È stato presentato il 25 febbraio scorso “FuoriLuogo, Culture and art Residence“, nuovo spazio dedicato alla cultura che aprirà ad Asti nei prossimi mesi e che prenderà vita all’interno della ex palestra Muti, una bella e suggestiva struttura che ha versato per diversi anni in pessime condizioni. Terminata la ristrutturazione, l’obiettivo di Fuoriluogo sarà quello
È stato presentato il 25 febbraio scorso “FuoriLuogo, Culture and art Residence“, nuovo spazio dedicato alla cultura che aprirà ad Asti nei prossimi mesi e che prenderà vita all’interno della ex palestra Muti, una bella e suggestiva struttura che ha versato per diversi anni in pessime condizioni. Terminata la ristrutturazione, l’obiettivo di Fuoriluogo sarà quello di caratterizzarsi come polo recettore e promotore di cultura per Asti e il suo territorio.
Per FuoriLuogo si è costituita un’associazione che sarà titolare del progetto, un gruppo di lavoro eterogeneo, composto da persone provenienti da alcune delle realtà più attive e dinamiche presenti sul territorio astigiano: Officine Carabà, Dance Calling e StartAt. Il progetto, come la maggior parte dei progetti d’arte contemporanei, presuppone una sua sostenibilità economica in quanto, l’impresa vera e propria, svolge la sua attività produttiva in ambito culturale.
Un’altra caratteristica fondamentale di Fuoriluogo è la condivisione della programmazione con alcuni importanti partner, tra i quali il Circolo dei Lettori che proporrà una serie di eventi durante tutto l’anno in stretta collaborazione con il progetto astigiano. Nel sogno dei fondatori, FuoriLuogo è una “casa della cultura” crocevia di scrittori, musicisti, giornalisti e creativi, punto di incontro e confronto, un’opportunità educativa e formativa. Proprio per questo, all’interno dei locali, verrà dedicato uno spazio al coworking: freelance, startupper e professionisti potranno lavorare con la connessione internet messa a disposizione, postazioni di lavoro singole, di gruppo e una sala riunioni, oltre a un maker point.
Un progetto ambizioso e stimolante per un territorio – come quello astigiano – che necessita di nuova linfa e spazi incubatore.
Mirko Ghiani
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