Le castagne sono legate alla morte e alle anime dei trapassati nella cultura popolare, non solo italiana, e rappresentano senz’altro uno degli ingredienti principali della cucina tradizionale e stagionale. Una delle usanze comuni nella notte tra il primo e il 2 novembre, tra Ognissanti e il Giorno dei Morti, è quella di cucinare le castagne
Le castagne sono legate alla morte e alle anime dei trapassati nella cultura popolare, non solo italiana, e rappresentano senz’altro uno degli ingredienti principali della cucina tradizionale e stagionale.
Una delle usanze comuni nella notte tra il primo e il 2 novembre, tra Ognissanti e il Giorno dei Morti, è quella di cucinare le castagne bollite, lasciandone però un po’ sulla tavola durante la notte.
Si dice che in questa notte le anime dei defunti tornino a fare visita ai viventi, e che gradiscano cibarsi delle castagne lasciate per loro.
Sono facili da preparare, richiedendo solamente attenzione alla cottura, che può variare tra i 40 e i 60 minuti (dal momento in cui l’acqua inizia a bollire).
Una volta cotte, si sbucceranno facilmente e uno dei modi tradizionali per mangiarle è accompagnarle con il latte caldo. Si tratta di un piatto “povero” e molto nutriente, legato alla stagione e al territorio, essendo la castagna un frutto che abitualmente si raccoglieva (in parte lo si fa ancora oggi) liberamente nei boschi.
I piatti e le usanze in questa ricorrenza sono molti, ma è comune l’idea che si debba lasciare la tavola imbandita e il cibo a disposizione delle anime, che giungerebbero durante la notte a far visita alle proprie case e ai propri cari.
Quali sono le usanze per questa notte nelle vostre case?
Redazione ArtInMovimento Magazine
[Fonte seconda immagine: greenme.it]
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