Mentre proseguono i lavori della terza e ultima giornata a Borgaro Torinese per il Convegno Andare Oltre, ripercorriamo insieme la giornata di ieri. Giornata piena, con gli interventi dei relatori al mattino e al pomeriggio e poi i workshop con i quali ci si è immersi nella pratica di alcuni dei temi affrontati. Dopo una
Mentre proseguono i lavori della terza e ultima giornata a Borgaro Torinese per il Convegno Andare Oltre, ripercorriamo insieme la giornata di ieri.
Giornata piena, con gli interventi dei relatori al mattino e al pomeriggio e poi i workshop con i quali ci si è immersi nella pratica di alcuni dei temi affrontati.
Dopo una introduzione più scientifica con gli interventi di venerdì, affiancata dai due contributi musicali, ci si è addentrati nel tema più complesso e forse più difficile del convegno, quello della medianità, della possibilità di contatto con il mondo spirituale.
Ginella Tabacco, conosciuta alla maggior parte dei presenti in sala e molto attesa, ha avuto il compito di aprire la giornata. Ha raccontato, con grande cuore e con grande semplicità anche, la sua esperienza come medium. Un’esperienza fatta anche di impegno e fatica, per quello che diventa, per molti medium, una vera e propria “missione”. Coloro che hanno queste capacità innate possono essere in un certo senso ponti tra i due “mondi”, anche se spesso si devono affrontare difficoltà dovute alla diffidenza degli altri, ai giudizi e pregiudizi. La lunga attività di Ginella Tabacco come medium, ora conclusasi, è stata costellata di segni, prove tangibili che il mondo spirituale forniva per provare l’autenticità dei propri messaggi. Per provare, come nel titolo del suo intervento, che loro, i trapassati, “ci sono sempre accanto“, ma il compito di chi resta è di “lasciarli andare“. Accettare la perdita e vivere pienamente la continuazione della propria vita terrena è il modo migliore per facilitare i contatti con il mondo spirituale e con chi ci ha preceduti nel passaggio a quel mondo.
Daniela Muggia ha portato al pubblico la visione della morte secondo il buddismo tibetano, visione che condivide di fatto le conclusioni spiegate nel mondo occidentale attraverso la fisica quantistica, come è stato anticipato nella prima giornata. La pratica meditativa della tradizione tibetana ha lo scopo di permettere all’uomo di incontrare la propria vera natura, che può essere definita come “coscienza autoconsapevole”. Abbattute le barriere dei cinque sensi e dei costrutti mentali e concettuali, rimane un unico piano di esistenza, anzi di coesistenza, in cui tutto è svincolato dal tempo e dallo spazio. In questa visione è possibile utilizzare la pratica meditativa per accompagnare gli altri nel passaggio, anche dopo anni dall’accaduto, così come ci si può preparare per poter vivere (anche se sembra una contraddizione in termini) al meglio il momento della propria morte. Con la pratica è possibile, allo stesso modo, contattare l’altro, anche dopo la sua morte terrena, incontrandolo in quel piano che corrisponde alla vera natura di tutti gli esseri.
Citiamo l’intervento di Linda Macaluso, che ha introdotto un’ulteriore figura, quella degli angeli, come esseri in grado facilitare ulteriormente il contatto tra il mondo spirituale e il mondo terreno, e quello di Don Sergio Messina, che ha raccontato parte della sua esperienza di assistenza spirituale in ambito ospedaliero, con un intervento dal titolo “Non esiste notte tanto lunga da impedire al sole di risorgere”. La maggior parte di noi, per la maggior parte del tempo, si preoccupa di cose che non sono davvero importanti. Simbolicamente il sole che risorge ogni mattina rappresenta proprio questo, il ciclo naturale della vita che non viene toccato dalle nostre preoccupazioni. Anche da parte sua arriva al pubblico l’invito a prepararsi all’unico evento certo della nostra traiettoria terrena, ossia la morte. Per fare ciò possiamo attingere a molte tradizioni spirituali, ma anche farlo attraverso il sostegno e l’accompagnamento agi altri.
Maurizio Totti ha introdotto quello che poi è stato sviluppato nel suo workshop, ossia una tecnica di pulizia dell’aura per superare il trauma di una perdita, trauma che viene registrato e rimane nella memoria del nostro campo aurico e in un certo senso ci blocca in quella che è la nostra necessità di continuare a vivere ed evolverci.
Anche l’ultimo relatore della giornata, come Totti e Muggia, ha poi sviluppato i propri temi durante il workshop. Parliamo di Marco Cesati Cassin, tra i pochi già presenti lo scorso anno. Il suo intervento aveva un titolo per così dire spettacolare, ed è esattamente ciò è riuscito a trasmettere al pubblico: “Stupiscimi! Meraviglie e rivelazioni dall’Aldilà”. Lui non è un medium ma fa ricerca in questo ambito, mette in contatto con i medium persone che hanno desiderio o bisogno di questo tipo di supporto; viceversa, aiuta i medium a trovare i destinatari dei messaggi che ricevono dal mondo spirituale. Alcuni degli aneddoti da lui raccontati sono davvero rocamboleschi, e a lui va riconosciuta una straordinaria capacità narrativa e di coinvolgimento. Uno degli assunti fondamentali del suo lavoro e del messaggio contenuto nei suoi libri è che il caso non esista, e che vi sia un modo per conoscere il proprio destino e migliorarlo.
Gli altri workshop sono stai condotti da Marie Noelle Urech (relatrice di oggi), la quale ha proposto un lavoro sulla dimensione spirituale dei sogni; Stefano Gay ha invece proposto “La mappa personale dei desideri secondo la fisica quantistica”; Giovanni Cortese e Marta Tamburini hanno proposto un laboratorio sul viaggio sciamanico come via verso l’oltre; Luisiana Furlanetto e Nadia Renda hanno fatto scoprire una possibile espressione della medianità, ossia la pittura negli stati alterati di coscienza come strumento di possibile contatto con le entità del mondo spirituale; Monica Bonello (YogAcademy) infine ha condotto un workshop dal titolo “L’essenza del Movimento e il Pranayama: il soffio cosmico e il ritmo respiratorio umano”.
Nel corso nella giornata i sensitivi, come sempre a titolo gratuito, hanno ricevuto che desiderava il loro supporto, nello spirito di servizio che caratterizza la loro attività e che Andare Oltre vuole supportare.
Auguriamo buon lavoro e una buona giornata conclusiva a tutti i partecipanti di questa domenica.
Chiara Trompetto
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