Quella che vi riportiamo qui, lo hanno già fatto altri ma ci sembra molto importante far loro eco, è una lettera semplice e breve. Ma che arriva dritta come una freccia, che centra i nostri pensieri, i nostri sentimenti, il nostro cuore. Queste parole sono state scritte su facebook (come tante cose, a proposito e
Quella che vi riportiamo qui, lo hanno già fatto altri ma ci sembra molto importante far loro eco, è una lettera semplice e breve. Ma che arriva dritta come una freccia, che centra i nostri pensieri, i nostri sentimenti, il nostro cuore. Queste parole sono state scritte su facebook (come tante cose, a proposito e a sproposito in questi giorni) da Antoine Leiris, un giovane di 34 anni che nella notte del 13 novembre ha perso sua moglie, madre del suo bambino di 17 mesi. Antoine però ha una promessa da fare: “non avrete mai il mio odio”.
Ecco che cosa ha scritto Antoine:
“Venerdì sera voi avete rubato la vita di un essere speciale, l’amore della mia vita, la madre di mio figlio, ma non avrete il mio odio. Non so chi voi siate e non lo voglio sapere, voi siete delle anime morte. Se questo Dio per il quale uccidete ciecamente ci ha fatti a sua immagine, ogni proiettile nel corpo di mia moglie sarà stata una ferita nel suo cuore.
Allora no, non vi farò il dono di odiarvi. Voi lo avete ben cercato, ma rispondere all’odio con la rabbia sarebbe cedere alla stessa ignoranza che fa di voi ciò che siete. Voi volete che io abbia paura, che io guardi i miei concittadini con occhio diffidente, che io sacrifichi la mia libertà per la sicurezza. Perso. Avete già perso.
L’ho vista stamattina, finalmente. Dopo giorni e notti di attesa. Era bella come quando è uscita venerdì sera, come quando me ne sono perdutamente innamorato più di 12 anni fa. Certamente sono devastato per il dolore, vi concedo questa piccola vittoria, ma sarà breve. So che lei ci accompagnerà ogni giorno e che noi ci ritroveremo in quel paradiso delle anime libere al quale voi non avrete mai accesso.
Siamo in due, mio figlio e io, ma siamo più forti di tutti gli eserciti del mondo. Non ho davvero più tempo da dedicarvi, devo raggiungere Melville che si sveglia dal suo sonnellino. Ha appena 17 mesi, mangerà la sua pappa come ogni giorno, poi giocheremo come ogni giorno, e per tutta la vita questo ragazzo vi farà l’affronto di essere felice e libero. Perché no, non avrete mai nemmeno il suo odio“.
(Traduzione di Chiara Trompetto)
[Immagine di copertina: movemagazine.it]
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