Siete Pronte? L’inaugurazione è finita, la prima partita, Brasile vs Croazia, volge al termine, fra pochi minuti partiranno tutti i programmi sul calcio che i palinsesti potranno reggere, insomma l’estate di fuoco che ogni quattro anni incendia strade, piazze, bar, cucine e salotti è iniziata. E’ il momento dei mondiali in Brasile, quindi preparatevi, ogni
Siete Pronte? L’inaugurazione è finita, la prima partita, Brasile vs Croazia, volge al termine, fra pochi minuti partiranno tutti i programmi sul calcio che i palinsesti potranno reggere, insomma l’estate di fuoco che ogni quattro anni incendia strade, piazze, bar, cucine e salotti è iniziata. E’ il momento dei mondiali in Brasile, quindi preparatevi, ogni priorità e abitudine sta per essere sovvertita. Per molti si tratta di un piacere unico, il colore speciale che l’estate assume ogni quadriennio, il prolungamento dei campionati, coppe e stracoppe; per molti altri è il terribile perpetuarsi, anche sotto il solleone, dell’agonia invernale, tra partite, sintesi, commenti e chi più ne ha, più ne metta.
I lettori perdoneranno la deriva cialtrona di queste righe, ma anche il quotidiano della sottoscritta ha già subito variazioni, precisamente sotto forma di una comunicazione serafica che, a dire il vero suonava un po’ come un proclama:<Oltre alle partite in TV, sarò impegnato tutti i venerdì, per tutta la durata dei mondiali in un torneo di calcio>. <Calcio? In undici, un un campo grande?>, è la prima cosa che vien da dire, vista la mania da calcetto degli ultimi anni. <Sì>, è la risposta perentoria, <così sfoghiamo in campo l’esaltazione da mondiali>. E già si profila nell’immaginario la scenetta di consorte e amici che, con abbigliamento improbabile, giocheranno un calcio lento, che più lento non si può, facendo da soli la cronaca delle proprie azioni alla moviola, ma in tempo reale, come quando erano bambini.
Però, dai, una bella novità, si passa dal divano al prato. <Poi…>, continua l’impavido <mi scuso fin da ora per gli orari improbabili (la prima partita dell’Italia contro l’Inghilterra si giocherà a mezzanotte, sigh!), ma non ti preoccupare, faremo a turno per le cene maschie>. Eh? Ho capito bene? Cene “maschie”? Chiedo spiegazioni. <Sì, dai> continua l’augusto consorte <ci vediamo un po’ a turno a casa dell’uno e dell’altro, ce ne stiamo un po’ fra di noi, magari con i ragazzi (i figli maschi più grandi che sperano di coinvolgere, un po’ per farsi belli, un po’ perché, altrimenti, chi lo regge tutto il campo di corsa? ndr)>.
Un po’ viene da urlare, poi però, lo vedi lì, inconsapevole dell’assurdità di quella comunicazione, con un po’ di capelli bianchi in mezzo a quelli (pochi) di un tempo, mentre spolvera maglie e parastinchi, con gli occhietti vispi per l’emozione di tornare sul campo vero e ti si intenerisce il cuore. E’ così il pallone! Per loro, i maschi, è la prima cosa di cui si innamorano, poi arriva tutto il resto. E a te non resta che tirare un respiro, profondo respiro, e ricordarti di quando, a vederlo correre con i pantaloncini e ancora tutti i capelli, il cuore cominciava a battere all’impazzata e tu, scema come mai, non desideravi altro che un futuro in cui vederlo girare per casa. Poi la vita ti regala anche altro, ma queste sono altre storie.
Buon mondiale donne!
Elena Miglietti
[Fonte foto: wakeupnews.eu, Google immagini]
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