, rivisitazione di Atto senza parole di Samuel Beckett.
Nel 2013 Ruggero consegue presso l’Università La Sapienza una laurea triennale in Matematica con 110 e lode e percorso d’eccellenza, e nel 2016 la laurea specialistica in Matematica con 110 e lode. Sempre nel 2016 vince una borsa di studio per un dottorato presso il dipartimento Scienze di Base e Applicate per l’Ingegneria (SBAI, La Sapienza) che ancora oggi sta frequentando.
Sempre nello stesso anno vince un bando presso la facoltà di ingegneria dell’Università La Sapienza come tutor per i corsi di Analisi 2 per Ingegneria Meccanica, Ingegneria Edile e Architettura. Nel 2017 vince un contratto di docenza esterna per il corso di Analisi 1 per Ingegneria Clinica.
Chiaramente nel 2017 scoppia il caso mediatico del porno star divenuto professore de La Sapienza, dimostrazione della miopia che ancora oggi regna sovrana nel nostro Paese.
Per parlare della sua evoluzione, perché per fortuna nella vita si può cambiare, e per approfondire con lui questioni inerenti al mondo GLBT e ai suoi diritti, siamo riusciti a contattarlo e questo è quello che ci ha raccontato.
Ruggero, possiamo dire che la tua vita a un certo punto ti porta a lasciare Roma ed eventuali progetti carrieristi nel campo dell’ingegneria, per dedicarti all’intrattenimento per adulti. Come è iniziata questa avventura?
È successo per caso. Il talent coordinator della COLT Studio ha visto le mie foto su un social e ha deciso di contattarmi. Io da principio ho pensato a uno scherzo. Infatti sono subito andato sulla pagina ufficiale della compagnia e da lì ho mi sono messo in contatto con l’azienda. Mi sono rivolto direttamente al presidente della compagnia stessa che mi ha confermato di essere entusiasta di lavorare con me. Era tutto vero!
In brevissimo tempo, fama, denaro e visibilità a livello internazionale. Te lo saresti mai aspettato?
La prima volta in vita mia in cui mi sono sentito attraente e desiderabile è stato quando John Rutherford, il presidente della COLT Studio, mi ha offerto il primo contratto in esclusiva. Per me era inimmaginabile lavorare nella casa di produzione che filmava quelli che per me erano i ragazzi più belli del mondo. Era incredibile ed era al di là di ogni mio sogno o progetto diventare il più riconosciuto e iconografico modello di quella compagnia.
Secondo te, quali sono state le leve che hanno giocato maggiormente a tuo favore e hanno spinto la famosissima COLT Studio a eleggerti solo e unico COLT Man EMETIRUS?
La mia professionalità. Mentre i miei colleghi si limitavano ad aspettare di essere chiamati per il prossimo film io promuovevo la mia immagine, stringevo una fitta rete di contatti con riviste del settore nonché creavo rapporti di stima e amicizia con i promotori dei locali che mi ospitavano. Insomma non mi sono limitato a fare il modello, ma sono stato un bravissimo impresario di me stesso. Inoltre la mia laurea in ingegneria mi dava le competenze necessarie per avere successo in quello che era un nuovo e fiorente mercato: il web.
Non conosciamo dal di dentro il mondo del porno e molti sicuramente per questo hanno pregiudizi e visioni ideologiche. Tu che lo hai vissuto pienamente per sei anni come ce lo puoi descrivere?
La mia esperienza nel settore dell’intrattenimento per adulti è piuttosto unica e diversa dalle altre. Ho lavorato esclusivamente con una compagnia, la COLT Studio, che è da sempre considerata l’élite del porno gay e, in quanto tale, non permetteva nulla che potesse compromettere i suoi modelli, sia da un punto di vista di autostima sia dal punto di vista della loro salute. Ero molto rispettato e avevo un ottimo rapporto con tutti. Non ho mai visto nessuno assumere droghe (erano vietatissime sui set), nessuno mi ha mai chiesto favori sessuali e nessuno mi ha mai trattato niente di meno che come la star della compagnia.
E rispetto alla possibilità di costruirsi una relazione… per un porno divo come funziona?
Io credo che ogni storia d’amore abbia i suoi meccanismi e le sue regole e penso che fintanto che le persone sono felici dovrebbero essere libere di stabilire loro cosa preferiscono per la loro relazione.
Essendo un porno attore avevo l’attenzione di molte persone, ma spesso erano un tipo di attenzioni alle quali io ero poco interessato. Per questo preferivo frequentare persone che venivano dal mio stesso mondo. Per me era più facile allinearmici.
Approfondendo il concetto di relazione, cosa pensi della corrente del poli-amore? Ne fai parte?
Io e Gustavo siamo felici de essere i membri esclusivi della nostra coppia ma come ho detto credo che ogni coppia debba definire le sue regole. Penso che possa facilmente succedere di amare più persone, ognuna in modo diverso, allo stesso tempo. D’altronde una madre può amare i suoi due figli e il marito contemporaneamente, quindi non ci vedo nulla di strano nel fatto che si possa essere innamorati di più persone. Come questo possa essere tradotto in una legge istituzionale, veramente non lo so.
Tante interviste in tv e articoli sui tabloid, momenti pubblici in cui hai espresso le tue posizioni riguardanti i diritti degli omosessuali. Perché è così tanto indietro l’Italia, ad esempio, riguardo alla questione del matrimonio e della adozione per coppie omoparentali?
L’Italia è un paese ricco. Ricco di storia, ricco d’arte e ricco di contraddizioni. Senza dubbio anche riguardo la sua posizione verso l’omosessualità l’Italia ha nel tempo mostrato molte facce. Io credo che l’Italia voglia ostentare una faccia conservatrice ma ha un cuore fortemente progressista. Purtroppo la step child adoption è stato l’agnello sacrificale che abbiamo dovuto immolare per poter avere una legge sulle unioni civili. Dal mio punto di vista è stata una grave perdita di diritti civili, specie perché si traduce nel diritto negato a dei bambini ad avere riconosciuti entrambi i genitori.
Gay pride Sì! Gay pride NO! Si è discusso molto in questi ultimi giorni?
Tu hai partecipato con entusiasmo a quello di Roma, difendendo la parata. Puoi spiegarci la tua posizione in merito?
Sono favorevole ai Gay pride e personalmente ho partecipato ai Gay pride di mezzo mondo. Spesso sento persone dire che non si sentono rappresentate da quella folla. Quello che rispondo io è che allora dovrebbero venire al Gay pride e rappresentare se stessi nella forma che ritengono più opportuna piuttosto che lasciare che altre persone li rappresentino.
A tuo avviso, pensando a differenti fiction, a diversi programmi del nostro palinsesto televisivo, a reportage giornalistici e a gossip, quanto i media italiani tendono a strumentalizzare l’omosessualità dandone una visione estrema senza invece far emergere la grande area grigia occupata da persone “normali” che vivono serenamente il proprio rapporto di coppia? In base alla tua esperienza negli altri Paesi accade qualcosa di diverso?
Trovo che l’aspetto folkloristico della cultura LBGT dovrebbe essere vista come una cosa positiva. Perché mai cercare di nascondere il fatto che nel profondo siamo persone fiere, piene di gioia di vivere e pronti anche a divertirci? Non dimentichiamoci che furono delle drag queen/travestiti ispanici a dare inizio ai moti di StoneWall nel ’69. La televisione segue la sua natura spettacolarizzante e quindi dà fisiologicamente più spazio a quei gay che incarnano la parte più colorata del variopinto mondo LGBT. Dovremmo essere fieri di appartenere a quel meraviglioso circo che è il mondo gay perché da Picasso a Shakespeare, da Zoe Leonard a Otto Dix, il circo è quella cosa che con la sua magia ha ispirato l’arte.
Negli Stati Uniti la tv è sicuramente più estrema quindi mentre da un lato si trovano esempi di pessimo gusto e volgari rappresentazioni della cultura gay, dall’altro esistono anche persone che si battono perché tale cultura sia apprezzata e accolta.
A un giovane che volesse investire nell’industria del porno, cosa consiglieresti? A tuo avviso, è un mondo per tutti?
L’industria del porno è morta, non ci sono più soldi. Ormai chiunque ha un cellulare può girare un porno e così il web, il maggior mezzo di distribuzione, è saturo di ogni sorta di video.
Dal 2016 inizia la tua collaborazione con l’Università… prima come tutor e come docente a contratto. Come ti senti in questa nuova veste?
È tutto nuovo e strano, nella mia testa sono ancora uno studente, quindi quando mi chiamano professore provo sempre un certo imbarazzo, ma mi lusinga.
Immagino che tutti i tuoi studenti sappiano del tuo passato… Hai mai vissuto situazioni di imbarazzo o derisione o svalutazione legate alla tua precedente vita?
Insegno in un’università, ‘La Sapienza’ di Roma, quindi i miei studenti sono dei giovani adulti non più tanto inclini a fare branco. Sono ragazzi rispettosi e soprattutto sono lì per imparare la matematica, non per giudicare la mia vita. Piuttosto sono stati il Preside di Ingegneria e il Rettore de La Sapienza a mostrarsi in poco tempo le persone prive di spina dorsale che sono: la loro latente borghese omofobia causata dalla paura di spingersi troppo oltre è presto venuta fuori. Non dico che loro siano omofobi, ma hanno paura di mostrarsi troppo aperti, quindi quest’anno da parte loro ho subito diversi sabotaggi. Fortunatamente godo del pieno sostegno della maggior parte dei miei colleghi, di un CV inattaccabile (Ruggero_Freddi_CV) e di ottime valutazioni del mio operato fatte dai miei studenti. Quando si ricoprono incarichi quali quello di preside o rettore in un università che trasudano incompetenza ovunque si guardi, si dovrebbe cercare di apprezzare esempi positivi di crescita intellettuale come il mio.
Il 4 maggio scorso grande evento mediatico. Il tuo matrimonio con Gustavo, celebrato da Vladimir Luxuria, su Pomeriggio Cinque. Te lo sei goduto o le logiche televisive hanno avuto la meglio?
È stato il giorno più bello della mia vita. E sono stato felice che la televisione fosse lì, perché tutti potessero vedere quanto sia normale l’amore.
Sicuramente la tua è una storia molto interessante. Alla luce di questa mia considerazione hai mai pensato, Ruggero, di scrivere la tua autobiografia?
Non essendo io uno scrittore non vorrei rovinare una storia interessante come quella della mia vita traducendola in un brutto libro, preferirei se mai che qualcun altro lo facesse per me. Quando scrivi un libro hai due opzioni: o punti ad un prodotto commerciale di scarso valore artistico da sfornare con tre mesi di lavoro, che venda molto nell’immediato ma che sarà dimenticato in meno di un anno, o produci un’opera importante la quale richiede dedizione e soprattutto molto tempo, che forse non venderà lo stesso numero di copie di un ‘libro usa e getta’ ma che sarà letto da persone attente e capaci di dare valore a quello che leggono. Grazie alla televisione la versione “usa e getta” della mia storia è stata già vista… Se dovessi imbarcarmi in un’avventura del genere finirebbe per essere poi parte di un’opera riconosciuta.
Non è detto. Al limite mi propongo io… Pensiamoci! Tornando a noi… in fine, Ruggero, quali sono i tuoi progetti futuri? Tra questi saresti interessato a dedicarti alla politica?
Per ora voglio finire il mio dottorato. Ho pensato spesso alla politica. Quest’anno sono stato eletto rappresentante dei dottorandi e rappresentante di facoltà ed ero rappresentante di facoltà anche quando studiavo per la prima laurea, solo che il clima politico italiano al momento non è propriamente attraente per me.
Annunziato Gentiluomo
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