Partiamo dal duplicato più affermato e pervasivo degli ultimi dieci anni: i social network. È un dato di fatto che stiamo vivendo un’adolescenza tecnologica: siamo costantemente connessi e iperconnessi, aperti alle infinitesimali possibilità della rete, ma incapaci di prevederne gli effetti reali sul lungo periodo. A partire dall’interesse e dalla necessità di calare la propria drammaturgia
Partiamo dal duplicato più affermato e pervasivo degli ultimi dieci anni: i social network. È un dato di fatto che stiamo vivendo un’adolescenza tecnologica: siamo costantemente connessi e iperconnessi, aperti alle infinitesimali possibilità della rete, ma incapaci di prevederne gli effetti reali sul lungo periodo. A partire dall’interesse e dalla necessità di calare la propria drammaturgia del presente nell’ambiente dei social media, Ateliersi mette a punto In Your Face, in programma sabato 17 novembre alle ore 21 al Café Müller nell’ambito della stagione teatrale di Cirko Vertigo. Uno spettacolo che può essere visto come articolazione del principio del raddoppiamento di realtà, ovvero l’idea per cui realtà e finzione coesistono perché l’immaginario è portatore di una “realtà” sua propria. Questo principio, che è già di per sé del teatro, si riflette nella narrativa e oggi più che mai riguarda la dimensione dei social media e della messaggistica istantanea, fra Facebook e WhatsApp. In Your Face si ispira alla commedia del 1932 di Luigi Pirandello, Trovarsi – dedicata a Marta Abba, che è anche il nome del “personaggio” interpretato sulla scena da Fiorenza Menni – proponendone una riscrittura che utilizza la lingua dei social media, contenuti, pratiche e stili comunicativi ricavati dai profili di Facebook e più in generale dalle interazioni mediate in chat e negli smartphone. In scena ci sono un uomo – Andrea Mochi Sismondi – e una donna, la scrittrice di racconti erotici Marta – Fiorenza Menni – che interagiscono “privatamente in pubblico”, in un dialogo scandito secondo tempi, ritmi, modalità della relazione che si struttura in continuità fra offline e online, senza chiarire mai fino in fondo se lo scambio comunicativo sia sincrono o asincrono, se stia avvenendo in spazi materiali o digitali. Il rapporto tra l’io, l’identità e la sua rappresentazione (tema della pièce di Pirandello) è oggetto della negoziazione tra i due – quanto di quello che so di te è vero? – che vediamo interagire dal vivo, magari guardandosi a distanza ma con in mano i loro smartphone e Ipad. Il lavoro di Ateliersi si orienta verso quelle azioni che si effettuano in privato, come atti individuali, ma che hanno la forza di espandersi subito dopo in una dimensione pubblica. Seguendo le analogie tra la dispersione della personalità pirandelliana e la costruzione dei profili personali in Facebook, In Your Face interroga i meccanismi del riconoscimento, trascinando lo spettatore nell’ambiguità tra serendipità e omofilia: in quella zona tra la scoperta dell’inaspettato e il riflesso di se stessi che caratterizza la vita nei social. Credit di e con: Fiorenza Menni e Andrea Mochi Sismondi. Musiche di: Vittoria Burattini, Vincenzo Scorza e Mauro Sommavilla, eseguite da: Giulia Formica, Vincenzo Scorza e Mauro Sommavilla. Cura del suono: Vincenzo Scorza, Direzione tecnica: Giovanni Brunetto. Per informazioni e prenotazioni: 011.0714488 | 327.7423350. biglietteria@cirkovertigo.com | www.cirkovertigo.com | Biglietti online su vivaticket.it
Redazione ArtInMovimento Magazine
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