Organizzando il Salone Internazionale della Ricerca, Innovazione e Sicurezza Alimentare, giunto alla terza edizione, la Società Umanitaria vuole dare un proprio contributo ad Expo2015, declinando i temi che contraddistingueranno la grande manifestazione del prossimo anno (Energie per la vita e Nutrire il Pianeta) attraverso tre giorni fitti di attività, il 15, 16 e 17 ottobre. In
Organizzando il Salone Internazionale della Ricerca, Innovazione e Sicurezza Alimentare, giunto alla terza edizione, la Società Umanitaria vuole dare un proprio contributo ad Expo2015, declinando i temi che contraddistingueranno la grande manifestazione del prossimo anno (Energie per la vita e Nutrire il Pianeta) attraverso tre giorni fitti di attività, il 15, 16 e 17 ottobre. In queste date l’intera sede milanese, insieme alle sedi di Napoli e Roma, si trasformerà in un osservatorio scientifico-divulgativo istituito per approfondire, con i principali protagonisti nazionali e internazionali in ogni settore della filiera agroalimentare, i temi culturali, sanitari, educativi e sociali del cibo.
Dal contrasto alle agro-mafie alla tracciabilità dei prodotti; dalla lotta allo spreco alimentare (ogni anno oltre due miliardi di tonnellate di cibo finisce nella spazzatura) alla individuazione di nuove risorse alternative per nutrire il pianeta; dalla cooperazione per lo sviluppo alle nuove frontiere della scienza (come la nutrigenomica), tanto per citare alcuni argomenti trattati, durante una tre giorni di convegni, seminari, conferenze, workshop e laboratori didattici per le scuole, per diffondere a tutti i livelli la cultura del food safety e del food security, nelle scuole, nelle famiglie, tra i consumatori. Tali interlocutori, una volta all’anno, sono i primi a farsi coinvolgere da iniziative di solidarietà, fra le quali la Giornata della colletta alimentare, ma sono anche i soggetti che, in Italia e all’estero, non sempre dimostrano di saper seguire una “politica dei consumi” adeguata all’attuale status del pianeta Terra.
“Grazie al contributo di alcuni dei più autorevoli enti ed istituti di ricerca – spiega Andrea Mascaretti, Presidente del Comitato Tecnico Scientifico del Salone – questa manifestazione è diventata ormai un riferimento per gli operatori del settore, ma soprattutto, rappresenta un momento importante di confronto aperto, su etica e sicurezza alimentare, tra i mondi dell’impresa, della ricerca, dell’università, delle istituzioni e dell’informazione; da questo lavoro possono nascere proposte innovative e condivisibili riguardo ai futuri consumi e alle future produzioni alimentari, affinché i decision maker compiano scelte sostenibili dal punto di vista ambientale, sociale, economico, culturale e religioso”.
Il punto nodale del Salone, oltre alla ricerca, resta quello della divulgazione e dell‘educazione: tutti, dall’agricoltore/allevatore fino al consumatore, quando compiono le loro scelte alimentari, di produzione e consumo, devono considerare la salute e la dignità di ogni uomo, in Europa come nel Terzo Mondo, nel rispetto di ogni vita animale e nella salvaguardia di ogni habitat naturale.
Insomma, il binomio del futuro, la parola d’ordine, deve essere cibo eticosostenibile, oppure, come ha detto recentemente il guru Jeremy Rifkin, economia della condivisione.
Il programma del Salone prevede tre temi portanti: Legalità e Diritto (15 ottobre), Accesso al cibo e sostenibilità (16 ottobre) e Tradizione e Innovazione (17 ottobre).
Sicuramente un evento di grande importanza per i temi trattati e per la vocazione che lo contraddistingue: sensibilizzare, educare e divulgare, capace di coinvolgere le scuole e altri organizzazioni formative.
Redazione ArtInMovimento Magazine
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