Le sere tiepide sono l’unica cosa che ancora manca a questa fine di maggio, che ha salutato ieri la nuova edizione de La Grande Invasione, festeggiando insieme il secondo compleanno di Vistaterra. Vistaterra si trova all’interno della dimora storica del Castello di Parella, e comprende un resort, un ristorante, una spa, organizza e ospita eventi
Le sere tiepide sono l’unica cosa che ancora manca a questa fine di maggio, che ha salutato ieri la nuova edizione de La Grande Invasione, festeggiando insieme il secondo compleanno di Vistaterra.
Vistaterra si trova all’interno della dimora storica del Castello di Parella, e comprende un resort, un ristorante, una spa, organizza e ospita eventi sia negli spazi interni che negli spazi esterni del parco, come ieri.
L’edizione 2019 della Grande Invasione è dedicata al tema della “parola”, come hanno ricordato dal palco gli organizzatori Gianmario Pilo e Marco Cassini. Gianmario Pilo ha scelto e suggerito al pubblico (come saranno chiamati a fare tutti gli ospiti del Festival) la parola “bellezza”, che ben si collocava nel contesto de Castello.
Tanta la soddisfazione di Graziano Cimadom, presidente e fondatore di Vistaterra, che ha confermato la collaborazione con la Grande Invasione e l’intento di continuare sulla strada intrapresa, per realizzare eventi culturali capaci di attrarre sempre di piìu il pubblico eporediese e canavesano.
L’evento di ieri sera ha registrato il tutto esaurito, con un pubblico che non è rimasto deluso nonostante la scelta quanto mai azzardata di realizzare l’evento en plein air, viste le temperature non ancora estive.
Neri Marcorè era già stato ospite a La Grande Invasione in veste di attore, o meglio di voce narrante in un bell’evento al Teatro Giacosa. A Parella si è presentato invece in formazione con Stefano Cabrera al violoncello e Domenico Mariorenzi al pianoforte e chitarra, portando una scaletta di cover sia italiane che straniere, scelte volumente tra i brani meno noti di alcuni giganti della musica. Hanno trovato spazio perle come “Ritals” e “Il passo e l’incanto” di Gianmaria Testa, “Monna Lisa” di Ivan Graziani, “Mègu Megùn” di De Andrè, “Anche per te” di Battisti, “L’animale” di Battiato. E poi gli stranieri, tra cui “Hero” di David Bowie, “The boy in the bubble” di Paul Simon, o ancora “Don’t you (forget about me)” dei Simple Minds.
Nel finale l’artista ha regalato al pubblico una piccola parentesi dei suoi giochi musicali, con un divertente mashup tra “Il ragazzo della via Gluck” e “C’era un ragazzo che come me amava i Beatles e i Rolling Stones”, e con Bruno Pizzul – una tra le sue imitazioni più famose – ad aprire il brano finale,”La leva calcistica del ’68”. Quest’ultima canzone ha avuto poi una dedica speciale da parte di Neri Marcorè al giornalista sportivo Gianni Mura, che era seduto in prima fila e che sarà anche quest’anno tra i protagonisti del Festival eporediese.
Proprio Gianni Mura dialogherà con Luigi Mascheroni, oggi alle 17:45 nel cortile del Museo Garda, precedendo l’inaugurazione della mostra “Piccoli tasti, grandi firme. L’epoca d’oro del giornalismo italiano”.
Sempre restando intorno allo sport, in serata ci sarà Mauro Berruto con “Capolavori. Allenare, allenarsi, guardare altrove”.
Il programma esteso del Festival lo potete trovare sul sito web www.lagrandeinvasione.it
Chiara Trompetto
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