Finalmente riapre i battenti il torneo per club più importante d’Europa, tra ieri sera e martedì si sono disputate le 16 gare della prima giornata della Champions League. Abbiamo visto all’opera anche due nostre compagini, la Juventus e il Napoli, che hanno avuto due risultati e due rendimenti diversi. La prima a scendere in campo è
Finalmente riapre i battenti il torneo per club più importante d’Europa, tra ieri sera e martedì si sono disputate le 16 gare della prima giornata della Champions League.
Abbiamo visto all’opera anche due nostre compagini, la Juventus e il Napoli, che hanno avuto due risultati e due rendimenti diversi.
La prima a scendere in campo è stata il Napoli di Maurizio Sarri (per lui esordio assoluto in Champions) a Kiev contro la Dynamo.
Partita molto bella e tecnica, in cui due squadre molto veloci hanno messo in seria difficoltà le retroguardie avversarie.
Il risultato matura nel primo tempo, una Dyanmo più arrembante nella prima mezz’ora chiude gli Azzurri nella propria metà campo, situazione che al 26’ porta al vantaggio degli Ucraini con Garmash che sfrutta una palla arretrata di Tsgankov in area di rigore e batte Reina.
Il ceffone sveglia Hamsik e compagni, che reagiscono con veemenza, Mertens, Callejon e Milik vanno al tiro almeno una volta a testa prima che Ghoulam serva un cross perfetto per quest’ultimo, che anticipa l’avversario e di testa pareggia.
A fine primo tempo è sempre Milik a siglare con la specialità della casa (colpo di testa) il raddoppio, mandando le formazioni al riposo sul vantaggio Partenopeo.
La ripresa non regala molto se non l’espulsione di Sydorchuk per somma di ammonizioni al 68’, episodio che di fatto addormenta la partita e la fa scorrere fino alla fine senza ulteriori emozioni.
Ottimo esordio del Napoli, che inizia nel migliore dei modi il suo girone, ma d’altronde gli Azzurri hanno sempre ben figurato in Champions.
Non inizia benissimo invece per i Campioni d’Italia contro i detentori dell’Europa League del Siviglia.
La partita dello Juventus Stadium non è esaltante, anzi a dir poco soporifera per almeno un’ora, i Bianconeri si adagiano sullo stile di gioco degli avversari, che si chiudono e non tentano quasi mai l’assalto offensivo.
La mancanza di pressing dei ragazzi di Allegri favorisce la conduzione di palla del Siviglia di Sampaoli, maestra in questo fondamentale, la disposizione tattica fa poi in modo che i Torinesi non trovino quasi mai sbocchi per impaurire il portiere Sergio Rico.
La ripresa non cambia le carte se non per una traversa di Higuain al 70’, i cambi di Allegri tardano ad arrivare e la squadra fatica come non mai, solo al 75’ Alex Sandro e Pjanic rilevano gli spenti Evra e Asamoah, ma di certo non possono fare miracoli.
Il Siviglia si chiude molto bene e mantiene sempre il controllo della situazione, commettendo anche falli tattici che spezzano il ritmo già basso della gara e la Juve non riesce a sbloccare il risultato, nemmeno con il tiro di Alex Sandro all’ultimo, che Rico devia in angolo, mancando così una vittoria che sarebbe stata meritata.
La grande intelligenza tattica degli Andalusi permette a Sampaoli di strappare un pareggio d’oro contro una delle favorite per la vittoria finale e iniziare bene la competizione.
La Juventus non riesce ad avere la meglio per la testardaggine di Allegri, che preferisce l’equilibrio alla maggiore propensione offensiva che sarebbe servita per sbloccare il match.
Gabriele La Spina
[Fonte immagini: uefa.com, sscnapoli.it]
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