Venerdì 17 febbraio al Teatro Carlo Felice di Genova è stato messo in scena “Così fan tutte. Ossia La scuola degli amanti“, dramma giocoso in due atti di Wolfgang Amadeus Mozart, su libretto di Lorenzo Da Ponte, una prima che ha riscontrato il gusto di un pubblico variegato e appassionato. L’allestimento, della Fondazione del Teatro
Venerdì 17 febbraio al Teatro Carlo Felice di Genova è stato messo in scena “Così fan tutte. Ossia La scuola degli amanti“, dramma giocoso in due atti di Wolfgang Amadeus Mozart, su libretto di Lorenzo Da Ponte, una prima che ha riscontrato il gusto di un pubblico variegato e appassionato. L’allestimento, della Fondazione del Teatro Regio di Torino, di Ettore Scola è stato ripreso dal nipote Marco Scola Di Mambro, con un’impostazione classica, curata, attenta ed elegante e sottilmente ironica. Molto tradizionali anche i costumi, perfettamente aderenti al libretto e all’epoca. Il sipario si apre con la visione di una barca che approda nel porto. Marinai e donne sono all’opera. La casa delle due sorelle è tripartita: a sinistra le loro stanze da letto; al centro un baldacchino con un divano, con le pareti affrescate; e a destra la casa di Despina. Un fondale scenografico affrescato incornicia le scene, dove vengono rappresentati i sentimenti nobili ma ingenui di personaggi benestanti, la saggezza pratica dei servi, il cinismo dei filosofi, gli equivoci, i travestimenti e il tradimento. Grande astuzia ed ironia in Don Alfonso e Despina. Alla fine prevale l’amore, con le sue infinite possibilità, un amore visto come impegno non sempre rispettato, frivolo ma anche profondo, sottile. Ferrando e Guglielmo sposeranno Dorabella e Fiordiligi: un invito alla possibilità, lontana da ogni forma di determinismo e di sicurezza, nulla di rigido ed eterno.
La direzione d’orchestra, sapientemente gestita da Jonathan Webb, ha accompagnato e valorizzato la rappresentazione in tutte le sue parti. Il Coro del Teatro Carlo Felice ha sostenuto i solisti, tutti assolutamente all’altezza del ruolo sia scenicamente sia musicalmente. In un allestimento classico si impongono i giovani che trovano, in particolare dal secondo atto, una sinergia e una coesione veramente impressionanti, interpretando con vivacità e leggerezza il capolavoro mozartiano. Michele Patti, nel ruolo di Guglielmo, spicca per energia e determinazione, con la sua voce intensa e vigorosa. Il tenore Blagoj Nacoski nel ruolo di Ferrando risalta per presenza scenica, tecnica e vocalità raffinate. Daniele Antonangeli interpreta con efficacia e disinvolta naturalezza l’astuzia di Don Alfonso. Interessante la sua vocalità corposa e intensa. Ekaterina Bakanova interpreta con grande immedesimazione la parte di Fiordiligi, con la sua voce potente e tecnicamente efficace. Raffaella Lupinacci nel ruolo di Dorabella accompagna con classe la sorella distinguendosi nella sua individualità e nel suo carattere deciso e determinato, con una vocalità delicata ma decisa. Barbara Bargnesi interpreta in modo ironico ma perfettamente consapevole il personaggio di Despina, con la sua voce chiara ma sicura che riflette una personalità forte e determinata. Un dramma di piacevolissimo ascolto, una scenografia curata nel suo affermato ma ricercato tradizionalismo, un cast brillante e tecnicamente efficace a rappresentare con assoluta preziosità vocale e qualità registica il capolavoro mozartiano.
Odette Alloati
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