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Da oggi al 12 marzo 2017 la mostra “Passare il segno” alla Pinacoteca Albertina di Torino

Da oggi al 12 marzo 2017 la mostra “Passare il segno” alla Pinacoteca Albertina di Torino

Passare il segno, la mostra curata da Franco Fanelli con la collaborazione di Daniele Gay, presso la Pinacoteca Albertina, sita in via Accademia Albertina 8 a Torino, si compone di una settantina di opere compongono una mostra che ha la sua origine nel Corso di Tecniche dell’Incisione – Grafica d’Arte dell’Accademia Albertina di Belle Arti di

image001Passare il segno, la mostra curata da Franco Fanelli con la collaborazione di Daniele Gay, presso la Pinacoteca Albertina, sita in via Accademia Albertina 8 a Torino, si compone di una settantina di opere compongono una mostra che ha la sua origine nel Corso di Tecniche dell’Incisione – Grafica d’Arte dell’Accademia Albertina di Belle Arti di Torino. Ne sono autori ex studenti, molti dei quali oggi affermati artisti, formatisi nei laboratori della Scuola di Grafica, le cui profonde tradizioni e l’attuale vitalità le conferiscono un prestigio riconosciuto in ambito nazionale e internazionale. La mostra, che aprirà oggi 2 febbraio, sarà aperta fino al 12 marzo 2017, tutti i giorni, a esclusione del mercoledì, dalle 10.00 alle 18.00 con ultimo ingresso alle 17.30. Il biglietto di ingresso è pari a € 5. Vi è un ridotto € 2,50 destinato alle persone dai 6 ai 18 anni, agli studenti universitari fino ai 26 anni, ai possessori del biglietto City Sightseeing, del biglietto Fondazione Accorsi – Ometto, della tessera AIACE, della tessera Slow Food, a gruppi minimo 15 persone. Gratuito per possessori abbonamento Musei Torino Piemonte e Torino+Piemonte Card.
L’espressione grAurora Paolillo-Ossimoroafica d’arte abbinata a tecniche dell’incisione ribadisce implicitamente la conservazione di un sapere come base su cui impostare lo sviluppo e l’innovazione; la futuribilità, in sostanza, di una scuola, di un metodo e di una disciplina. Contemporaneamente, la doppia definizione amplia dichiaratamente il campo delle opportunità di ricerca e dei linguaggi, laddove le tecniche tradizionali (calcografia, xilografia, litografia, serigrafia) si sviluppano in altre direzioni, ma ancora in base ai principi fondamentali della grafica d’arte: segno, riproducibilità, modularità. Qui sta la ragione del titolo di questa mostra: Passare il segno per osare, osare per conoscere, conoscere per creare. Ed è la ragione per cui il visitatore vedrà, insieme a molti fogli di grafica tradizionale, opere basate su più recenti procedimenti legati alla stampa; e s’imbatterà in libri d’artista, fotografie, sculture, installazioni, video e dipinti, scrive il curatore Franco Fanelli, docente del Corso,
Tre le sezioni. Nella scuola, raccoglie una quarantina di opere grafiche spazianti dalle tecniche tradizionali della calcografia (acquaforte, acquatinta, puntasecca, mezzotinto) alle tecniche di fotoincisione: è una panoramica sugli ultimi trent’anni di attività nei laboratori di tecniche dell’incisione dell’Accademia Albertina di Belle Arti, sede operativa ma anche “luogo dell’anima”, nel Manuele Cerutti-Solstizi (IV), 2016, courtesy l'artista e 401contemporary, Berlin. Foto di Cristina Leonciniquale la conservazione di un sapere è continuamente abbinata alla sperimentazione e all’innovazione dei linguaggi.
La sezione Altri segni riunisce gli esiti professionali di alcuni ex studenti (Stefano Marvulli e Stefano Farci) che dalla grafica tradizionale si sono spostati verso il digitale o verso la relazione con l’immagine in movimento, sino alla cinematografia. Qui trovano posto le opere su carta di Stefano Allisiardi, artista che ha mosso i primi passi nella scuola in un ambito prossimo all’illustrazione. È altresì documentata l’attuale o quanto meno una recente fase di ricerca di ex studenti che hanno mantenuto, come artisti, rapporti stretti con lo specifico della grafica, come Beatrice Piva, Simone Pizzinga, Anna Guazzotti, Paolo Venice e Valentina Biga.
La terza sezione, Oltre il segno, è infine una sorta di “mostra nella mostra”, composta da artisti oggi affermati e altri nella loro prima maturità. Si tratta di Botto Bruno e Francesco Barocco, che hanno lavorato in dialogo con le opere della Pinacoteca Albertina, Laura Pugno, che traspone l’incisione in ambito installativo,  Manuele Cerutti, Cornelia Badelita, che “disegna” utilizzando timbri, Nadir Valente, Fatma Bucak e i più giovani Macchieraldo e Palasciano, Anna Canale, Aurora Paolillo e Chiara Pigoni.
Il catalogo, edito da Albertina Press, oltre al contributo del curatore contiene testi degli artisti invitati. Per informazioni, si può scrivere a pinacoteca.albertina@copatitalia.com.
Redazione di ArtInMovimento Magazine

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