In occasione dell’Anno del cavallo, il Museo d’Arte Orientale di Torino dedica una mostra in onore di questa meravigliosa creatura, proponendo l’esposizione di quarantacinque opere provenienti dalle collezioni del museo e da una collezione privata torinese. Simbolo di status sociale forte per l’élite cinese di ogni epoca, emblema di nobiltà, eleganza, velocità e potenza, il
In occasione dell’Anno del cavallo, il Museo d’Arte Orientale di Torino dedica una mostra in onore di questa meravigliosa creatura, proponendo l’esposizione di quarantacinque opere provenienti dalle collezioni del museo e da una collezione privata torinese.
Simbolo di status sociale forte per l’élite cinese di ogni epoca, emblema di nobiltà, eleganza, velocità e potenza, il cavallo è uno dei soggetti più rappresentati nell’arte della Cina imperiale e nel tempo ha acquisito valenza soprannaturali e ispirato racconti e leggende. Tra i più famosi di questi miti troviamo quello dei Cavalli Celesti, destrieri straordinari in grado di trasportare chi li cavalcava nelle terre degli immortali.
Le opere abbracciano un arco temporale dal 206 a.C. Al I secolo d.C.: statuine funerarie, bardature per animali e carri, rilievi e ceramica dipinta e sono costituite per lo più di sculture in terracotta dipinta e invetriata, dove i cavalli appaiono soli o in rapporto dinamico con il cavaliere, colorati e con dettagli a seconda della funzione.
Il percorso espositivo segue sette diversi ambiti tematici: la guerra, il commercio, lo svago, intrecciando aspetti di storia e di civiltà, ad esempio, a partire dalla fine del IV secolo a.C., l’adozione della cavalleria, fondamento per la costituzione dell’Impero; l’apertura della cosiddetta Via della Seta sotto la dinastia Han; la diffusione di uno sport come il polo nel VII e VIII secolo; fino alle tecniche e alla concezione plastica, che vanno dalla stilizzazione potente dell’epoca Han al naturalismo idealizzato dei Tang, passando attraverso l’eleganza quasi pittorica dell’arte “medievale” nel VI secolo.
La mostra, già in essere dal 21 novembre, chiuderà il 22 febbraio e prevede diverse iniziative collaterali: conferenze e incontri di approfondimento con il pubblico, visite guidate dedicate, attività per scuole e famiglie. Gli appuntamenti approfondiranno il significato del cavallo e delle sue raffigurazioni nella cultura cinese, in un continuo raffronto fra l’Occidente e la Cina contemporanea.
Il catalogo della mostra è a cura di da Marco Guglielminotti Trivel (Conservatore MAO per l’Asia orientale) con il contributo di Domenico Bergero (Direttore della Struttura Didattica Speciale Veterinaria dell’Università di Torino) ed è edito da Silvana Editoriale.
Elena Miglietti
[Fonte Foto: spazioadarte.blogspot.com]
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