Oro, rosso e verde, senza questi colori il Natale non prende forma. Neve, luccichini e lampadine colorate intermittenti o fisse per dare luce e atmosfera alle nostre case che, tradizione vuole, a partire dal giorno dell’Immacolata Concezione, 8 dicembre, si popolano di oggetti decorativi, abeti veri o finti, presepi, statuine, ambientazioni e trovate speciale per
Oro, rosso e verde, senza questi colori il Natale non prende forma. Neve, luccichini e lampadine colorate intermittenti o fisse per dare luce e atmosfera alle nostre case che, tradizione vuole, a partire dal giorno dell’Immacolata Concezione, 8 dicembre, si popolano di oggetti decorativi, abeti veri o finti, presepi, statuine, ambientazioni e trovate speciale per vivere questo magico momento dell’anno, fino all’nesorabile Epifania che tutte le feste spazza via.
Sul perché sia proprio un albero, in particolare un abete a essere decorato, le ipotesi si sprecano, certo è che gli alberi, da sempre, hanno un valore evocativo in tutte le tradizioni. In Cina l’albero universale Kien Mou, divide il mondo fra regno umano, sotto e regno celeste sopra, in India le radici dell’albero rovesciato Asvattha, fanno da tramite tra terra e nuvole per indirizzare l’energia sacra, la mitologia nordica prevede il frassino cosmico Yggdrasil della mitologia nordica, dalle cui foglie cola il liquido della vita ai piedi del quale gli dei si radunano per decidere le sorti degli uomini e ancora in America il cubo azteco da cui crescono quattro alberi cosmici. Insomma alberi ovunque, ma dalla mitologia alle lucette di Natale di strada se ne è fatta, tanta che l’addobbato dendro ha soppiantato, almeno nelle nostre usanze, il più tradizionale, e comunque molto amato, presepe, con buona pace di Eduardo De Filippo.
Anche Greci e Romani usavano addobbare gli alberi e così facevano i Vichinghi dell’estremo Nord Europa, che tagliavano gli abeti rossi, per portarli a casa e decorarli (forse questa è la tradizione che più a preso piede) e il nostro Medioevo è ricco di rappresentazioni di alberi decorati con frutta e ostie e proprio la rotondità dei frutti e delle ostie pare aver ispirato le moderne palline colorate. Anche sulla scelta dell’albero ogni cultura esprime le proprie preferenze, infatti se l’abete è il più diffuso, in quanto rimane vitale anche se reciso, diffondendo per la casa l’aroma inconfondibile, in Europa sono molto usati il pino silvestre e il pino cembro, in America si spazia fra sequoie, cipressi e via dicendo, mentre il presepe spesso si arricchisce dell’inconfondibile aroma del pino di Aleppo.
Sia come sia, la tradizione dell’albero ha preso definitivamente piede con il 1510, data con cui una targa in molte lingue sancisce l’istituzione del “primo albero di capodanno” a Riga in Lettonia e più o meno coevi sono editti che, in varie zone d’Europa, permettevano di recidere alberi di natale. Fra storie e storielle, la tradizione è diventata abitudine, passione, in alcuni casi mania, come quella della principessa Elena di Germania, moglie del Duca di Orleans che nel 1840 allestì il primo albero di Natale alle Tuileries, suscitando meraviglia e stupore.
Meraviglia e stupore e ancora ciò che coglie tutti noi, a parte i duri e crudi avversari delle festività, quando ci troviamo di fronte agli alberi addobbati, colorati, luccicanti e scintillanti, bocche aperte dei bambini, occhi pieni degli adulti, e di esempi di alberi meravigliosi in giro per il mondo è pieno, dall’albero del Papa, tradizione assodata da quando Giovanni Paolo II diede vita a questa abitudine, a quello più commerciale e spettacolare del Rockefeller Center di New York.
Simbolo di vita che si perpetua, tensione verso il cielo e abbondanza, sotto i nostri alberi non si radunano certo antiche divinità a decidere delle sorti umane, c’è da sperare che le nostre stanze natalizie ospitino bambini, calore e famiglia, almeno per un giorno e, se potete, regalate a voi stessi e a chi amate, del tempo, un bene ormai raro e preziosissimo.
A nome di tutta la Redazione di ArtInMovimento Magazine, Buon Natale.
Elena Miglietti
[Fonte Foto: leonardo.it, curiosando.it, reggiotv.it]
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