Dal 3 al 18 settembre a Bologna presso Dueunodue Spazi Espositivi, via Galliera 2/B, sarà visitabile la mostra Cellulacrum. Sacred Inner Landscapes, personale dell’artista Elena Uliana in collaborazione con il fisico Michel Nederlof, ricercatore impegnato nello studio delle cellule tramite la microscopia digitale. Cellulacrum. Sacred Inner Landscapes: il titolo condensa il contenuto della mostra stessa
Dal 3 al 18 settembre a Bologna presso Dueunodue Spazi Espositivi, via Galliera 2/B, sarà visitabile la mostra Cellulacrum. Sacred Inner Landscapes, personale dell’artista Elena Uliana in collaborazione con il fisico Michel Nederlof, ricercatore impegnato nello studio delle cellule tramite la microscopia digitale. Cellulacrum. Sacred Inner Landscapes: il titolo condensa il contenuto della mostra stessa che indaga il rapporto tra le cellule (cellula) e la sacralità dell’Essere Umano (sacrum). In che modo si coniugheranno? Come verrà indagato questo rapporto? E che cosa rappresenta il sacro nelle due differenti visioni, artistica e scientifica? Cosa unisce la ricerca artistica di Elena Uliana alla ricerca scientifica di Michel Nederlof? In che modo? La mostra sarà un vero e proprio percorso per tappe, un viaggio. Una sorta di percorso “iniziatico” di entrata nella profondità dell’essere, per gradi. Sia la ricerca artistica di Elena Uliana tramite le sue Opere Portali, sia la ricerca scientifica di Michel Nederlof mira a “vedere” dentro. Entrambe rendono visibili mondi invisibili agli occhi fisici: Inner Landscapes, paesaggi interiori. Opere pittoriche che cambiano al buio e alla luce, Installazioni, Proiezioni Video, Sculture e Musiche saranno presenti nell’intento di aprire le porte del nostro Tempio interiore, per mostrare le segrete interazioni, le multistratificate connessioni. Elena Uliana sarà presente tutti i 15 giorni della mostra per guidare personalmente in tutte le tappe, creando una sorta di meditazione guidata attraverso le opere. La mostra sarà aperta dalla mattina alla sera, tutti i giorni dalle h 10 alle 22. I use fluorescence colors to paint your cells; Elena uses fluorescence colors to paint your soul, sostiene il fisico Michel Nederlof, continuando: The dialog between our works is a dialogue of body and soul. We know the soul is rooted in our cells, because we are built from cells. But we cannot place it or connect it. We are missing a dimension, so we struggle to connect the dots. By evoking the emotional response to her art, we can view deeper into our emotional being. Our “soul”, if you like to call it that, but I prefer a more comprehensive collection of elements that we cannot see or chemically equate. We can help find the dots that are weaving the patterns in our thoughts and by visualizing our microscopic building blocks of life, our cells, we can view the same being from the ground up. Seeing the complex structures they build and observing their interactions, we can build an understanding of the dots that create the pattern of our physical presence. The magic happens when we can connect all the dots. Le opere di Elena Uliana (Artenima: Arte+Anima) sono opere complesse e multistratificate di simboli che parlano del mondo interiore dell’uomo. Mondi psichici inconsci, emotivi, Invisibili. Cercano di rendere visibile le forze invisibili che si muovono dentro di noi e le loro interazioni, le loro connessioni. Ogni opera narra una storia, dove tutto è concatenato. Si chiamano Opere Portali perché sono concepite come Soglie che permettono di entrare in luoghi normalmente poco accessibili. Sono narrazioni di discese nella profondità necessarie per percepire la forza nascosta dentro l’uomo, una forza che nella sua misteriosa sotterranea potenza può essere definita “Sacra”. Sono un lavoro, un esercizio di presa di coscienza che Elena Uliana fa su se stessa per poi trasferirlo nelle opere. Le Opere di Elena Uliana hanno diversi livelli di visione, cambiano sotto diverse condizioni di luce. Il cambiamento di luce segna il passaggio dalla superficie alla profondità. La visione alla luce simboleggia la Soglia, la superficie, il mondo “profano”. La visione al buio rappresenta l’ Entrata, la profondità, il Sacro in noi e si avvale delle fluorescenze, viste come il mezzo per evidenziare ciò che normalmente l’occhio fisico non vede, ma che appartiene al mondo interiore, alla ricerca interiore, spirituale dell’uomo. Michel Nederlof ha 30 anni di esperienza nella ricerca, sviluppo e applicazione software, soluzioni e sistemi di microscopia digitale per immagini. Ha fondato otto società di biotecnologia che hanno creato prodotti pionieristici nel campo della ricerca al microscopio, della scoperta di farmaci e della diagnostica clinica. Per info e contatti: info@artenima.com oppure www.artenima.com – www.dueunodue.it.
Redazione ArtinMovimento Magazine
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