D.H.O. Dante Hors d’oeuvre: dal 7 al 10 settembre caffè letterario sul padre della lingua italiana

Dante 2021, il festival dedicato al padre della lingua italiana, promosso dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Ravenna con la direzione scientifica dell’Accademia della Crusca, apre la sua sesta edizione con un preludio all’evento che si svolgerà dal 14 al 18 settembre, come vi abbiamo anticipato qui. 4 appuntamenti, da 7 al 10 settembre, alle

Dante 2021, il festival dedicato al padre della lingua italiana, promosso dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Ravenna con la direzione scientifica dell’Accademia della Crusca, apre la sua sesta edizione con un preludio all’evento che si svolgerà dal 14 al 18 settembre, come vi abbiamo anticipato qui.

4 appuntamenti, da 7 al 10 settembre, alle 17 al Caffè Letterario di Ravenna, in via Diaz 26, avranno il compito di unire il buon cibo alla cultura. Quattro piccole letture, di circa mezzora, sono state affidate non ad esperti dantisti, bensì a professionisti in altri settori.

Si parte il 7 di settembre con Marco Vichi, scrittore, con “L’orrore dell’orranza”, con il racconto di una scoperta giovanile di un errore in un serio commento a “Piangete, amanti, poi che piange Amore” nella Vita nova di Dante.

L’8 di settembre Amerigo Fontani, attore, ricorderà la propria scoperta da bambino della Commedia attraverso i racconti della zia, in una disinvolta confusione tra il Dante poeta antico e il Dante carbonaio vicino di casa e probabile amante della zia, dal titolo “Mia zia conosceva Dante”.

Venerdì 9 settembre, Silvia Brasca, giornalista, porterà alla luce un “servizio giornalistico” tra sociologia, indagini ambientali e osservazioni psicologiche, nel quale prendono luce i due i grandi amici poeti, compagni di gioventù, Dante e Guido Cavalcanti.

E per finire, sabato 10 settembre, un’altra giornalista, Adriana Pannitteri, farà i conti con la passione e la rabbia dell’invettiva dantesca aprendo un dibattito anche sui suoi dubbi sul lavoro in “Un commento politico a partire da «Ahi serva Italia, di dolore ostello»”(Purgatorio VI).