Il 21 settembre si è apertaufficialmente la stagione di raccolta del Tartufo Bianco d’Alba. Fino al 31 gennaio 2017 oltre 4.000 trifulau saranno immersi nei boschi delle Langhe del Roero e del Monferrato alla ricerca delle preziose pepite. Oggi, nella Sala Giunta della Regione Piemonte, in occasione del Salone del Gusto di Torino, verrà presentata
Il 21 settembre si è apertaufficialmente la stagione di raccolta del Tartufo Bianco d’Alba.
Fino al 31 gennaio 2017 oltre 4.000 trifulau saranno immersi nei boschi delle Langhe del Roero e del Monferrato alla ricerca delle preziose pepite. Oggi, nella Sala Giunta della Regione Piemonte, in occasione del Salone del Gusto di Torino, verrà presentata la domanda di candidatura della Cultura del Tartufo come Patrimonio Immateriale dell’Umanità UNESCO.
L’anno è stato caratterizzato da un andamento meteorologico particolare, un inverno tiepido con precipitazioni nevose assenti, una primavera fresca e piovosa ed una lunga estate calda e secca. Le piogge primaverili potrebbero aver aumentato le riserve idriche, compensando parzialmente l’assenza di neve, e lo stesso potrebbero fare le prossime piogge autunnali.
Per Antonio Degiacomi, Presidente del Centro Nazionale Studi del Tartufo, “è ancora vivo il ricordo della difficile annata 2015, caratterizzata dalla scarsità di prodotto e di conseguenza da prezzi che oscillavano dai 300 ai 500 Euro (pezzatura intorno ai 20g), ma se fenomeni naturali come le piogge non si possono gestire, gli organizzatori della Fiera sono corsi ai ripari prolungando la kermesse di due settimane. Si potrà quindi avere l’apertura del Mercato Mondiale del Tartufo Bianco d’Alba fino a domenica 27 novembre, per poter appieno godere dei tartufi tardo autunnali”.
Mentre si inaugura la stagione di raccolta, come ogni anno si prepara anche l’inizio della Fiera Internazionale del Tartufo Bianco, in programma dall’8 ottobre al 27 novembre. Il programma è consultabile sul sito www.fieradeltartufo.org.
L’apertura della cerca coincide quest’anno con un’altra importante iniziativa. Dal 21 di settembre 2016, sulla piattaforma breathetruffle.fieradeltartufo.org è attivo Breathe the Truffle, il primo progetto di crowdfunding volto a salvaguardare il paesaggio naturale in cui nasce il Tuber magnatum Pico.
Commenta Mauro Carbone, del Centro Nazionale Studi del Tartufo: “Purtroppo, nel corso del tempo, le aree boschive di Langhe, Roero e Monferrato hanno subito cambiamenti spesso drammatici dovuti all’abbandono delle campagne, i cambiamenti climatici, l’utilizzo di diserbanti chimici, l’introduzione di monocolture e la deforestazione, per citarne solo alcuni. Breathe the Truffle si propone di raccogliere i fondi necessari per attuare azioni di riforestazione e lavori di ripristino di aree in stato di abbandono, circostanza che limita, se non addirittura annulla, la possibilità delle stesse di produrre tartufo. Nello stesso tempo aggiungendo alberi, regimando le acque e pulendo da infestanti, miglioriamo l’ambiente che ci circonda”.
Su tutto il territorio di Langhe, Roero e Monferrato, sono state individuate 6 aree campione, raccogliendo le indicazioni dei trifulau su quali fossero le zone ad alto rischio. “I lavori – conclude Carbone – saranno svolti con la supervisione e la collaborazione dei cercatori per utilizzare al meglio i fondi che raccoglieremo fino al 31 dicembre 2016”.
Dichiara infine Liliana Allena, president dell’Ente Fiera Internazionale del Tartufo Bianco d’Alba: “Breathe the Truffle rappresenta il primo esempio a livello mondiale di crowdfunding legato alla difesa del Tartufo Bianco d’Alba, il prodotto della terra che più di ogni altro rappresenta il territorio di Langhe, Roero e Monferrato. Pensiamo che chi sceglierà di donare sia animato da una profonda e autentica sensibilità ambientale legata alla rarità e l’ eccezionalità del Re dei Funghi, ma anche alla consapevolezza di contribuire in modo diretto e attivo alla tutela di uno degli ambienti naturali e paesaggistici più particolari al mondo, un bene collettivo che l’Unesco ha riconosciuto Patrimonio Mondiale dell’Umanità e che tutti siamo chiamati a difendere per la sua bellezza e unicità”.
Il progetto è realizzato e coordinato dal Centro Nazionale Studi del Tartufo, in collaborazione con l’Ente Fiera Internazionale del Tartufo Bianco d’Alba, l’Unione delle Associazioni Trifulau Piemontesi e il progetto Save the Truffle.
Redazione ArtInMovimento Magazine
[Fonti delle immagini: fieradeltartufo.org, breathetruffle.fieradeltartufo.org]
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