Nella caratteristica Piazzetta di San Bartolo extramoenia, proprio dietro Marina Corta, tra un paio di ore avrà inizio il Festival Eolie in classico, diventato ormai il simbolo dell’estate alternativo alla movida vacanziera. Evento clou delle manifestazioni eoliane, come molti ormai lo considerano, curato dall’Associazione Pro Loco Isole Eolie-Lipari, con il Patrocinio del Comune di Lipari, la
Nella caratteristica Piazzetta di San Bartolo extramoenia, proprio dietro Marina Corta, tra un paio di ore avrà inizio il Festival Eolie in classico, diventato ormai il simbolo dell’estate alternativo alla movida vacanziera.
Evento clou delle manifestazioni eoliane, come molti ormai lo considerano, curato dall’Associazione Pro Loco Isole Eolie-Lipari, con il Patrocinio del Comune di Lipari, la fattiva e generosa collaborazione degli operatori turistici e commerciali, e diretto dal Maestro Carlo Palleschi.
Sono previste dodici serate, delle quali tre (29, 30 e 31 agosto), si terranno nell’isola di Panarea, per la prima volta coinvolta, e che ha prontamente risposto con generosità, e disponibilità. Panarea rappresenta per gli organizzatori un’ulteriore sfida, in quanto è la più “modaiola” e la più “trasgressiva” delle isole dell’arcipelago.
La serata inaugurale, che anticipa il leitmotiv di questa edizione dedicata a tasti, corde e voci, si gioca interamente in casa, ed è affidata al bravissimo “picciotto liparoto”, Pietro Lo Cascio che con la sua chitarra condurrà il pubblico, attraverso atmosfere classiche, originali contaminazioni e la voce della brava Noemi, a una partenza sicuramente entusiasmante ed emozionante, in vista di un itinerario musicale che si snoderà, con grandi nomi e giovani prodigi della lirica e della musica classica e sinfonica, attraverso un percorso articolato e vario, tra concerti sul Castello nella Chiesa dell’Immacolata, serate a bordo piscina in alcuni degli Hotel più importanti di Lipari e Panarea, fino a concludersi il 7 settembre con l’allestimento de La serva padrona di Pergolesi nella Piazzetta di San Bartolomeo, punto iniziale di tutto.
Tra i giovani prodigi della lirica si segnala il pianista Alessandro Praticò che si impose alla nostra attenzione in quanto Maestro Collaboratore de La traviata a Locri, diretta da Mario De Carlo. Praticò nel suo ruolo, attinente ad accompagnare i cantanti al pianoforte durante la realizzazione dell’opera, evidenziò delle significative doti tecniche, nonostante i suoi soli 17 anni. Eravamo sicuri che fosse un solista e seguendolo ci siamo resi conto che da lì a poco avrebbe preso parte Festival Eolie in classico che ha dedicato al giovane reggino ben due momenti. Il primo, l’1 settembre, presso il Gattopardo Park Hotel e il 3 settembre presso la Chiesa dell’Immacolata al Castello, entrambi a Lipari e alle ore 21.30.
È entusiasta di questa interessante piazza, dove potrà dimostrare il suo valore.
Il suo programma si basa su pezzi di Johann Sebastian Bach (1685-1750), Domenico Scarlatti (1685-1757),Ludwig Van Beethoven (1770-1827)e Franz Liszt (1811-1886).
Confrontandosi con noi, entra nel dettaglio e ci illustra le sue scelte esecutive.
“Il Clavicembalo ben temperato è una raccolta, divisa in due libri, di preludi e fughe in tutte le 12 tonalità, in modo maggiore e minore, composta da Johann Sebastian Bach. Bach compose la raccolta “per l’uso e il godimento di tutti i giovani musicisti desiderosi di imparare e in particolar modo per lo svago di quanti sono già abili in questi studi”, come egli stesso scrive”.
Per quanto concerne le 60 Sonate per Pianoforte, il giovane Maestro ci spiega che “il termine Sonata si affermò sin dall’inizio del ‘600 per indicare una composizione con chiara destinazione strumentale. Questo tipo di composizione fu codificata da Domenico Scarlatti come “bi-partita”, prevalentemente “monotematica”, che si sviluppa in un unico movimento. La novità introdotta da Scarlatti sta nel percorso armonico che si delinea tra prima e seconda parte: il tema iniziale viene ripreso modulando sulla dominante nella seconda sezione, alla fine della quale si ritorna alla tonalità originale”.
Interessati, lo ascoltiamo continuare nella sua descrizione.
“La Waldstein è dedicata al conte Ferdinand Ernst Gabriel von Waldstein, primo mecenate di Beethoven, che lo presentò ad Haydn facendogli brillantemente avviare la sua carriera di maestro e compositore. La Sonata viene anche denominata L’aurora per via della trascendenza emotiva che si scopre durante l’esecuzione o l’ascolto. La tonalità della sonata è il Do maggiore, ed è composta di tre tempi: Allegro con brio; Introduzione: adagio molto; e Rondò: Allegretto grazioso. Inizialmente, al posto del secondo movimento attuale, Beethoven compose un andante in Fa maggiore di più lunga durata. Al Maestro fu sconsigliato di inserire l’andante all’interno della Sonata, poiché le avrebbe conferito pesantezza. Così Beethoven scrisse un’introduzione (chiamata così perché si collega direttamente all’ultimo movimento) e la collocò al posto dell’andante originale, che però pubblico in seguito come Andante favori”.
E così finisce la prima parte del suo concerto. La seconda si focalizza sulla figura di Liszt. “Isolde’s Liebestod, letteralmente La morte d’amore di Isotta, è il tragico finale dell’opera di Richard Wagner, Tristano e Isotta. L’aria è considerata il climax dell’opera giacché, al suo termine, Isotta canta sopra il corpo di Tristano. Franz Liszt, appassionato della letteratura wagneriana, in particolare della produzione operistica, si dedica alle trascrizioni di molti passi famosi delle stesse opere di Wagner, con inevitabile scrupolosità e fedeltà allo spartito orchestrale e chiara abilità nel sortire l’effetto sperato della trascrizione, ovvero accostare in maniera precisa la resa orchestrale e la resa pianistica”.
Il Maestro Praticò continua descrivendo Paraphrase de concert sur Rigoletto, “noto brano del compositore francese, che è una libera riproduzione di un passo operistico tratto dal Rigoletto di Giuseppe Verdi. Il passo in questione è il celebre quartetto Bella figlia dell’amore, il momento in cui il Duca di Mantova si intrattiene piacevolmente con Maddalena, mentre la ignara Gilda li sorprende. La parafrasi scritta da Liszt è un sapiente gioco tra passi di bravura ed esposizioni dei temi cantati”.
E, in fine, ci illustra Les Annèes de pèlegrinage, “una raccolta di tre suites per pianoforte solo, distinte come Première année; Suisse, Deuxième année, Italie; Troisième année. In questa composizione Liszt si rifà a un suo precedente lavoro, ovvero Album d’un voyageur, altro grande ciclo per pianoforte che aveva precedentemente pubblicato. Orage (“Tempesta”) è uno dei pezzi più interessanti della prima suite, oltre che distinguersi per la notevole difficoltà tecnica. Liszt propone, quasi in tutto il pezzo, un alternarsi di ottave tra mano destra e sinistra, differenziabili tra “ottave strumentali” e “ottave di bravura”; il tutto richiede intensità sonora e controllo notevoli per simulare a dovere le dinamiche burrascose della tempesta”.
Si rimane colpiti dalla precisione e dalla passione che contraddistinguono Alessandro Praticò. Siamo sicuri che la sua performance al Festival Eolie in classico colpirà i fortunati spettatori, conferendo visibilità al giovane reggino, a cui auguriamo una carriera luminosa e costellata dai più grandi successi…
Annunziato Gentiluomo
[Fonte dell’immagine: commons.wikimedia.org/]
Leave a Comment
Your email address will not be published. Required fields are marked with *