Lunedì 18 dicembre 2017 alle ore 20.45 presso l’ Auditorium dell’Educatorio della Provvidenza, in Corso Gen. Govone, 16/A Torino, verrà presentato Natale è con il Gruppo Vocale Chorus, da Wolfgang Amadeus Mozart a Fats Waller e sotto la Direzione Artistica di Antonella Lo Presti. Il concerto rientra nel programma settimanale delle Aurore Musicali, lezioni concerto per
Lunedì 18 dicembre 2017 alle ore 20.45 presso l’ Auditorium dell’Educatorio della Provvidenza, in Corso Gen. Govone, 16/A Torino, verrà presentato Natale è con il Gruppo Vocale Chorus, da Wolfgang Amadeus Mozart a Fats Waller e sotto la Direzione Artistica di Antonella Lo Presti. Il concerto rientra nel programma settimanale delle Aurore Musicali, lezioni concerto per capire e amare la Musica. Una Stagione di grande musica classica, lirica e strumentale, arricchita da un brindisi finale in compagnia dei protagonisti delle serate. Il programma della serata prevede: Primo Tempo: Carl Perkins, Grooveyard; Paolo Conte,D.Caravano, Via con me; G.I.Gershwin, Summertime; Joao Donato, Know it all; C. e D.Caravano, Jingle bells; M.Allia, Ninna nanna; Miles Davis, Bag’s groove; Caude V. McKnight III-Cedric Den, Have yourself a merry little Xmas; Fats Waller,Andy Razaf, Honeysuckle rose; A.Edenroth, M.Jalkéus, Stay; J.F.Coots,H.Gillespie, Santa Claus is coming to town. Nel Secondo Tempo: U2/Bob Chilckot, MLK; B:Dorough,T.Kirk, Devil may care; W.A.Mozart, Laudate Dominum; Joe McCoy, Why don’t you do right; F.Loewe,J.Lerner, I’ve grown accustomed; G.Paoli, Senza fine; J.Lennon,Y.Ono,C.D.Caravano, Happy Xma; Jim Henson, Muppet theme. L’arte del canto a cappella jazz richiede da parte di musicisti e interpreti una straordinaria sensibilità per il ritmo che, oltre a essere l’essenza di questo genere è anche strettamente legato alla fisiologia e allo spirito umano (si pensi al battito cardiaco e al suo accelerare o rallentare in base alle emozioni). Basta dunque un ritmo per suscitare ed esprimere nobili sentimenti ed elevazione spirituale, accomunando nel medesimo percorso spirituale il classico (Mozart) con il moderno (Fats Waller). Una introduzione a sorpresa per un appuntamento con il canto a cappella jazz: Grooveyard, brano che, pur rappresentando un’eccezione in quanto eseguito con una base strumentale, diventa un perfetto esempio del genere frequentato dal Gruppo. Il canto corale a cappella per sua natura avvicina gli interpreti tra loro al punto che si crea una relazione umana intensa che coglie l’espressione dei sentimenti fondamentali dell’uomo. Alcune considerazioni generali sul canto corale a cappella in stile jazz. Le componenti fondamentali sono tre: la base ritmica costituita da un basso che si fonda sul “battere” e da un insieme di più voci che gioca invece sul “levare”. L’insieme della base ritmica genera a sua volta il secondo protagonista, il tessuto armonico specifico del jazz; infine c’è la componente melodica affidata a uno sviluppo tematico basato sull’improvvisazione e sulla variazione. Ritornando al programma di questa sera, il brano introduttivo scivola con naturalezza in Via con me del cantautore Paolo Conte, qui presentato nella versione a cappella dei Neri per Caso. Pianista di formazione jazz, Paolo Conte è considerato uno dei più importanti e innovativi cantautori italiani. Avvocato di professione, nella sua oltre cinquantennale carriera è stato autore di musiche per altri artisti, per poi decidere, nel 1974, di abbandonare la carriera forense per dedicarsi esclusivamente a quella artistica. Summertime, di Gershwin, è un brano in cui l’attenzione è rivolta alle componenti armoniche. Know It All è un latin-jazz diffuso negli anni in varie versioni. Il pezzo, all’origine solo strumentale, risulta arricchito in questa versione a cappella. Ninna nanna, pur di estrazione popolare, ben si configura nell’attesa del Natale mentre Bag’s Groove di Miles Davis ci riporta subito nella piena atmosfera jazzistica. Honeysuckle Rose è un ballabile diffuso negli anni in varie versioni delle quali le più riuscite furono senz’altro la prima, con lo straordinario pianista Fats Waller. Il pezzo si presta a una resa vocale basata sull’imitazione strumentale; inoltre avviene una partecipazione collettiva alla descrizione tematica, ove tutte le sette voci operano a turno come solisti nello sviluppo. Molti altri brani sono tipici della tradizione natalizia, quali Have yourself a Merry Little Christmas, Santa Claus is Coming to Town, Happy Xmas. Anche il famosissimo Laudate Dominum di W.A. Mozart viene qui trasformato in un canto a cappella jazzato. MLK, canzone degli U2 nell’arrangiamento di Bob Chilckot, perfetto esempio del genere frequentato dal Gruppo, apre il secondo tempo. Devil May Care è un pezzo ritmico in cui lo sviluppo tematico segue spesso i caratteri degli accordi fondamentali del jazz. Why Don’t You Do Right, appassionata protesta di una moglie verso il proprio marito viene seguita da I’ve Grown Accostumed to His Face tratto dalla famosissima commedia “My fair lady”. Senza fine fu scritta da Gino Paoli, ispirato dalla collega Ornella Vanoni. Fu lei la prima a registrarla e a pubblicarla. E’ basata su un vocalizzo iniziale, che poi si sviluppa su una base di valzer di stile francese. Qui c’è un esempio di uso del cambio tonale nel corso della partitura per arricchire la pagina e jazzarla con questo procedimento, che è un vero e proprio virtuosismo per questo stile vocale. Muppet Theme. Quest’ultimo brano, tratto dal tema della trasmissione televisiva “The Muppet Show” dello statunitense Jim Hanson, viene proposto come mezzo di presentazione dei vari componenti di Chorus. Così si definisce il Gruppo Vocale Chorus: “…Da una parte le suggestioni spirituali tradizionalmente legate al timbro corale, dall’altra un programma accattivante… Sotto i riflettori, il Gruppo Vocale Chorus, diretto dal suo fondatore Mario Allia: una realtà attiva fin dal 1985, che porta in giro per l’Europa un repertorio originalissimo. Per loro il canto a cappella non è una pratica da custodire sotto vetro ma un terreno da continuare a esplorare, senza trascurare le risorse dell’elettronica.” Definiti da Andrea Malvano “una realtà che porta in giro per l’Europa un repertorio originalissimo”, è il Gruppo Vocale Chorus, fondato nel 1985 e attualmente diretto da Mario Allia. Ha una discografia di oltre 70 registrazioni che rispecchiano la loro evo-luzione verso il jazz. Nel 2016 ha partecipato al Moncalieri Jazz Festival e alconcorso internazionale TIM aggiudicandosi il 2° posto nella categoria jazz. Nel 2015 ha celebrato i suoi 30 anni di vita, partecipando anche a MITO Settembre Musica. Si è esibito a Bourg en Bresse durante la rassegna Eurocantusbourg, a Torino al Conservatorio G. Verdi e al Teatro Carignano. Nel 2012 ha partecipato al Torino Jazz Festival. Nel 2010 e 2011 concerti a Torino al Conservatorio G. Verdi, al Mirafiori MotorVillage, a Milano al centro Kolbe. Nel 2009 a Graz (Austria) al concorso internazionale Vokaltotal vince il “Bronzen Diploma”. Nel 2008 vince a Solevoci Competition il Premio “Città di Varese” “Miglior programma artistico”, giuria con Kirby Shaw, Johanna Goldsmith e Tobias Hug degli Swingle Singers. Nel 2007 organizza la rassegna “A cappella in cappella. I suoni della voce”. Lo stesso anno ha partecipato alla stagione per l’Associazione “Stefano Tempia”. Nel 2005 celebra i primi vent’anni di vita al Conservatorio Giuseppe Verdi di Torino in un concerto con il Torino Vocal Ensemble diretto da Carlo Pavese. Nel 2003 a Neully con il gruppo vocale jazz francese Amalgam, nel 2004 in Spagna a Barcellona e a Lloret de Mar. Nel 2002 al Teatro Giocosa di Ivrea per la Via Franchigena. Nel 2000 partecipa con l’allora ottetto vocale Cantus Firmus alla prima Rassegna Internazionale Vocal Jazz di Mondovì, oggi consolidatosi attraverso le numerose edizioni come uno dei più qualificati del genere. Lo stesso anno fonda Midichorus, il primo portale italiano che propone materiale didattico su internet espressamente dedicato al canto corale jazz a cappella e pubblica il secondo CD (soprano Barbara Borra). Nel 1995, in occasione di un concerto presso l’aula magna della Bocconi di Milano, conosce il grande compositore Franco Donatoni, che vuole dedicare a Chorus un suo originale arrangiamento a sei voci miste. Nel 1993 le prime uscite internazionali presso la Frankenlandhalle di Buchen (Germania) e presso la Chambre de Commerce et de l’Industrie di Grenoble (Francia). Lo stesso anno la registrazione del primo cd. Nel 1990 conosce il trio Montgomery, Rebecca Plant & Billy Stritch (Billy definito da Liza Mannelli “il più grande pianista jazz del momento”). Nel 1989 presenta all’Auditorium RAI di Torino il suo primo spettacolo.
Mario Allia ha compiuto gli studi di Pianoforte sotto la guida di Renata Bortolotto. Autodidatta nel campo della Composizione Corale, dal 1965 ha iniziato a produrre armo-nizzazioni e arrangiamenti per coro. Dal 1961 al 1982 ha cantato nel Coro Cai Uget di Torino, diventandone poi il direttore fino al 2004. Con questo gruppo Corale ha registrato per diverse case discografiche numerosi LP, Cassette e CD. Nel 1985 ha fondato il Gruppo Vocale Chorus, di cui è tuttora il direttore. Nel 1999 ha collaborato con suoi arran-giamenti alla ricerca di Luca e Loris Bonavia sul canto popolare dei monti dell’Ossola, affiancandosi ad alcuni tra i più prestigiosi compositori vocali italiani (Bruno Bettinelli, Renato Dionisi, Gianni Malatesta, Andrea Ma scagni, Giovanni Veneri, Cecilia Vettorazzi, Mauro Zuccate). Dall’anno 1999 al 2004 ha fondato e gestito Midichorus, il primo portale italiano per la distribuzione di files musicali nei formati midi dedicati all’insegnamento di canti per gruppi vocali.
Redazione Artinmovimento Magazine
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