Vi avevamo parlato del progetto Co-city quando la Città di Torino la aveva presentato a Bruxelles, per partecipare con esso al bando europeo Urban Innovative Actions. Il progetto, che ha ottenuto il finanziamento, riguarda la rigenerazione urbana ed è mirato a sperimentare possibili risposte al degrado urbano attraverso la cura e la gestione condivisa dei beni comuni
Vi avevamo parlato del progetto Co-city quando la Città di Torino la aveva presentato a Bruxelles, per partecipare con esso al bando europeo Urban Innovative Actions. Il progetto, che ha ottenuto il finanziamento, riguarda la rigenerazione urbana ed è mirato a sperimentare possibili risposte al degrado urbano attraverso la cura e la gestione condivisa dei beni comuni della città.
Il punto di partenza è l’attuazione del Regolamento Beni Comuni, adottato da oltre cento comuni in tutta Italia. La città di Torino intende chiamare i cittadini a essere protagonisti per rendere i beni comuni urbani (edifici e spazi pubblici, in disuso o sottoutilizzati, aree verdi, etc) una fondamentale risorsa dei processi di rigenerazione urbana.
Gli obiettivi il miglioramento della coesione sociale e la promozione del contrasto alla povertà urbana attraverso una serie di azioni innovative, con un’attenzione particolare alle periferie. Per raggiungere tali obiettivi il progetto prevede la stipula di patti di collaborazione tra amministrazione comunale e i cittadini che intendono riattivare spazi dismessi o in disuso, oppure aree verdi e terreni inutilizzati. Grazie al supporto delle Case del Quartiere sarà possibile realizzare nuove attività e luoghi di aggregazione per la cittadinanza negli spazi rigenerati.
Attraverso Co-City, la città di Torino vuole promuovere un nuovo tipo di relazione tra cittadini e amministrazione comunale, in cui la governance partecipata possa essere la spinta per il rilancio di interi pezzi di città.
Il progetto Co-City avviato all’inizio 2017 e destinato a concludersi nel 2019, è inserito nella più ampia strategia locale di promozione del coinvolgimento civico per favorire il cambiamento urbano nei diversi quartieri cittadini. Questo approccio è stato premiato a livello europeo per la sua innovatività.
La Città di Torino avrà il ruolo di facilitatore di un processo che coinvolge una vasta gamma di attori locali e nazionali. La pubblica amministrazione si pone in una posizione nuova, sostenendo la cittadinanza nell’attivazione percorsi di sviluppo per la co-produzione di servizi, la creazione di imprese di comunità, la realizzazione di nuove forme di welfare urbano.
I partner coinvolti a vari livelli nel progetto sono molti. In particolare, l’Anci è responsabile della comunicazione locale, nazionale ed internazionale, si occuperà della disseminazione dei risultati raggiunti e del coinvolgimento di attori nazionali ed europei interessati alle tematiche, favorendo anche lo scambio di iniziative e buone pratiche realizzate a livello nazionale ed europeo in materia di innovazione urbana. (www.anci.it).
La Fondazione Cascina Roccafranca, attraverso la rete delle “Case del quartiere”, costituisce il principale punto di riferimento per i cittadini che intendono collaborare con l’amministrazione comunale nell’ambito del progetto Co-City.
L’Università di Torino infine, ha il compito di supportare la realizzazione del progetto fornendo un supporto di conoscenze e strumenti digitali. L’Università di Torino ha appositamente progettato e attivato l’innovativa piattaforma “FirstLife” (http://firstlife.di.unito.it) con l’obiettivo di organizzare e mappare i progetti di comunità. L’Università di Torino predisporrà inoltre un modello giuridico e gestionale per favorire l’attuazione del Regolamento, oltre a un manuale che raccolga gli esiti delle sperimentazioni di Co-City.
Per chi volesse saperne di più, si possono trovare tutte le informazioni sul progetto sul sito www.comune.torino.it/benicomuni/co-city oppure www.firstlife.org
Redazione ArtInMovimento Magazine
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