L’edizione 2017 del Bologna Jazz Festival, che si apre stasera per proseguire sino al 19 novembre, parlerà sia agli appassionati della tradizione che al pubblico più giovane, affiancando al jazz più classico le contaminazioni con l’elettronica e l’hip hop. Trai grandi nomi del jazz “senza compromessi” ci saranno il sestetto co-diretto da Chick Corea e
L’edizione 2017 del Bologna Jazz Festival, che si apre stasera per proseguire sino al 19 novembre, parlerà sia agli appassionati della tradizione che al pubblico più giovane, affiancando al jazz più classico le contaminazioni con l’elettronica e l’hip hop.
Trai grandi nomi del jazz “senza compromessi” ci saranno il sestetto co-diretto da Chick Corea e Steve Gadd, i 4 by Monk by 4 (ovvero l’olimpo del pianismo jazz: Kenny Barron, Dado Moroni, Danny Grissett e Cyrus Chestnut) e poi Lee Konitz, che al BJF celebrerà i suoi 90 anni; Barry Harris in trio, Ralph Towner in solo e la all stars Smalls Live porteranno un ulteriore tocco di classicità. Altri big invece si metteranno in gioco dialogando con i più arditi stili contemporanei Tra questi Enrico Rava e Giovanni Guidi condivideranno il palco con il guru dell’elettronica Matthew Herbert, mentre la nuova formazione di Steve Lehman giocherà con l’interazione tra jazz, elettronica, hip hop; un ponte verso sonorità moderne e sofisticate sarà gettato da Paolo Fresu col suo Devil Quartet, Uri Caine in solo, Tim Berne coi suoi Snakeoil, Miguel Zenón e gruppi all stars statunitensi come i BassDrumBone e il Claudia Quintet; suggestioni ed emozioni anche con le contaminazioni jazz rock di Brian Auger e gli Yellowjackets.
Nel corso di ben 25 giorni, il BJF 2017 entrerà nei principali teatri bolognesi e coinvolgerà numerosi altri luoghi, sia a Bologna che nelle città e province di Modena e Ferrara, proponendo anche molte masterclass e incontri con gli artisti.
Tra le partnership più importanti che hanno contribuito alla realizzazione del BJF segnaliamo quella con BilBOlbul Festival internazionale di fumetto e Cheap on Board. Da questa collaborazione arriva la presenza del celebre illustratore e fumettista Lorenzo Mattotti, che firma le immagini originali del Bologna Jazz Festival 2017.
Diamo ora uno sguardo al programma dei primi giorni di Festival.
Questa sera si apre con un prologo in trasferta a Cento (Teatro della Pandurera, ore 21.00), con il Devil Quartet di Paolo Fresu.
Venerdì 27 ottobre al prima serata bolognese al Teatro Il Celebrazioni (ore 21.15), con un incontro al vertice tra due veri e propri guru: Matthew Herbert, consacrato maestro dell’elettronica, e il trombettista Enrico Rava, voce storica e fondamentale del jazz europeo, accompagnati dal pianista emergente Giovanni Guidi.
Nella stessa data, sotto l’egida di Sound Routes vi sarà il concerto di Alaa Arsheed con la Adovabadan Jazz Band, alle 21.30 al Torrione Jazz Club di Ferrara, mentre al Binario 69 (Bologna, alle 23.00), dove ogni concerto sarà seguito da una jam session, si esibirà anche l’italiano Alkord Quartet.
Sabato 28 ottobre sarà ancora al Jazz Club di Ferrara (ore 19.30), che trasporta la tradizione jazzistica in piena contemporaneità, con il cortocircuito tra avanguardia e classicità dei BassDrumBone, trio che affianca il trombone di Ray Anderson alla ritmica di Mark Helias e Gerry Hemingway.
Domenica 29 si torna a Bologna in uno dei locali della tradizione jazz, la Cantina Bentivoglio. Qui si potrà gettare uno sguardo sulla scena jazz newyorkese, incominciando dal solo di Uri Caine (ore 21.30), vero e proprio mito del pianismo jazz postmoderno.
Lunedì 30 ottobre all’Unipol Auditorium (ore 21.15) si potrà ascoltare il sassofonista Steve Lehman col suo gruppo Sélébéyone, che unisce rap senegalese, musica spettrale francese, jazz contemporaneo, hip hop underground, elettronica interattiva, rivelando nuove e inesplorate possibilità di interazione e contaminazioni, specialmente tra jazz e hip hop.
Martedì 31, di nuovo al Torrione di Ferrara (ore 21.30), ci sarà il Claudia Quintet, in cui l’enfasi è posta sull’ensemble anche se la mente dietro tutto è quella del batterista John Hollenbeck.
Il bolognese Bravo Caffè aggiunge al programma del festival il suo tocco glamour e attento alle sonorità più in voga della nigh life. L’1 novembre (ore 22.00) ospiterà la band dello storico tastierista britannico Brian Auger, icona nelle intersezioni stilistiche tra jazz, rock, R&B.
Giovedì 2 novembre, quando salirà sul palco dell’Unipol Auditorium (ore 21.15), il sassofonista Lee Konitz avrà da poco compiuto 90 anni, 72 dei quali vissuti da musicista professionista (in compagnia, tra gli altri, di Miles Davis, Dave Brubeck, Ornette Coleman, Charles Mingus e in tempi recenti con Brad Mehldau). Con un simile traguardo, Konitz può ben permettersi un momento di autocelebrazione, come questa “90 Years Celebration” con il suo quartetto.
Nei prossimi giorni vedremo anche il programma per le date successive, ma chi desiderasse maggiori informazioni può trovarle sul sito www.bolognajazzfestival.com oppure contattando l’Associazione Bologna in Musica, tel. 334 7560434 -email info@bolognajazzfestival.com
Il Bologna Jazz Festival è organizzato dall’Associazione Bologna in Musica, sotto la direzione artistica di Francesco Bettini, con il contributo di Regione Emilia-Romagna, Comune di Bologna, Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna, Fondazione Carisbo, Gruppo Unipol, Città Metropolitana di Bologna, Bologna City of Music Unesco e del main partner Gruppo Hera.
Redazione ArtInMovimento Magazine
[Immagini in ordine di apparizione: Chick Corea & Steve Gadd Band(di C.Taylor Crother, courtesy Chick Corea Productions); Enrico Rava – Matthew Herbert – Giovanni Guidi; Steve Lehman (di Willie Davis); Lee Konitz]
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