Oggi abbiamo pensato di intervistare un giovanissimo amico per comprendere come ha vissuto questo particolare periodo di lockdowm. Si chiama Nicolò Romeo, è nato a Roma il 7/02/2004, frequenta l’Istituto Tecnico Commerciale Paolo Toscanelli. Gioca a calcio presso A.S. Ostiamare (società di Serie D), e oltre al calcio, ovviamene, ha altre passioni: gli piace molto il
Oggi abbiamo pensato di intervistare un giovanissimo amico per comprendere come ha vissuto questo particolare periodo di lockdowm. Si chiama Nicolò Romeo, è nato a Roma il 7/02/2004, frequenta l’Istituto Tecnico Commerciale Paolo Toscanelli. Gioca a calcio presso A.S. Ostiamare (società di Serie D), e oltre al calcio, ovviamene, ha altre passioni: gli piace molto il tennis, il basket e la pallavolo.
È un ragazzo curioso, sagace e soprattutto con un cuore grande.
Il Covid-19 ha messo a dura prova anziani, adulti, giovani e bambini.
Nel complesso come hai vissuto questo periodo di lockdown? Hai avuto momenti di fragilità o disperazione?
Questo periodo di lockdown è stato molto difficile, perché sono una persona che a casa non c’è quasi mai. Infatti tra scuola, allenamenti e le uscite con i miei amici, come potete ben immaginare, a casa ci passo pochissimo tempo. Durante questo lockdown, ho avuto alcuni momenti di disperazione, perché sono una persona che ha bisogno dei suoi spazi e delle sue libertà, e vivendo in una famiglia numerosa questo non è stato sempre possibile.
In che modo la tua scuola e soprattutto il tuo Consiglio di Classe ha risposto per proseguire il percorso formativo?
La mia scuola ha immediatamente attivato la DAD (didattica a distanza) anche se con qualche difficoltà. I miei professori hanno iniziato a usufruirne quasi da subito dando compiti e facendo delle video lezioni in sincrono e in asincrono. Abbiamo utilizzato come piattaforme interattive Skype e WeSchool, e anche Edmodo.
Come hai valutato nel complesso la Didattica A Distanza proposta?
Secondo me, la DAD nel complesso è stata una buona soluzione, perché i professori sono riusciti ad andare avanti col programma e noi alunni abbiamo potuto apprendere cose nuove anche se lontano dalla scuola e sviluppare particolari autonomie. Ovviamente non tutti si potevano permettere di avere o un computer o una connessione internet stabile: quindi le scuole, come la mia, hanno sopportato questi studenti prestando loro dei computer oppure consegnando delle connessioni stabili così che avessero avuto anche loro la possibilità di partecipare alle video lezioni. Grazie a tali azioni, è stato possibile far accedere tutti alla didattica a distanza, senza creare troppe diseguaglianze e disparità.
Dopo l’annuncio della promozione assicurata per tutti, cosa ti ha spinto a continuare a studiare?
Sicuramente il fatto che sarei stato promosso mi ha alleggerito dell’idea di uno studio forzato legato alla valutazione e alla performance, e mi ha lasciato più libera di sperimentare e fare ricerca. Infatti la mia curiosità e la voglia di apprendere mi ha spinto a continuare a studiare come se nulla fosse e oggi posso dirmi soddisfatto per quanto ho realizzato.
Lo sport è parte integrante della tua vita. Sei riuscito a continuare a praticarlo? In che modo?
Certo. Fortunatamente a casa ho un bel giardino dove posso giocare e allenarmi senza alcun problema; ovviamente non è la stessa sensazione di quando mi allenavo al campo sportivo però ci si accontenta. L’importate è muoversi e far provare al corpo sensazioni stimolanti. Lo sport, per me, è integrazione, socializzazione, benessere, ma anche superare i miei limiti.
Questo blocco per molti ha espanso il proprio tempo libero. Se così è stato anche per te, come lo hai utilizzato? Hai iniziato a interessarti a nuovi ambiti, a dedicarti ad aspetti che forse neanche immaginavi?
Il fatto di avere molto più tempo libero sicuramente mi ha aiutato, facendomi scoprire una parte di me che non pensavo ci fosse. Principalmente ho dedicato molto tempo alla lettura, e devo dire che è stato bellissimo, poi grazie a te, mio caro amico, ho scoperto un nuovo mondo che mi ha affascinato molto e di cui, in qualche modo, ho sempre percepito il richiamo. Era fino ad oggi mancata l’occasione per affacciarmi a quella realtà che trovo stimolante e coinvolgente. Comunque averti accanto fa la differenza!
Suvvia, Nicolò.
È la verità!
Torniamo a noi. Il lockdown ha isolato tutti dagli affetti. Tu come hai avvertito tale isolamento? Hai trovato il modo per trascenderlo? Come? Le nuove tecnologie ti hanno aiutato?
Diciamo che grazie alle tecnologie di oggi è possibile rimanere in contatto con le persone molto più facilmente. Infatti, durante questo periodo, ho fatto molte video chiamate per mantenere un certo tipo di rapporto con le persone a me più care e queste mi hanno dato l’illusione di una continuità, di una regolarità, anche se abbracciare un amico è altro: è uno scambio più intimo e profondo.
Ti senti cambiato da questa esperienza? In che senso?
Si, mi sento molto cambiato da questa esperienza perché sono riuscito a capire quali persone mi sono state vicine e chi no. È servito da spartiacque, è stato come un giro di boa. Mi ha aiutato a discernere e soprattutto a comprendere a chi desidero dedicare il mio tempo e il mio affetto.
C’è qualcosa che ricorderai per sempre o qualcuno che è stato l’emblema di questo periodo?
Sicuramente ci sono state persone che in questo periodo mi sono state molto accanto e devo ringraziarle. Per quanto riguarda i momenti invece non ce n’è nessuno in particolare: sono stati tutti fantastici soprattutto quelli con le persone a cui tengo di più. Non posso nascondere lunghe telefonate che mi hanno fatto compagnia e riflettere.
Se dovessi chiederti un tuo messaggio…
Vorrei ricordare che nella vita ci saranno sempre degli ostacoli e dei momenti di difficoltà, spetta a noi avere il coraggio di affrontarli, rimboccandoci le maniche e cercando di cogliere il senso più profondo di quell’occasione senza arrendersi. Per me questa si chiama resilienza.
Un interessante punto di vista di un giovane che ha saputo leggere l’aspetto positivo di questo periodo così complesso che ha messo a dura prova in molti. Bravo, Nicolò!
Annunziato Gentiluomo
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