Cecilia, al secolo Cecilia Lasagno – per gli amici semplicemente Cilla – Segnatevi questo nome, ve ne abbiamo già parlato in occasione del TGLFF e di Alpette Rock Festival. Lei e Arpina, la sua arpa sono inseparabili e faranno molta strada. Ne è sicura la sua manager Paola Cuniberti (manager anche di Niccolò Fabi, reduce
Cecilia, al secolo Cecilia Lasagno – per gli amici semplicemente Cilla –
Segnatevi questo nome, ve ne abbiamo già parlato in occasione del TGLFF e di Alpette Rock Festival.
Lei e Arpina, la sua arpa sono inseparabili e faranno molta strada. Ne è sicura la sua manager Paola Cuniberti (manager anche di Niccolò Fabi, reduce dal grande successo del tour insieme a Max Gazzé e Daniele Silvestri). “Tutto questo è cominciato un anno fa più o meno in questo periodo, e devo ringraziare Paola che ha creduto in me, nel mio pezzo”, ci dice Cecilia. Il pezzo in questione è “Winter Guest”, uscito lo scorso anno dopo le festività natalizie. Da lì le cose hanno cominciato a correre: la collaborazione con Paola Cuniberti e la registrazione del primo disco sotto la guida di Raffaele Nedagroove D’Anello della MeatBeat di Aosta.
Parliamo al telefono mentre lei è a Noli in attesa di suonare, invitata per un concerto nella piccola chiesa dell’Oratorio di Sant’Anna. Non ci siamo mai incontrate di persona, ci conosciamo per via di amici in comune, quegli stessi amici musicisti, compagni di studio al Conservatorio Giuseppe Verdi di Torino che, spiega: “Mi sono stati vicini, hanno compreso la confusione, le difficoltà e le emozioni di questo periodo e mi hanno sostenuta in ogni modo”. Le chiediamo chi sia il suo miglior fan, e lei risponde divertita e senza esitazioni:”Mia madre, in assoluto, è la mia fan più entusiasta! Ha sentito tutti i rimproveri dei miei insegnanti quando studiavo musica. Ora ogni mio successo è anche suo, e ne è felice”.
Nel corso del 2014 abbiamo avuto modo di parlarvi di lei perché ha accompagnato musicalmente la serata inaugurale del TGLFF. Poi in occasione di Alpette Rock Festival… Rock, sì, perché questo è il suo modo di suonare l’arpa. Alla domanda se abbia proprio iniziato con questo strumento, risponde: “È proprio così, è stato un amore a prima vista e fin da piccola il mio desiderio è stato quello. All’età di nove anni ho accarezzato le sue prime corde e non ho più smesso“. Avrebbe anche dovuto aprire il concerto di Raphael Gualazzi a Lecce in agosto, ma la data fu poi annullata. Lui stesso, intervistato dal quotidiano La Stampa in occasione della data alla Reggia di Venaria, di Cecilia ha affermato: Sono rimasto folgorato. Voce calda e dolce, personalità, l’idea del tutto inedita di fare cantautorato pop accompagnandosi con l’arpa […] Sono convinto che abbia potenzialità enormi per sfondare ad alto livello.
Il disco, che uscirà a marzo, è un progetto originale con testi scritti e arrangiati da lei, per arpa, voce ed elettronica. Il mondo dell’elettronica è stata una vera scoperta nella quale è stata guidata da Raffaele D’Anello. Era la prima volta che registrava anche come cantante e quindi è stato tutto nuovo. Riguardo all’elettronica continua: “Mi hanno aperto la porta su un mondo immenso, là dove non sapevo neanche esistesse una porta da aprire”.
L’incontro con la musica elettronica, nonostante suoni uno strumento decisamente più classico, è stato a suo dire: “Bellissimo! Anche le basi elettroniche le farò io in live sul palco”.
Il panorama musicale prevede altri artisti impegnati nella sua stessa sperimentazione, Cecilia fa due nomi su tutti: “Gillian Grassie e Joanna Newsom, che è bravissima. So che ci sono altri e li sto cercando perché avrei voglia di conoscerli di persona, di confrontarmi con loro, ma ancora non ci sono riuscita”.
Con l’inizio del 2015 e prima dell’uscita del disco, Cecilia volerà in Danimarca, contattata da una compagnia (i Cantabile 2) che l’ha voluta per un tour in due fasi: dall’11 gennaio al 2 febbraio e dal 16 febbraio al 2 marzo. Si tratta di un progetto molto particolare, uno spettacolo teatrale che verrà portato in scena all’interno delle biblioteche, in ogni stanza una situazione differente, e tra queste anche l’esibizione dal vivo. Un progetto in cui l’artista si riconosce:”Cercavano una donna che suonasse l’arpa e che sapesse cantare e parlare in lingua inglese, e sono tre cose che so fare bene credo. Tra l’altro è una cosa davvero buffa, un concerto in una biblioteca per me che ho lavorato in libreria per anni e che amo i libri”.
Ha infatti collaborato presso Il mondo delle meraviglie in centro a Torino:”È una libreria per bambini, per me è la più bella del mondo”.
È sorridente, Cecilia. Lo è anche al telefono. Insomma, è un qualcosa che si sente anche senza vedersi. Riesce a non prendersi troppo sul serio, ma allo stesso tempo a credere profondamente e tenacemente in quello che fa, nelle proprie possibilità: e non potrebbe essere altrimenti. La sua bravura è evidente al primo ascolto, così come l’originalità nell’interpretare il suo strumento con melodie e arrangiamenti insoliti.
C’è una cosa che ci colpisce, oltre al sorriso che si percepisce nel tono e nell’inclinazione della voce. L’uso delle parole, le espressioni di gratitudine per le persone che l’hanno accompagnata in questo anno di esordio sulle scene importanti. Cosa non affatto scontata, e assolutamente conciliabile con una grande tenacia e fiducia in sé.
Chiara Trompetto
[Fonte delle immagini: facebook.com/ceciliaharpmusic, newsimedia.net]
Leave a Comment
Your email address will not be published. Required fields are marked with *