Sabato 18 luglio 2015 alle ore 20.30 al Teatro Carlo Felice andrà in scena, con un nuovo allestimento, La vedova allegra, operetta in tre atti di Victor Léon e Leo Stein, tratto dalla commedia L’Attaché d’ambassade di Henri Meilhac, con musica di Franz Lehár, spettacolo simbolo della belle époque e del radioso crepuscolo viennese, rappresentata più
Sabato 18 luglio 2015 alle ore 20.30 al Teatro Carlo Felice andrà in scena, con un nuovo allestimento, La vedova allegra, operetta in tre atti di Victor Léon e Leo Stein, tratto dalla commedia L’Attaché d’ambassade di Henri Meilhac, con musica di Franz Lehár, spettacolo simbolo della belle époque e del radioso crepuscolo viennese, rappresentata più volte a Genova, che, dopo l’edizione del 2009, torna col suo fascino intramontabile nel nuovo allestimento realizzato dal teatro genovese.
Poiché la versione ideata, intatta in partitura e nella trama, si discosta dalla tradizionale (…) cosa succederebbe se la Vedova fosse la moglie, invece che di un banchiere, di un ex ministro della Capitale che porta in dote i soldi del ministero? Cosa succederebbe se il Conte invece di chiamarsi Danilo si chiamasse Carlo Felice? E il Visconte Cascadà si chiamasse Lascalà? E Saint-Brioche fosse La Feniche?
Succede che Carlo Felice, Lascalà e La Feniche combattono per ottenere i soldi della vedova del ministro.
E succede che la svolazzante Operetta, genere leggero per sua costituzione, diventa all’improvviso un’opera “Brechtiana”, con una vitalità nuova, sferzante, graffiante, poiché tutto, all’interno, diventa allegoria e metafora di una situazione reale, assai complessa che ci riguarda da vicino. Un Regno d’Arte in difficoltà economiche, le politiche di un Paese (immaginario, certamente) che dimentica l’Arte e la Bellezza. E dentro, la storia, amori che tentano di realizzarsi, allegoria dell’Opera stessa che tenta di farsi malgrado le difficoltà. E in scena loro, i lavoratori del Conte: i tecnici, elettricisti, sarte, macchinisti, attrezzisti, maschere, musicisti, artisti del coro, professori d’orchestra, direttori di scena, che lavorano e spingono affinché Carlo Felice, romantico e inguaribile ottimista, riesca a conquistare l’amore di Anna, sì, ma anche i suoi milioni. La trama si snoda, fedele all’originale con i tradimenti, ricatti, bugie. In un clima dove tutto è grave, fatale, sul punto di esplodere e all’improvviso, la gravità si dissolve in una risata, un bacio, un canto, scrive nelle note il regista dello spettacolo, Augusto Fornari.
A dirigere l’Orchestra del Teatro Carlo Felice, il tedesco Felix Krieger, che soltanto nell’ultima recita del 25 luglio, si alternerà con Pablo Assante, Maestro del Coro del Teatro.
L’opera si avvale di due cast prestigiosi che si alterneranno nelle recite: Donata D’Annunzio Lombardi, che debutterà nel ruolo, Patrizia Orciani e Sandra Pacetti (Anna Glavari), Alessandro Safina e Bruno Taddia (il Conte Danilo), Fabio Maria Capitanucci (il Barone Zeta), impreziosiscono il ruolo di Valencienne Daniela Mazzucato e Sonia Ciani, Manuel Pierattelli (Camille de Rossillon), Roberto Maietta (il Visconte Cascada), Dario Giorgelè (Raoul di Saint-Brioche), Ricardo Crampton (Bogdanovich), Marta Calcaterra (Silviana), Daniele Piscopo (Kromow), Sara Cappellini Maggiore (Olga), Raffaele Pisani (Pritschitsch), Kamelia Kader (Praskovia) e Augusto Fornari (Njegus)
Le scene sono di Enrico Musenich, l’adattamento dei costumi di repertorio di Elena Pirino, le luci sono state realizzate da Gianni Paolo Mirenda e la coreografia è di Giovanni Di Cicco. Fabrizio Matteini è l’assistente alla regia
Le repliche saranno: domenica 19 luglio alle 15.30; martedì 21, giovedì 23 e venerdì 24 luglio alle 20.30; e sabato 25 luglio alle 15.30.
Siamo proprio curiosi di sapere cosa ci aspetterà…
Redazione di ArtInMovimento Magazine
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