Il carcere è un mondo dove vivono e convivono persone molto diverse tra loro: non solo i detenuti, ma gli Agenti della Polizia Penitenziaria, gli operatori sanitari, gli educatori, gli insegnanti e i volontari compongono un mondo dagli equilibri spesso molto difficili da salvaguardare. Chi è fuori dal “mondo penitenziario” è realmente a conoscenza delle
Il carcere è un mondo dove vivono e convivono persone molto diverse tra loro: non solo i detenuti, ma gli Agenti della Polizia Penitenziaria, gli operatori sanitari, gli educatori, gli insegnanti e i volontari compongono un mondo dagli equilibri spesso molto difficili da salvaguardare. Chi è fuori dal “mondo penitenziario” è realmente a conoscenza delle sue peculiarità?
In occasione del passaggio da “Casa circondariale” a “Casa di reclusione ad Alta Sicurezza”, il carcere di Asti, con la collaborazione di Libera e il contributo della Compagnia di San Paolo, ha organizzato “L’altra chiave: formare, conoscere, comprendere“, una serie di seminari aperti al pubblico, utili anche per condividere il processo di formazione che tutto il personale della casa circondariale sta compiendo.
In totale quattro incontri, a partire da domani 5 ottobre alle 17, che toccheranno argomenti importanti come i conflitti in carcere, l’evoluzione della criminalità organizzata in Piemonte, capire e riconoscere le mafie radicate nel territorio e le nuove prospettive per la giustizia riparativa. I seminari si svolgeranno presso la sala Pastrone di Asti e vedranno avvicendarsi importanti personalità come la Direttrice della Casa di Reclusione Elena Lombardi Vallauri, il capo della squadra mobile di Torino Marco Martino, il docente di Sociologia della criminalità organizzata dell’Università di Torino Rocco Sciarrone, la docente di Diritto Penale dell’università Sacro Cuore di Milano Claudia Mazzuccato e tanti altri. Il Programma completo è consultabile sul sito della Fondazione Goria, che ha curato il progetto grafico e di comunicazione dell’evento.
Gli incontri, oltre che essere accreditati dal MIUR, sono validi per i crediti formativi degli iscritti all’Ordine dei Giornalisti.
Mirko Ghiani
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