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Architettura Invisibile, gli anni ’60 e ’70 in Italia e in Giappone in mostra a Roma fino al 26 marzo

Architettura Invisibile, gli anni ’60 e ’70 in Italia e in Giappone in mostra a Roma fino al 26 marzo

Il Museo Carlo Bilotti di Roma ospita dal 19 gennaio al 26 marzo la mostra “Architettura Invisibile”. ll progetto intende presentare in chiave di lettura comparativa le esperienze di due avanguardie architettoniche, quella dei Metabolisti in Giappone e quella dei Radicali in Italia attive negli anni Sessanta e Settanta del secolo scorso, oltre alle idee

Awazu Kiyoshi, Poster for the work of Kurokawa Kisho, 1970Il Museo Carlo Bilotti di Roma ospita dal 19 gennaio al 26 marzo la mostra “Architettura Invisibile”. ll progetto intende presentare in chiave di lettura comparativa le esperienze di due avanguardie architettoniche, quella dei Metabolisti in Giappone e quella dei Radicali in Italia attive negli anni Sessanta e Settanta del secolo scorso, oltre alle idee progettuali portate poi avanti dai loro successori in entrambi i paesi. Si Si è trattato di due generazioni di architetti provenienti da contesti totalmente diversi eppure sorprendentemente simili, che saranno messe finalmente a confronto, in un percorso espositivo che cercherà di spiegare ragioni sia delle differenze che delle delle somiglianze.
La mostra è curata da Rita Elvira Adamo, ricercatrice che ne ha elaborato il progetto a partire da uno studio comparativo svolto alla London Metropolitan University,
Troviamo quindi il tema della ricerca di controllo dell’ambiente, della volontà di ridefinire il ruolo della società attraverso la tecnologia, infine vi è lo  sviluppo di nuove soluzioni e ipotesi per abitare il Pianeta.

Superstudio, Monumento ContinuoCon de Maria, 1969, Photo (C) Centre Pompidou, MNAM-CCI Dist. RMN-Grand Palais Georges Meguerditchian (1)Sono molti gli autori di primissimo piano, protagonisti dell’architettura contemporanea, scelti per dare vita a quessto percorso espositivo. I loro nomi sono Arata Isozaki, Archizoom (Andrea Branzi, Gilberto Corretti, Paolo Deganello, Massimo Morozzi, Dario e Lucia Bartolini), Kiyonori Kikutake, Kisho Kurokawa, Fumihiko Maki, Otaka Masato, Superstudio (Adolfo Natalini, Cristiano Toraldo Di Francia, Roberto Magris, Alessandro Magris, Gian Piero Frassinelli e Alessandro Poli), Kenzo Tange, UFO (Lapo Binazzi, Carlo Bachi, Patrizia Cammeo, Riccardo Foresi, Titti Maschietto, Sandro Gioli).
Le loro opere saranno descritte anche attraverso le pubblicazioni che hanno contribuito alla definizione delle reciproche influenze tra i due Paesi. Per comprendere meglio l’aspetto artistico, le opere saranno precedute da una introduzione sulle condizioni culturali, artistiche, sociali, politiche che hanno contribuito all’emergere dei due movimenti. La parte centrale del percorso espositivo è strutturata secondo tre ambiti tematici,  ossia Ambiente, Tecnologia, Abitare. La parte conclusiva della mostra, conterrà esperienze progettuali sviluppate sia in Giappone che in Italia in anni recenti, e che in qualche mode reinterpretano gli stessi temi, a cinquant’anni di distanza. Questa sezione sarà simboleggiata da un grande elemento gonfiabile progettato dallo studio Analogique, allestito sulla terrazza del museo appositamente per la mostra. In questo percoro conclusivo si troveranno opere di 2A+P/A, AlphavilleArchitects, DAP Studio, Sou Fujimoto, IAN+, Yamazaki Kentaro, Yuko Nagayama, O + H Architects, OFL Architecture, Orizzontale, Studio Wok, Tipi Studio.

L’esposizione è organizzata dalla Fondazione Italia Giappone e promossa da Roma Capitale, Assessorato alla Crescita Culturale – museocarlobilottiSovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali.  Ha il patrocinio del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, dal Consiglio Nazionale degli Architetti Pianificatori Paesaggisti e Conservatori e dall’Istituto di Cultura Giapponese – Japan Foundation, ed è parte del programma delle celebrazioni per il 150° anniversario delle relazioni tra Giappone e Italia.
Il titolo completo della mostra è “Architettura Invisibile. Movimenti degli architetti italiani e giapponesi degli anni ’60 e ‘70 e il dibattito contemporaneo”.  Sarà allestita presso il Museo Carlo Bilotti – Aranciera di Villa Borghese, in Viale Fiorello La Guardia, a Roma.
Sarà visitabile dal martedì al venerdì con orario 10,00 – 16,00 e al sabato con orario 10,00 – 19,00, sempre a ingresso gratuito.
Info al numero 060608 (tutti i giorni ore 9.00 – 21.00) oppure consultando i siti web www.museocarlobilotti.it; www.museiincomune.it, www.zetema.it

ArtInMovimento Magazine
[Prima immagine: Awazu Kiyoshi, Poster for the work of Kurokawa Kisho, 1970; Seconda immagine: Superstudio, Monumento Continuo Con de Maria, 1969, Photo (C) Centre Pompidou, MNAM-CCI Dist. RMN-Grand Palais Georges Meguerditchian]

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