Si è svolta nel weekend la manifestazione Cheese a Bra, in provincia di Cuneo. Come vi avevamo raccontato qui, Cheese è un evento promosso da Slow Food e dedicato al formaggio, al latte e a tutti i suoi derivati. Un caleidoscopio di profumi, sapori, tradizioni, che da tutto il mondo si radunano ogni due anni
Si è svolta nel weekend la manifestazione Cheese a Bra, in provincia di Cuneo. Come vi avevamo raccontato qui, Cheese è un evento promosso da Slow Food e dedicato al formaggio, al latte e a tutti i suoi derivati. Un caleidoscopio di profumi, sapori, tradizioni, che da tutto il mondo si radunano ogni due anni nella piccola e suggestiva cittadina piemontese. Qui si ha la possibilità di godere del panorama mondiale delle produzioni casearie, portando le papille gustative in giro per i quattro continenti semplicemente assaggiando un formaggio, una crema di latte, uno yogurt o un gelato. La formula è vincente e attira i casari da tutto il mondo, gli affinatori più rinomati, e i turisti che non vedono l’ora di tuffarsi nelle innumerevoli attività che la manifestazione solitamente propone. La base di tutto resta la cultura, quella alimentare, quella che oserei dire essere semplice e schietta, una “cultura da tutti giorni”, quella che permette di conoscere la produzioni più disparate e remote, che fa assaporare l’amore e la dedizione che stanno dietro a questo mondo, e dà la possibilità di proporlo ai bambini.
Durante la manifestazione si è potuto assistere a innumerevoli appuntamenti che spaziavano dalle conferenze su temi di attualità per il mondo caseario e alimentare, ai laboratori per grandi e piccini, alle degustazioni. Proprio le conferenze hanno posto l’attenzione alla legge europea che prevede la possibilità di produrre il formaggio con l’utilizzo del latte in polvere. Se tale diktat della Comunità Europea venisse recepito dal nostro legislatore si rischierebbe di perdere un mondo di biodiversità che caratterizza le produzioni minori e di nicchia, andando a vanificare il lavoro e gli sforzi che generazioni di margari e casari hanno fatto per raggiungere standard qualitativi altissimi, si rischierebbe cioè l’uniformazione dei gusti e dei sapori. Non a caso l’edizione di quest’anno ha come titolo “Alle sorgenti del latte, per nutrire il pianeta”, con un focus sul ruolo della montagna, ma anche sulle storie dei giovani che hanno scelto di vivere e lavorare tra le vette, le valli e gli alpeggi per cambiare vita e ripercorrere le orme dei loro avi.
Con l’approvazione della legge potremmo quindi pensare ad una prossima edizione di “cheese in polvere”? Speriamo che tale profezia non si realizzi mai e ci fa piacere constatare ancora la grande partecipazione e il grande apprezzamento per la manifestazione, che ha avuto un ottimo afflusso di visitatori nel fine settimana e che si conclude oggi. A completare la proposta della decima edizione vi erano, come già detto, Presìdi Slow Food, le proposte vinicole della Banca del Vino di Pollenzo, le cucine di strada, le piazze della Birra e della Pizza. I numeri dell’edizione 2015 sono di tutto rispetto con 203 bancarelle, 30 stand, 54 presidi, 23 paesi rappresentati con 200 tipologie di formaggi di cui 40 dalla Spagna in qualità di Paese ospite, 19 tra conferenze ed incontri e 68 laboratori.
Domenico Battaglino
[Fonte delle immagini: cheese.slowfood.com]
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