Domani, venerdì 14 dicembre, alle ore 20, il Teatro Regio di Torino mette in scena La traviata di Giuseppe Verdi. Donato Renzetti, sul podio dell’Orchestra e Coro del Teatro Regio, interpreta il capolavoro del grande compositore di Busseto. Per la prima volta a Torino viene presentato il leggendario allestimento con regia e luci di Henning
Domani, venerdì 14 dicembre, alle ore 20, il Teatro Regio di Torino mette in scena La traviata di Giuseppe Verdi. Donato Renzetti, sul podio dell’Orchestra e Coro del Teatro Regio, interpreta il capolavoro del grande compositore di Busseto. Per la prima volta a Torino viene presentato il leggendario allestimento con regia e luci di Henning Brockhaus e scene di Josef Svoboda, proveniente dallo Sferisterio di Macerata e dalla Fondazione Pergolesi-Spontini di Jesi. Nel cast: Maria Grazia Schiavo, Dmytro Popov e Giovanni Meoni.
Un allestimento leggendario – Premio Abbiati 1993 – entrato nell’immaginario collettivo, per la prima volta in scena al Regio. Nota anche come “La traviata degli specchi”, questo spettacolo con la regia di Henning Brockhaus indaga il sottile confine tra la natura intima e delicata di Violetta e la sua immagine pubblica, sottolineata da un enorme specchio inclinato che moltiplica, da tutti i possibili punti di vista, l’oggetto del desiderio all’occhio del voyeur. Le scene, di forte impatto visivo, sono di Josef Svoboda, il grande scenografo boemo che ha rivoluzionato la storia del teatro con centinaia di scenografie create per spettacoli leggendari, in collaborazione con i più importanti registi del Novecento.
Donato Renzetti, tra i più rinomati direttori italiani, torna al Regio per dirigere un altro titolo verdiano dopo il successo ottenuto nell’ultimo Falstaff. La sua versione de La traviata è giocata tra i briosi ritmi di valzer che impregnano la partitura e i momenti di grande liricità affidati alla protagonista. La sua lunga carriera alterna all’attività operistica quella sinfonica, senza tralasciare l’insegnamento e le sedute in sala di registrazione. Tra le orchestre che ha diretto spiccano la London Philharmonic, l’Orchestra della Scala di Milano, quella dell’Accademia di Santa Cecilia e la RIAS di Berlino.
Protagonista di questo allestimento è il soprano Maria Grazia Schiavo, che interpreta Violetta Valéry. Artista di grande talento, esprime tutte le sue peculiarità nei ruoli belcantistici, affascinando sempre pubblico e critica. Nella sua carriera ha lavorato con direttori quali Riccardo Muti, Ottavio Dantone, Fabio Biondi, ricoprendo importanti ruoli in tutti i principali teatri europei e americani. Alfredo Germont è interpretato dal tenore Dmytro Popov. La sua carriera inizia nel 2007 con la vittoria del prestigioso concorso Operalia, voluto e creato da Plácido Domingo. Artista di grande talento, ha lavorato con direttori quali Valery Gergiev, Kent Nagano, Charles Dutoit, Antonio Pappano e Simon Rattle, al fianco dei Berliner Philharmoniker, debuttando recentemente con grande plauso al Metropolitan Opera House di New York. Giorgio Germont è interpretato dal baritono Giovanni Meoni. Rinomato interprete del repertorio operistico italiano, eccelle nei capolavori verdiani, in particolare nei grandi ruoli di “baritono nobile”, grazie a un fraseggio raffinato e a una rilevante presenza scenica. Nel cast troviamo anche: il contralto Elena Traversi (Flora Bervoix), il soprano Ashley Milanese (Annina), il tenore Luca Casalin (Gastone), il baritono Paolo Maria Orecchia (Douphol), il baritono Dario Giorgelè (Obigny), il tenore Alejandro Escobar in alternanza con Luigi Della Monica (Giuseppe), il baritono Marco Sportelli in alternanza con Franco Rizzo (un domestico) e il basso Giuseppe Capoferri, in alternanza con Riccardo Mattiotto (un commissionario).
Nell’arco delle nove recite dell’opera, dal 14 al 23 dicembre, ai protagonisti già citati, nei giorni 15, 18, 20 e 22 dicembre si alterneranno: il soprano Irina Dubrovskaya (Violetta Valéry), il tenore Giulio Pelligra (Alfredo Germont) e il baritono Damiano Salerno (Giorgio Germont). Il Coro del Teatro Regio, impegnato in importanti scene, è istruito da Andrea Secchi. I movimenti coreografici sono di Valentina Escobar, le scene sono riprese da Benito Leonori, i costumi sono di Giancarlo Colis e le luci dello stesso Henning Brockhaus.
Verdi non era certo artista tale da avere timore dello scandalo. Così, quando nel 1852 dovette scegliere il soggetto di una nuova opera per Venezia, la sua preferenza cadde sul discusso lavoro di Alexandre Dumas figlio: La Dame aux camélias, vero bestseller dell’epoca. Non era solo la vicenda in sé a essere scabrosa (la vera storia della cortigiana Alphonsine Duplessis, amata dallo stesso Dumas), ma il fatto stesso di portare sulle scene di un teatro lirico temi e vicende appartenenti al presente, se non al vissuto, degli spettatori stessi: le danze, i costumi, il vizio e il lusso, i giochi e le tresche; la tisi stessa di cui muore Violetta. Il debutto dell’opera, avvenuto al Teatro La Fenice il 6 marzo 1853, si risolse in un fiasco. Solo un anno dopo Verdi si prendeva però una grande rivincita, con il trionfo dell’opera nella stessa città in cui era prima caduta. Da allora la triste storia d’amore di Violetta e Alfredo, ostacolata dal padre, è rimasta nel repertorio di ogni teatro del mondo.
La diretta su Rai Radio 3 de La traviata, curata da Susanna Franchi, sarà trasmessa venerdì 14 dicembre alle ore 20.
Da non perdere!
Redazione di ArtInMovimento Magazine
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