“Si può fare” non è solo uno sprono a superare i propri limiti, ma è anche il titolo del film del 2008 diretto da Giulio Manfredonia, scritto dal regista con Fabio Bonifacci, che sarà proiettato giovedì 31 marzo alle ore 18:30 a Camera – Centro Italiano per la Fotografia – a Torino, in presenza del protagonista
“Si può fare” non è solo uno sprono a superare i propri limiti, ma è anche il titolo del film del 2008 diretto da Giulio Manfredonia, scritto dal regista con Fabio Bonifacci, che sarà proiettato giovedì 31 marzo alle ore 18:30 a Camera – Centro Italiano per la Fotografia – a Torino, in presenza del protagonista Claudio Bisio e di Luciana Littizzetto, in favore di un’iniziativa solidale. L’attore sarà poi ospite di una cena ai MagazziniOz aperta al pubblico su prenotazione per raccontare questa sua esperienza legata alla disabilità e al disagio sociale e per sostenere la Onlus CasaOz.
CasaOz si occupa di accoglienza, sostegno e restituzione della normalità a bambini malati e alle loro famiglie. Per autofinanziarsi ha dato vita ai MagazziniOz, Cooperativa Sociale di tipo A+B, in cui si intrecciano integrazione sociale nella gestione di servizi socio-educativi e attività commerciali finalizzate all’inserimento lavorativo di persone svantaggiate. “E’ la tenacia che cerchiamo di trasmettere e vivere a CasaOz perché, anche se si presentano difficoltà di ogni genere, ce la si può fare e, insieme, è anche più semplice” così dichiara la Presidente di CasaOz Enrica Baricco a proposito delle motivazioni che ispirano l’operato della Onlus. Claudio Bisio infatti interpreta nel film un neo-direttore di una Cooperativa composta da individui affetti da varie malattie psichiatriche precedentemente assegnati ad (inutili) attività assistenziali: si fa quindi carico di sfruttare le loro potenzialità – iniziativa letta con scetticismo dai più – impegnandoli in compiti più produttivi che li integrino nel mondo del lavoro. Il cinema in questo caso s’impegna a trattare una tema che frequenta raramente, quello di una società impreparata ad accogliere persone che presentano disabilità, eliminando il taglio drammatico in favore di un atteggiamento aperto e proattivo.
“La forza del film “Si può fare” sta soprattutto nel fatto che è una storia vera. Racconta la nascita della cooperativa Noncello, vicino a Pordenone” sostiene Claudio Bisio, che prosegue “io ho avuto la fortuna di conoscere i veri protagonisti di quella storia, compreso il sindacalista da me interpretato. E il film narra, senza retorica, senza ideologismi, senza nasconderne le difficoltà, una battaglia vinta. Davvero non ci poteva essere titolo migliore. Queste realtà sono a volte tacciate di utopia, di buone intenzioni che difficilmente riusciranno a realizzarsi. E invece questo film dice che davvero “si può fare” e quindi mi sembra bellissimo riuscire a vederlo tutti assieme e contribuire così a sostenere la Onlus CasaOz!”.
Redazione ArtInMovimento
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