Anastacia ha lasciato tutti senza fiato, ieri sera al GruVillage Festival, con un concerto tutto esaurito. La cantante di Chicago, fenomeno vocale che ha sconvolto il mondo del pop nel primo decennio degli anni 2000, si è presentata sul palco con le note di “Army of me”, ultimo singolo, scritto e già interpretato da Christina
Anastacia ha lasciato tutti senza fiato, ieri sera al GruVillage Festival, con un concerto tutto esaurito. La cantante di Chicago, fenomeno vocale che ha sconvolto il mondo del pop nel primo decennio degli anni 2000, si è presentata sul palco con le note di “Army of me”, ultimo singolo, scritto e già interpretato da Christina Aguilera, estratto dal Greatest Hits “Ultimate Collection“.
Della voce di Anastacia è stato detto e scritto di tutto:”La cantante bianca con la voce da nera”, “la voce più sorprendente e piena di anima mai sentita”… tutto vero, verissimo. E la sua voce, oggi, è ancora più graffiante, più ruvida, potente e profonda ma che sa toccare vette altissime. In ogni sua sfumatura è possibile percepire il suo vissuto, tanto complicato a causa dei numerosi problemi di salute che ha dovuto affrontare negli anni. Eventi che non hanno intaccato minimamente la forza di volontà di Anastacia, la sua positività contagiosa ha coinvolto tutto il pubblico, spesso incalzato dall’artista stessa anche in italiano. Poco meno di due ore di concerto, un tributo alla sua carriera, ai suoi grandissimi successi che l’hanno consacrata tra l’olimpo del pop. “I’m Outta Love”, “Not That Kind”, “Pay My Dues”, “Left Outside Alone”, “Stupid Little Things”, una splendida versione acustica di “Everything Burns” con il chitarrista DeeRal, un’emozionante duetto con la sua corista italo-inglese Maria Q sulle note di “I belong to you”, tutto scorre via perfettamente, tra le coreografie della ballerina Christina Andrea e qualche gioco di percussioni con il batterista Steve Barney. Anche un’esclusiva: “Pendulum”, eseguita per la prima volta in assoluto dal vivo e scelta dai fan tramite un’ App dedicata.
Senza troppi fronzoli, ma con un’unica, salda certezza: Anastacia dimostra di essere ancora quell’artista non convenzionale che non ha mai accettato le regole imposte “dall’alto” delle case discografiche, anche a costo di bruciarsi un mercato discografico importante come quello americano. Ma lei, con quella voce, se lo può permettere.
Mirko Ghiani
[Immagini di Christian Bernardinelli Photography]
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